Victoria si mise di fronte al forno, spingendolo di nuovo verso il salotto.

"Muoviti, cosa vuoi?" fece, secca.

Sergio toccò con il fianco il divano, fermandosi a guardarla negli occhi.

"Volevo parlare di..venerdì."

"Per dire?"

"Per dire...che mi dispiace. Ci ho pensato in questi giorni e...ho capito che forse non dovevo comportarmi così con te."

"Così come?"

"Male."

Victoria ci pensò, se non altro la facoltà di riflettere e tornare sui suoi passi era ancora insita in lui - come in pochi altri uomini sulla terra.

"Senti Sergio...la cosa in teoria non mi dovrebbe riguardare" iniziò lei provando a ripetere un discorso che dentro di sé aveva fatto cento volte "tu hai le tue ragazze, puoi uscire con chi vuoi però..vedi...nel momento in cui tu mi hai baciato io pensavo che fosse cambiato qualcosa..tra noi."

"E lo è." disse, convinto.

Victoria lo guardò negli occhi prima di risponderli. Prese fiato, organizzò di nuovo il discorso.

"Quando ti ho visto con quella ragazza...lei è perfetta per te, è bella, è una modella famosa, è..quello che volete voi.. giocatori e idoli del calcio.."

"No un momento, mi hai preso per Cristiano Ronaldo?" domandò inclinando il capo. "Io sono un ragazzo che di mestiere fa il calciatore. Come tu sei una ragazza che di mestiere fa la giornalista. Non c'è niente di "anormale" o "esclusivo" in me. Io sono così, non voglio circondarmi di modelle famose e bellezze impossibili. Capita, alcune ragazze che ho conosciuto nella mia vita sono così e altre.. no. Come te. So che risulta una frase fatta però... io preferisco le persone normali."

Victoria aveva ascoltato tutto il discorso sorprendendosi sempre di più. Sergio era davvero ciò che pensava, non si era sbagliata. Era esattamente quello che Victoria voleva sentirsi dire, la risposta che aveva formulato nella sua testa in quei giorni dopo quel venerdì.

Non sapeva cosa dire, se non quello che le uscì dalla bocca in quel momento preciso, in risposta a quel discorso. Le scivolò di nuovo dal cervello alla bocca senza connessione. Era sempre così con lui nei paraggi.

"Vorrei baciarti ora." si morse un labbro, rendendosi conto di ciò che aveva appena detto.

Sergio si mise a ridere, sorpreso dalla risposta. "Sì?" le chiese.

Victoria annuì.

"Fallo...ti prego fallo." le rispose lui con il tono più dolce che potesse usare.

Victoria si avvicinò, si alzò in punta di piedi, arrivò alle labbra del ragazzo e vi posò le sue, baciandolo con dolcezza.

In quel momento non esisteva Natalie, non esisteva situazione complicata, non esisteva niente. Era il momento perfetto nel quale Victoria avrebbe voluto perdersi per sempre. Il mondo non c'era se c'era un bacio tra loro due - ed era sempre stato così per loro.

Si strinse di più a lui, non riuscendo più a capire che cosa stesse succedendo. La verità era che per la prima volta in vita sua non le importava niente.

Sergio la strinse a sé, prendendola in braccio, indietreggiò continuando a baciarla verso il divano dove si sedette lentamente facendola appoggiare sulle sue ginocchia.

Victoria sorrise.

"Sai che stiamo facendo una pazzia?" gli disse, sulle sue labbra.

"Non mi importa più di tanto. Se tu la fai con me."

Trilogia con Sergio RamosWhere stories live. Discover now