Andare ad una festa con loro sarebbe stato...troppo complicato e troppo..surreale. Non era il caso che Victoria mischiasse il lavoro con le feste e i rapporti personali, doveva rimanere concentrata e poi immaginava a che tipo di feste andassero, e lei non era certo il tipo.

Tuttavia Cesc non si dava per vinto, e l'avrebbe invitata a tutti i costi.

"Allora ci verrai?"

"Non credo sia il caso.."

"Come non è il caso?? E' una festa! Non sei mai andata ad una festa?"

"No certo che ci sono andata! E' che..è complicato."

"Il tuo ragazzo è geloso?"

"Non sono fidanzata."

"La tua ragazza?"

"Hai voglia di scherzare?!?" esclamò diventando d'improvviso seria.

Cesc ridacchiò divertito dall'espressione di Victoria. "E dai! Scherzavo! Non hai un motivo valido, come sospettavo, per dirmi di no perciò..metto il tuo nome sulla lista."

"No ti prego non..."

Non ebbe nemmeno il tempo di replicare, Cesc venne richiamato all'ordine dalla troupe di riprese pronta a girare lo spot in campo, e Victoria rimase seduta sulla sua panchina, sconfitta dal duello verbale con il calciatore.

"Guai e solo guai." ripeté Victoria di fronte allo specchio.

"Macché guai!" Ines aveva appena saputo di potersi aggiungere alla lista dopo aver insistito tutta la settimana nel poter venire a quella festa. Non stava più nella pelle, non vedeva l'ora di conoscere "i suoi idoli" e cambiava vestito ogni quarto d'ora non convinta di quello precedente.

Victoria invece ci aveva messo dieci secondi esatti a decidere: non era una festa alla quale voleva partecipare, aveva un brutto presentimento che non riusciva a ignorare, perciò aveva optato per un semplicissimo vestito nero e un copri spalle - niente di impegnato, in stile "io alla festa non ci volevo venire". Salì sui tacchi dieci minuti prima di uscire continuando a lamentarsi con l'amica.

Salirono in taxi, diretti al locale.

"Ci sei mai stata?" domandò Ines.

"E' una settimana che li conosco, secondo te ci sono stata prima d'ora? E poi ti avviso, ci stiamo un'ora e ce ne andiamo."

"Un'ora?! Scherzi?! Victoria dovresti scioglierti un po'!!" esclamò la cugina "E' una serata diversa da lavoro e caffé..dovresti esserne felice! In più ci sono di quei ragazzi!" disse con una mano al cuore.

Victoria la guardò, non riuscendo a capire cosa avessero di speciale. In quella settimana aveva iniziato a conoscerli tutti, li aveva osservati durante l'allenamento, li aveva visti a pranzo, a colazione, alle riunioni con lo staff, aveva preso appunti sul loro modo di lavorare e sull'amicizia che li univa: vivendo con loro a stretto contatto la cosa non le sembrava esaltante come Ines, era come se fossero colleghi di lavoro e niente di più.

Tuttavia doveva ammettere che quel reportage iniziava a piacerle per certi versi: se non altro, l'ansia e l'imbarazzo cominciavano a sparire.

"Ines, calmati." sorrise Victoria "appena ci parli capisci che le tue aspettative erano..troppo alte."

"Perché? Sono così antipatici?"

"Affatto. Ma...sembrano una classe di liceo in gita, più che un gruppo sportivo."

"Oh ma è per questo che la gente li ama."

Di questa frase avrebbe dovuto ricordarsene per il suo articolo. Suonava bene ed era la verità, tutto sommato.

Trilogia con Sergio RamosUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum