<<sei un lurido bastardo>>mormorai per poi sputargli in un occhio. Indietreggiò portandosi la mano libera sul volto:<<non ti facevo così... maleducata>>

Rimasi allibita:<<tu mi parli di morale? Proprio tu, eh?>>

Provai a liberarmi dal laccetto ma finii per farmi dei tagli inutili nei polsi.

<<bene, procediamo>>disse spingendo un bottone rosso nel muro. Arrivarono due uomini che senza dire una parola mi sollevarono dalla sedia.

<<ehi, ma che fate?>>sbottai lanciandogli diverse gomitate. Anche se davo i colpi con tutta me stessa ero sicura che non gli stessi facendo proprio nulla. Sembravano dei muri piantati a terra.

<<tenetela ferma>>disse avvicinandosi di nuovo. Con agilità mi bloccarono sia braccia che gambe, era orribile non potersi muovere.

<<brucierà un po'>>disse sorridente, quanto gli avrei tirato volentieri un pugno su quei denti. Fu' un attimo, mi iniettò quel siero sul collo. Era come se nella gola si fosse appena appiccato un incendio. Bruciava terribilmente. Il fuoco si propagò in tutto il corpo inesauribile ma era decisamente più intenso nella testa che era colpita da ripetute fitte.

<<mettetela dentro>>ordinò Schmitz ai due uomini che, obbedendo agli ordini passivamente, fecero come il loro capo aveva detto. Mi sigillarono dentro a quel tubo di vetro. Ero cosciente, nonostante quel siero mi stesse bruciando viva. Non avevo la forza di urlare, diedi dei pugni contro il vetro, inutilmente.

Provai a respirare piano, a calmarmi. Iniziai a sentire lo scienziato che parlava, anzi, cantava con una voce profonda e robotica:

"Vi mostrerò qualcosa di incredibile. tutti invocano pietà, volete proteggere il mondo ma non volete cambiarlo.

Siete marionette, aggrovigliate nei fili... nei fili... Io sono libero, non ho fili che mi legano"

La vista mi si annebbiò per un attimo e quando ritornò, davanti a me, non c'era più lo scienziato con il camice bianco ma un grande uomo di metallo, con gli occhi bagnati di sangue.

<<Ultron>>mormorai tenendo le mani appoggiate al vetro per sorreggermi.

Inclinò leggermente la testa da un lato e mi scrutò di sottecchi:<<mi conosci>>

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Inclinò leggermente la testa da un lato e mi scrutò di sottecchi:<<mi conosci>>

<<i telegiornali hanno parlato molto di te>>sentivo il sudore impregnarmi il volto, faceva troppo caldo qui dentro.

Sorrise beffardo:<<troppo presi dalla foga della vittoria che non si sono accertati che il loro famigerato nemico fosse ancora vivo>>disse riferendosi agli Avengers.

<<tu>>mi accasciai a terra senza forze:<<tu eri stato sconfitto>>

<<i nodi tornano sempre al pettine, ricordatelo bene>>

The Psyche Girl- un nuovo eroe MARVELWhere stories live. Discover now