Capitolo 5

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<<non toccarla>>

Quella voce.
Mi voltai, Steve era di fianco a me e stava stringendo con forza la lurida mano del motociclista, obbligato poi a mollarmi.

<<lasciaci in pace>> rispose l'uomo infastidito. Provai ad allontanarmi ma lui mi riafferrò il braccio.

<<forse non ha sentito ma ho detto che non la deve toccare>>
Lo sguardo di Steve era glaciale, faceva venire i brividi anche a me.

<<non si preoccupi >> sussurrai a Steve.
Vederlo così mi sorprese. Non era nella sua solita tuta da super-eroe. Sembrava una persona come le altre, portava una maglia bianca con un giubbotto in pelle nera e dei jeans e i suoi capelli biondo cenere erano più composti di quando lo avevo incontrato nel bosco.

<<non si preoccupi...>>ripetei a bassa voce in modo da farmi sentire solo dai due. Steve mi guardò con un sopracciglio alzato ed un'espressione leggermente confusa.

<<vado a prendere la sua birra>> annunciai ad alta voce scostandomi dalla sua presa. Mi voltai verso Johnny che stava passando con un cabarè pieno in mano. Presi un bicchiere di latte bollente e mi voltai verso il motociclista con la mano che si stava ustionando.
<<Mi dispiace ma la birra l'abbiamo finita, però ho un po' di latte>> non gli lasciai proferire alcuna parola. Glielo rovesciai in testa provando una grande soddisfazione.
<<questo è per ieri>> dissi irritata.
<<e questo è per oggi>> continuai tirandogli un pugno in faccia.

Come potevo immaginarmi si alzò furibondo. Ci mancava poco che gli uscisse il fumo dalle orecchie. Steve si posizionò davanti a me e parò agilmente un pugno che, in realtà, era indirizzato alla sottoscritta.

<<È pregato di andarsene>> mormorò Steve con i muscoli del viso tesissimi.

Il motociclista sporco di latte e arrabbiato se ne andó borbottando tra sé cose incomprensibili, insulti probabilmente. Mi voltai e vidi che il frullatore era rotto e che tutti i pezzi di vetro erano disordinatamente sparsi per terra. Cosa aveva combinato Johnny?
Senza pensarci due volte pattinai verso quella direzione e, cercando di non cadere, mi accovacciai per raccogliere i pezzi.

<<Che disastro>>mormorai tra me e me ripensando anche a quanto appena accaduto con il motociclista.

<<Aspetta, così finirai per tagliarti>>

Alzai il volto e guardai Steve porgermi la mano. Dopo un po', però, vedendo che non ero intenzionata a prenderla si accovacciò anche lui e iniziò a raccogliere i pezzi.

<<Non ce n'era bisogno>>mugugnai con la mano piena di frammenti trasparenti e taglienti<<ma grazie>> mi alzai e lui fece lo stesso.

<<A cosa ti riferisci? Ai pezzi di vetro o a quel barbaro?>>

<<A tutti e due>>dissi sorridendo appena<<e... dammi qua>>
Gli presi la mano piena di vetri rotti e li rovesciai nella mia. Steve esitò ma poi abbozzò un piccolo sorriso:<<figurati>>.

<<Allora...>>dissi leggermente imbarazzata<<ci si vede>>

Mi voltai e slittai verso il bidone per buttare il vetro che avevo in entrambe le mani. Non appena arrivata sentii lo sguardo del capitano su di me... ma cosa voleva?

<<In realtà>>

Mi voltai di scatto e me lo ritrovai di fronte. Spaventata, persi l'equilibrio così velocemente che non riuscii nemmeno a frenare e barcollai all'indietro. Se non fosse stato per Steve, che mi aveva prontamente afferrata per la vita, ora sarei finita dentro il bidone. "Che figura" pensai imbarazzata mentre mi rimettevo in piedi.

The Psyche Girl- un nuovo eroe MARVELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora