Capitolo 10

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<<E poi ho gridato... per Asgard!>> esclamó allargando le braccia come se davanti a lui ci fosse una grande platea di urlanti. In realtà stavamo attraversando un corridoio abbastanza buio e, se non fosse per il tono profondo di Thor, silenzioso.

<<Shh, non urlare!>> lo rimproverai ridendo. Mi stava raccontando di tutte le sue imprese eroiche extra-mondane. Nutrivo una profonda simpatia nei confronti di Thor. Era simpatico e mi faceva ridere. Lo avevo appena conosciuto ma ero sicura saremmo diventati molto amici.

<<E la tua fanciulla?>> chiesi curiosa.

Si passò una mano tra i biondi capelli leggermente ondulati: <<Jane è quasi più impegnata di me. Ha a che fare con cose che in realtà capisco poco... Comunque sono molto fiero di lei>> mormorò con lo sguardo perso nel buio corridoio ma un sorriso stampato sulle labbra.

Gli sorrisi compiaciuta. Doveva essere veramente fortunata ad avere un uomo come Thor, anche se era triste il fatto che non si potessero vedere spesso.

<<Tu invece, hai trovato il tuo principe?>>

Quella domanda mi spiazzò a tal punto da restare immobile. Poi, accorgendomi di quanto sembrassi... ehm, idiota, lo raggiunsi in fretta.

<<Tutto bene?>> chiese alzando le sopracciglia preoccupato.

<<Scusa, ecco...>> risposi incerta: <<nessun principe>>.

<<Una fanciulla graziosa come te ha bisogno di protezione>> mormorò preoccupato.

Feci una smorfia: <<so cavarmela da sola, come ho fatto in tutti questi anni>>.

Non sapevamo bene dove stessimo andando. Stavamo semplicemente conversando come due amici fanno, senza una meta, una destinazione, soltanto la piacevole compagnia.
Rimasi silenziosa per un po' e anche Thor sembrava alquanto silenzioso.

<<A volte mi chiedo come voi facciate a pensare di salvare il mondo quando avete delle persone che vi aspettano. Ovviamente con la consapevolezza che potreste... farvi molto male. Insomma le vostre missioni sono pericolose e rischiate la vostra stessa vita. I vostri cari ne soffrirebbero>>.

Non so perché lo dissi ma era una cosa che mi chiedevo spesso. Come può una persona mettere al primo posto della gente che non conosce e non i suoi cari o lui stesso? Io non ci riuscirei.

Ho sempre e solo pensato a me stessa e a mia madre. Ho sempre vissuto seguendo la furbizia che mi portava alla convenienza. Non avevo mai pensato di trovarmi un ragazzo. Avevo altre cose di cui occuparmi ma ora che me lo faceva notare Thor mi sentii vuota, come se avessi un'enorme voragine nel petto che necessitava di essere colmata.

Arrivammo sul terrazzino in fondo al corridoio.

Un'ondata di aria frizzante mi scompiglio immediatamente i capelli. Era già buio e le uniche luci provenivano dalle finestre ancora accese del grattacielo davanti al nostro.

<<Non dico che sia facile>> mormorò appoggiandosi sul davanzale in vetro e osservando l'orizzonte: <<però è una cosa naturale. Se sei buono dentro e sai di avere le capacità di fare qualcosa non puoi restare fermo. Non ci riesci... è così che mi sono meritato il trono ad Asgard, è così che sono diventato degno.
Non puoi ignorare chi ha bisogno perché così finisci solo per ignorare te stesso>>.

Rimasi ad osservarlo tutto il tempo.
Mi sentivo strana, quelle parole erano come frecce appuntite che andavano a stuzzicare il mio cuore e il mio stomaco. Sembravano rivolte a me. Io, in effetti, utilizzavo le mie capacità solo per me stessa... capacità, fino a qualche giorno fa, semplicemente mondane.

The Psyche Girl- un nuovo eroe MARVELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora