Capitolo 39

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Quando ripresi conoscenza non ero più nel posto in cui lo scienziato mi aveva forzatamente addormentata, ma nel suo laboratorio. Era davvero brutto tornare in quell'edificio, mi trasmetteva troppe emozioni negative. Ero seduta su una sedia, con le mani legate dietro con un laccetto affilato, sentivo che più provavo a dimenarmi più affondava nella mia pelle, e non era una sensazione piacevole.

Davanti a me c'era una strana attrezzatura che prima, quando avevo deciso di venire qui, non avevo mai visto... probabilmente l'aveva aggiunta dopo che me ne ero andata. Era di vetro ed era grande quanto un essere umano di media statura. Era collegata a tanti tubi di diverse larghezze e lunghezze. Avevo la sensazione che avrei scoperto di lì a poco a cosa sarebbe servita. Mi guardai attorno sperando di trovare qualcosa che mi avrebbe aiutata a fuggire ma pochi attimi dopo entrò Schmitz, con un'espressione maligna nel volto e un'affilata siringa in mano.

<<finalmente sei tornata da noi Kathleen>>mormorò con voce più rauca del solito.

Feci una smorfia di disgusto e odio:<<non mi hai dato molta scelta>>

Mi lanciò un'occhiata agghiacciante e i suoi occhi da chiari passarono ad un rosso sanguigno. Sobbalzai:<<ma che razza di mostro sei?>>

Nel suo volto apparve un ghigno:<<non mi definirei un mostro, no... decisamente no. Mostro è colui che vuole il male degli altri, dell'umanità... io, al contrario, voglio salvarla. Pensavo che tu mi avresti dato una mano ma dal momento che non è così non mi resta altro che smetterla di chiedertelo con le buone e passare alle maniere forti come si suol dire>>

Lo guardai perplessa:<<qualunque cosa tu stia per fare, gli Avengers ti fermeranno>>

Sbuffò:<<quegli esseri inutili non mi troveranno mai. Ho creato questa base apposta per non farmi trovare da loro. Ho progettato tutto alla perfezione. Qui non prende qualsiasi tipo di attrezzo elettronico portato dall'esterno... come il tuo telefonino, per esempio. Siamo completamente isolati dal resto del mondo. Comica la cosa non trovi? Dentro ma fuori... dentro ma fuori>>

<<allora come ha fatto mia madre a chiamarmi se è vero quello che mi stai dicendo?>>

<<chiamata simulata, non è stato difficile. Grazie a me hai sviluppato la quinta essenza, non sei contenta?>>

Quindi... era stata tutta colpa sua. Lui aveva ucciso mia madre, lui... doveva pagare per tutto quello che aveva fatto.

Si avvicinò a me con quella siringa che conteneva uno strano liquido giallognolo.

<<non ti avvicinare>>ringhiai a denti stretti:<<o faccio saltare in aria tutto>>

Rise piano:<<puoi anche provarci quanto vuoi ma non riuscirai a fare nulla qui. Vedete, la mente di voi umani è così limitata. Credete di sapere tutto, quando in realtà sapete poco che niente. Mi fate ridere, davvero. Siete molto divertenti questo ve lo devo concedere>>

<<ma che cosa stai dicendo?>> parlava di essere umani come se lui non lo fosse... allora cos'era, un alieno?

<<sono stato forzato a vivere in questa insula forma, in questo corpo per troppo tempo. Ora che ho te e tra poco anche i tuoi poteri, potrò tornare com'ero prima>>

<<tu non volevi aiutarmi a sviluppare i poteri... tu volevi solo rubarmeli>>sussurrai senza fiato.

<<intuitiva la ragazza. Beh, voi umani, esseri inutilmente fragili, non siete in grado di contenere tutti quei poteri. Ti sto facendo solamente un favore a privartene>>

<<dov'è Pietro?>>sbottai guardandolo infuriata.

Fece una smorfia:<<era un valido assistente prima che tu gli facessi il lavaggio del cervello. Ho dovuto provvedere, iniziava a ricordare troppe cose>>

The Psyche Girl- un nuovo eroe MARVELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora