Capitolo 19

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Era iniziata la simulazione.

Mi guardai intorno. Piccoli granellini grigi iniziarono a riempire l'oscurità facendosi sempre più compatti e formando un paesaggio.
Guardai giù. I miei piedi erano appoggiati su una strada piena di crepe e di buche e contornata da vecchi palazzi distrutti e disabitati.
Un venticello leggero mi scompigliò i capelli ancora raccolti nella coda di cavallo. Respirai profondamente, quell'aria sembrava vera.. non di una simulazione.

Crack.

Mi voltai. Dietro di me vidi una specie di robot color metallo che aveva appena spaccato il vetro sporco di una macchina parcheggiata sul lato destro della strada. Gli occhi, delle strette fessure di un verde smeraldo acceso, mi scrutavano da lontano.
Inchinò leggermente il capo da una parte, come fanno gli animali quando sono incuriositi da qualcosa.
Fece un passo in avanti, poi un altro... e un altro ancora.
Più andava avanti più aumentava il passo. Ora stava letteralmente correndo verso di me.
Mi si formó un nodo in gola.

Era a pochi metri e prima che mi potesse venire addosso mossi le braccia come per scacciare una mosca e il robot fu respinto all'indietro, finendo per sbattere contro un'altra macchina.
Continuò a guardarmi sempre con il suo solito sguardo curioso ma prima che potesse riavvicinarsi a me segnai una linea orizzontale con la mano creando una barriera di vero fuoco.
Il robot si scostò giusto in tempo per non finire tra le fiamme e non appena realizzò cosa avevo compiuto mi guardò. La luce verde mutò, diventando di uno spaventoso rosso sangue.
Fece un enorme balzo e finì di fronte a me. Mi mise una mano attorno al collo e strinse sollevandomi di qualche centimetro.
Provai a divincolarmi, la sua presa era troppo forte e le energie stavano iniziando ad abbandonare il mio corpo.
Diedi dei pugni sulla sua mano robotica senza ottenere risultati.

Pensa Kathleen, pensa.

Quella voce! La gemma! La gemma mi stava parlando.. di nuovo !

Strinsi forte il braccio del robot, chiusi gli occhi e mi rilassai.
Pensai al caldo.. al fuoco... al rosso intenso e vivo.
Strinsi la presa. Il calore partì dal mio petto e si estese velocemente in tutto il resto del corpo. Aprii gli occhi. Le vene delle mie braccia stavano brillando di un rosso d'orato splendente. Il metallo del braccio del robot si stava surriscaldando e stava diventando sempre più rosso.
Quella strana creatura guardò sorpresa prima me e poi il suo braccio, mollando sconcertato la presa ferrea che mi aveva tenuto sollevata fino a quel momento. Caddi a terra portandomi in automatico una mano sul collo indolenzito.
Provai a deglutire ma bruciò terribilmente.
Dovevo pensare a qualcosa di potente.. qualcosa che avrebbe potuto ucciderlo..
Mi fiondai su di lui e sbattei la mano destra sul suo petto freddo. Premetti la mano aperta e feci la stessa cosa di prima.
L'acciaio divenne subito rosso e caldo come la lava di un vulcano in eruzione. Provò a scansarmi ma con tutte le mie forse lo spinsi via.

Un istante.

I capelli all'aria, il corpo immobile, gli occhi spalancati.
Il robot esplose in mille pezzi che si schiantarono in tutte le direzioni emanando una strana luce verdastra.

Il respiro mi mancò e ci volle un minuto intero per realizzare quello che era appena successo. Le mie spalle ricominciarono a muoversi su e giù ad ogni respiro che si fece sempre più leggero e rilassato.
Ce l'avevo fatta. Lo avevo sconfitto, non so perché ma mi sentii bene, sollevata.
Sorrisi.. ma la mia felicità scomparì non appena realizzai che altri robot mi avevano accerchiata.

POV'S STEVE

<<come procede?>>chiesi chiudendo la porta alle mie spalle.
Stark era di fronte alla parete vetrata che dava sulla stanza della simulazione. Teneva le braccia dietro la schiena e aveva un'aria stranamente concentrata. Non mi aveva sentito, ma Pepper sì.
Era in piedi di fianco a Tony, sorrise facendomi segno di avvicinarmi.
Annuii e feci qualche passo in avanti.
Il mio stomaco si strinse.
Kathleen era immobile, con gli occhi assenti.. si stava guardando intorno anche se non c'era nessuno lì con lei.
<<è fantastica>>mormorò Pepper entusiasta:<<ha delle qualità veramente straordinarie>>
Continuai a guardare quel corpo che mi sembrava troppo fragile per affrontare questo mondo.
<<l'hanno accerchiata>>disse dopo un po' indicando uno schermo nell'angolo della stanza:<<Guarda Steve, lì vedi ciò che vede lei>>
Seguii le indicazioni di Pepper rimanendo in silenzio.
I robot iniziarono ad attaccarla e il mio sguardo si voltò a guardare la vera Kathleen, si muoveva con agilità, saltava, lanciò una palla di fuoco contro il muro bianco. Si voltò e creò una tromba d'aria molto... molto grande..
<<ehm, Stark?>>chiesi continuando a guardarla.
<<dimmi Capitan Ghiacciolo>> rispose rivolgendomi un sorriso beffardo. Ignorai il suo commento e continuai:<<è sicuro, non è vero? >>
Alzò le spalle:<<la struttura è resistente, sì>>
<<non per la struttura, no... per lei>>
Mi guardò strabbuzzando gli occhi:<<non proverà vero dolore fisico, è tutto dentro la sua testa. Bisogna solo vedere fino a che punto si spingerà>>
<<fino a che punto resisterà>>aggiunsi irritato. Non volevo che la simulazione la portasse allo sfinimento... era già tanto che era uscita dalla sua camera, non volevo che scomparisse ancora, non ora che era tornata.

Nonostante ci fosse quella parete a separarci io la sentivo qui, vicina a me, e mi faceva piacere. Sorrisi leggermente. Quei suoi delicati lineamenti, gli occhi da cerbiatto, quelle braccia che mi sembravano tanto esili ma che non lo erano affatto... mi era mancata e avrei voluto veramente anche solo incrociare il suo sguardo.
Sarei andato a trovarla ma Natasha mi aveva detto che era meglio lasciarla sola e che non ero proprio la prima persona che avrebbe voluto vedere. Feci una smorfia e cercai di cacciare via quei pensieri.

Passarono dieci minuti. Se la cavava abbastanza bene, alcune tecniche andavano migliorate ma la base c'era.
Dopo un po' la porta dietro di noi si aprì, mi voltai leggermente e vidi che era Thor.

<<ciao amici>>sussurrò:<<come va?>>

<<alla grande>>rispose Stark euforico:<<ne avrà sconfitti una cinquantina>>
Strabuzzò gli occhi e si mise di fianco a me. Provai a sorridergli ma ero troppo concentrato su Kathleen.

Pepper fece uno strano verso preoccupato.
Il robot le aveva appena lanciato un camion addosso.
Guardai lo schermo. Era riuscita a creare una specie di cupola d'aria davanti a lei ma il camion aveva l'aria di essere molto pesante.
Stava facendo fatica e tremava, tremava molto. Le sue ginocchia traballanti iniziarono a piegarsi e la cupola si indebolì restringendosi notevolmente.
Guardai attraverso il vetro. Kathleen era inginocchiata, l'espressione affaticata e dolorante..
<<non è meglio intervenire?>>chiese Pepper preoccupata.
Tony scosse la testa concentrato sullo schermo:<<non ancora, no>>
Strinsi i denti:<<cos'è, un gioco per te? Eh, Stark?>>
Non mi guardò:<<se la interrompiamo ora non sapremo mai di cosa è veramente capace>>
<<io credo che lo abbiamo già visto!>>sbottai indicando Kathleen:<<ferma la simulazione>>
Una goccia di sangue scese dal naso di Kathleen che era sul punto di perdere i sensi.
Stark non sembrava voler collaborare.
Lo fulminai con lo sguardo e corsi fuori dalla stanza. Arrivai davanti al portone, appoggiai la mano sullo scanner e la porta si aprì lentamente.
Entrai non appena si formó un varco largo abbastanza da potermi far passare di lato.
Kathleen mi guardò, evidentemente riusciva a vedermi anche nella simulazione.

<<Steve!>> mormorò senza forze.
I suoi occhi si socchiusero e abbandonò le braccia lasciando che la cupola si dissolvesse. Corsi il più velocemente possibile e mi fiondai su di lei riuscendo a prenderla prima che potesse cadere a terra.
<<no, Steve, il Camio->> Provò a dire ma la interruppi:<<va tutto bene>>
Sembrava spaventata, guardava qualcosa dietro di me e poi urlò.

<<STARK!>>gridai:<<INTERROMPI LA SIMULAZIONE>>

Gli occhi di Kathleen tornarono luminosi, non erano più cupi come prima. Mi guardò spaesata reggendosi a me con tutte le forze che le rimanevano.
Misi una mano sotto le sue ginocchia traballanti e la presi in braccio.
Mi guardò con gli occhi spalancati.
<<Steve>>disse con un filo di voce.
<<Sí?>>
<<grazie>>sussurrò con tono sorpreso.
Sorrisi per il modo con cui l'aveva detto:<<e di cosa?>>
<<per avermi salvata dal camion>>rispose decisa.
<<ma non era reale>> arrivai alla porta e uscii dalla stanza sempre reggendo Kathleen.
<<per me lo era>>
Notai che le sue labbra erano sporche di sangue, come il suo naso e mi vennero dei leggeri brividi.
Thor ci raggiunse preoccupato:<<oh Kathleen, mi ero preoccupato sul serio!>>
Vidi che provò a sorridere ma era troppo stanca.
Mi guardò un'altra volta, in modo diverso però, non saprei come spiegarlo. Mi sorrise. Sentii il mio viso riscaldarsi.
Però poi il suo corpo rigido si rilassò di colpo facendo cadere un braccio a penzoloni per aria. Era svenuta tra le mie braccia con la testa appoggiata sulla mia spalla. Il cuore mi batteva a mille.

BUONSALVE A TUTTI!
COME VA?
pronti per ricominciare la scuola ? Io sinceramente no T^T
Questo è il mio ultimo anno.. WAA... non ci voglio pensare...
Come siete messi con i compiti?
Io male... OK BASTA, cambiamo argomento vah!
Fatemi sapere con un commento cosa ne pensate di questo capitolo e mi raccomando STELLINATEEE!

Bacii :*

The Psyche Girl- un nuovo eroe MARVELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora