Capitolo 15

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<<Pietro, il mio nome è Pietro>>

Pietro.

Scomparve velocissimo dalla mia vista lasciandosi una scia bluastra che si dissolse dopo qualche istante.
Wow, era davvero super veloce. Credevo fosse una persona normale invece aveva dei poteri anche lui.
Lo guardai sparire con un vuoto dentro.

<<Kathleen>>.

Mi voltai ancora assorta nei miei pensieri ritrovandomi ad avere il volto appoggiato al petto di qualcuno. Ero così presa da quello che era appena accaduto da non accorgermi che Steve mi avesse abbracciata, che Steve mi stava abbracciando. Le sue possenti braccia attorno al mio gracile corpo.

Come avevo fatto a non accorgermene?

<<Pensavamo non ce l'avessi fatta>> mormorò stringendomi ancora di più e affondando una mano tra i miei capelli. Rimasi senza fiato, letteralmente.

<<St... Sto bene>> risposi con un filo di voce. Mi scostai dal suo abbraccio che mi stava uccidendo in tutti i sensi e lo guardai... non era imbarazzato come di solito accadeva quando succedevano queste cose. Forse era veramente preoccupato per me.
I nostri sguardi si incrociarono. Il mio stomaco sobbalzò e le farfalle iniziarono a svolazzare. Quello sguardo così serio ma preoccupato era... era...

Ma a cosa diamine stai pensando?

Si, è vero. Basta pensare a queste sciocchezze.

<<Ma cosa è successo? Perché sei qui? Come sei riuscita a scappare?>> continuò a farmi domande a raffica.
Io lo guardavo perplessa, capivo metà delle cose che mi chiedeva: <<Steve>> provai a dire ma lui continuava, continuava... continuava.

<<Steve!>> dissi mettendogli una mano sul braccio. Lui la guardò stupito e poi, ovviamente, abbassò lo sguardo imbarazzato.

<<Scusa hai ragione>> mormorò.

<<Non so come l'incendio sia stato appiccato>> ma poi, nella mia mente balenarono tanti pensieri come dei Flash assordanti. Io che mi alzavo dal letto per andare a vedere chi fosse l'ombra. Io che appoggiavo la mano sulla finestra. Tutte le immagini ora erano così chiare; Il fuoco era partito dalle mie mani... ero stata io: <<o forse>>.

<<Cosa c'è?>> chiese preoccupato. Lo guardai:<<sono stata io Steve, ho appiccato io l'incendio>>.

Era confuso, ma poi, dalla sua espressione, dedussi che avesse capito: <<il tuo nuovo potere>> mormorò quasi in un sussurro.

<<Il fuoco>> risposi con un sorriso stampato in volto. Che bello, il fuoco! Era sempre stato il mio elemento preferito. Ero davvero su di giri! Certo era pericoloso, avrei potuto bruciare un'intera stanza se Jarvis non fosse intervenuto ed avesse spento le fiamme ma mi elettrizzò comunque l'idea di poter controllare qualcosa di così elettrizzante.

Scoprii di essere molto lontana dalla base degli Avengers, in un parco naturale di cui però non ricordo il nome. Pietro mi aveva detto di non dire niente di lui e così feci.
Dissi che non appena il fuoco aveva iniziato a bruciare tutto, avevo provato ad aprire la porta ma era bloccata e così ero saltata giù dalla finestra. Per fortuna la stanza era a piano terra altrimenti potevano sospettare qualcosa dato che non ero ferita; e per il fatto che fossi arrivata così lontano mi scusai dicendo che ero spaventata, anzi terrorizzata e confusa. 

<<Avresti potuto farti scoprire>> mi rimproverò Steve nonostante fosse ancora scosso dalla preoccupazione.
Annuii dispiaciuta. Tanto alcuni sanno già che ho i poteri, pensai.

<<Mi dispiace ma non sapevo che fare e...>>.

<<Va bene>> mi interruppe dopo aver fatto un lungo sospiro.
Eravamo seduti sui divanetti del grande salone alla base.
C'eravamo solo io e Steve, ma gli altri avrebbero dovuto raggiungerci tra poco. Indossava una maglietta attillata blu e continuava a stare a braccia incrociate: <<è meglio se resti chiusa qui... per un po'>>.

Ok, una delle cose che odiavo profondamente era ricevere degli ordini restrittivi. Non potevano rinchiudermi qua dentro, non più di come già stavano facendo... mi riscaldai.

<<Kathleen, tutto bene?>>

Mi voltai e vidi Natasha in piedi dietro di me.

<<Non potete rinchiudermi qui dentro>> sbottai alzandomi dal divano.

<<È la cosa più giusta da fare>> rispose dispiaciuta Natasha.

<<Voi>> li guardai uno ad uno. C'erano tutti gli Avengers nel salone ora e mi stavano guardando preoccupati: <<vi siete messi d'accordo>>.

Feci qualche passo indietro continuando a passare da volto a volto. Mi soffermai su Thor che aveva l'aria di essere quello più dispiaciuto di tutti. Corrucciai le sopracciglia, mi sentivo così tradita perché la prima cosa che avevo pensato quando lo conobbi era di potermi fidare di lui.

<<Kathleen>> mormorò Natasha avanzando verso di me: <<tu...>>.

La guardai indispettita: <<io? Sono pericolosa, volevi dire?>>.

Rimase in silenzio. Alzai un braccio e vidi che esitarono leggermente così lo abbassai: <<voi avete paura di me>>affermai a bassa voce.

Forse è proprio per questo che sono così gentili, forse aveva davvero ragione Pietro, non erano quello che credevo fossero.

Basta, era troppo. Strinsi i pugni.

<<Kathleen, no... non è come credi>> mormorò Thor.

<<Non ti avvicinare>> sbottai con voce tagliente, si vedeva che c'era rimasto molto male ma era questo ciò che ero, non mi sarei nascosta: <<non avvicinatevi, nessuno di voi>>.

Tutti quegli occhi che mi guardavano mi facevano sentire così sbagliata, non sarei riuscita a rimanere lì ancora per molto. Corsi via.
Stavo correndo per i corridoi scendendo di piano in piano. Volevo scappare da questa gabbia. Il viso di Thor, di Steve, anche di Stark che stranamente era rimasto zitto... mi faceva molto male il fatto che mi avessero tradita così. Le lacrime che rigavano il mio viso erano diventate incontrollabili.

<<Buonasera, Signorina>>.

Ignorai Jarvis e finalmente uscii da quel grattacielo che mi stava opprimendo tanto. Si sentivano le voci degli Avengers avvicinarsi ma continuai a correre con le lacrime che mi offuscavano la vista.

Feci lo slalom tra le macchine che si inchiodavano di colpo giusto quell'istante prima di investirmi.
Avevo il fiatone e male dappertutto ma non mi importava. Più mi allontanavo e meglio mi sentivo. Anche se il vuoto, dentro di me, aumentava.

<<Kathleen, piantala di fare la bambina>>.

L'armatura oro e rossa di Iron Man si piantò davanti a me obbligandomi a fermarmi. Lo guardai, la rabbia non era affatto diminuita, anzi, stava aumentando secondo dopo secondo.

<<Levati>> sbottai.

<<negativo>> rispose Stark: <<tu vieni con noi>>.

<<Puoi anche scordartelo>>.

Ignorai la gente che ci stava guardando sia nei marciapiedi che dentro ai negozi e anche nelle macchine. Sì, eravamo in mezzo alla strada.
Sentii le mani formicolare, alzai le braccia e mandai una forte ventata contro Stark che venne scaraventato addosso ad una vetrina di un negozio di abbigliamento che andò in frantumi.

<<Kathleen, ragiona!>> mi voltai e vidi tutti gli altri Avengers, in divisa, che mi stavano guardando preoccupati, l'unico che mancava era Bruce: <<non vogliamo farti del male Kathleen!>> urlò Thor: <<lasciati aiutare!>>.

Scossi la testa: <<siete voi che dovete lasciarmi in pace, una volta per tutte>>.

Estinzione degli Avengers.

Quella voce robotica iniziò a farsi strada nella mia testa. La mia mente si offuscò e il potere prese il sopravvento.
Alzai le braccia in alto e creai una tromba d'aria di medie dimensioni che sollevò le macchine e i motorini attorno a noi. La gente urlava e scappava da tutte le parti.
Gli Avengers parlavano ma non sentivo nulla. Nulla.
Scaraventai la tromba d'aria addosso a loro. Captain America rotolò via, Thor riuscì ad evitarla grazie al suo martello... L'unica che venne colpita fu Natasha che andò a sbattere violentemente contro un camion.

Occhio di falco puntò una freccia dritta contro il mio petto. Mi concentrai su di lui. Feci apparire un cerchio di fuoco attorno a Clint. Era spaesato e abbassò l'arco immediatamente, non se lo aspettava. Un rumore che si faceva sempre più forte... metallico... più come un sibilo che veniva da dietro. Mi voltai. Lo scudo di Steve mi sfiorò la guancia lasciandomi un bruciore lancinante, fece una curva a U e tornò al proprietario. Steve mi stava guardando con gli occhi spalancati. Per un attimo quell'azzurro mare  riuscì a tranquillizzarmi. Strisciai un dito sulla guancia e lo guardai, sangue... rosso e caldo sangue. Vederlo lì faceva tutt'altro effetto che vederlo in televisione. Steve fece qualche passo in avanti.

<<Kathleen>> era davvero molto amareggiato.

Diedi uno schiaffo all'aria e un muro di fuoco si fece strada tra me e Captain America. Lo guardai delusa con le lacrime agli occhi e anche lui mi guardava con uno sguardo molto triste e dispiaciuto.

<<Steve>> mormorai con la gola bloccata dalle lacrime.

<<Kathleen>>sussurrò avvicinandosi ancora di più alla barriera che avevo creato.

Lo vedevo, filtrato di rosso. Eravamo faccia a faccia, occhi negli occhi e la mia rabbia, stranamente, si stava affievolendo.

<<Adesso basta!>>.

Buonassseraaa!
Come state?
Io me la sto spassando qua in vacanza e devo dire che il tempo per scrivere ce l'ho (/^\)
Volevo ringraziarvi perché stiamo per raggiungere le 2 k visualizzazioni! Per me è davvero un gran bel traguardo ! Non me lo sarei mai aspettato ^-^"
Comunque... ne approfitto anche per ringraziare tutte le persone che mi sostengono anche solo mettendo la stellina o lasciando quel commento che, vi giuro, è molto importante!
Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo! Grazie a tutti

Baci :*

The Psyche Girl- un nuovo eroe MARVELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora