<<Come ti senti?>>chiese. Vedevo la tristezza nei suoi occhi, cosa gli era successo? Forse era triste per me, oppure non so.
Avrei voluto dire qualsiasi cosa ma dalla mia bocca non uscì altro che un sibilo irriconoscibile. D'un tratto mi sentii soffocare, quella specie di collare che avevo attorno al collo mi dava troppo fastidio.
Provai ad alzare il busto ma una fitta lancinante mi percosse il fianco. Mugugnai sofferente portando le mani nel collare per allentare la presa che aveva sul mio collo.
Steve si porse verso di me preoccupato.
Indicai, battendo con la mano, il collare sperando me lo togliesse.
Per fortuna capì al volo e non appena fui libera sentii mille brividi percorrermi il corpo, avevo molto freddo nonostante fossi coperta da un piumone.

<<Come>>provai a dire, questa volta uscí più voce di prima:<<come mi hai trovata?>>
Sospirò:<<non è stato difficile>>
Immaginavo, le notizie giravano velocemente in America. Forse avevano trasmesso la mia casa che esplodeva proprio in diretta. Almeno non mi aveva abbandonata come mi ero immaginata all'inizio, nonostante fossi scappata con Pietro non aveva smesso di cercarmi.

<<Ho perso tutto>> sussurrai dopo un po' di minuti passati in totale silenzio.
<<No>>scosse la testa amareggiato.
<<Hai ancora me>>affermò guardandomi negli occhi.
<<Se solo fossi arrivata un po' prima>>mormorai con la gola strozzata.
<<Non saresti riuscita comunque a fare niente>>disse portando la mano sulla mia guancia ancora, stranamente, asciutta.
<<Non si può salvare sempre tutti Kathleen, per quanto impegno ci mettiamo non siamo invincibili>>
Annuii piano, cercavo sempre di non pensare a quello che mi era successo. Provavo a focalizzare la mia attenzione solo sulla mano di Steve appoggiata sulla mia guancia.
<<Mi dispiace>>mormorò abbassando lo sguardo. Portai la mia mano sulla sua e sospirai.
<<chiunque sia stato la pagherà, per tutto quello che ha fatto>> sbottò con tono leggermente alterato.
<<Sì>>mormorai. Sentivo già l'odio che saliva nel mio corpo verso quelle persone che avevano distrutto tutto ciò che era mio qui a Forks, la mia famiglia. Ora i miei piani erano altri, riprendermi e ucciderli.

<<Devo alzarmi>> affermai, ormai la voce era tornata del tutto.
<< Sei ancora troppo debole>>disse rimettendomi giù dopo che provai ad alzare il busto.
Lo fulminai con lo sguardo:<<devo alzarmi>> sbottai.
Fece una smorfia:<<aspetta solo che vada a chiamare Bruce, ti darà un siero guaritivo o qualcosa del genere>>
Bruce e Steve tornarono poco dopo seguiti da Natasha che mi fece tante feste, a quanto pare era da giorni che dormivo beata in quel letto.
Bruce, insieme a Tony, aveva progettato e creato questo siero che accelerava la guarigione. Non funzionava sui normali essere umani ma ora io non lo ero più perciò... Oltretutto me lo avevano iniettato giorno dopo giorno quando ero in coma, diciamo che mancava poco e sarei tornata come prima. Dopo avermi tolto la flebo mi alzai con il fianco dolorante e le mani ancora bendate.
<<Avevi le braccia ustionate ma torneranno normali tra qualche giorno grazie a questo siero>> disse Bruce reggendomi da un lato dato che ancora non riuscivo a camminare bene. Annuii senza dire nulla.
<<Dovrai tenere le bende ancora per un po', spero che non ti dispiaccia>>
Lo guardai stranita<<no, non è un problema>>
<<OK, allora andiamo di lá. C'è qualcuno che ti aspetta>>affermò Natasha sorridendo appena. Sentii Steve dietro di me, irrigidirsi.
<<Chi?>>chiesi confusa.
Prima di poter uscire notai che quelli non erano miei vestiti, forse erano di Nat... anzi, molto probabilmente. Erano dei pantaloni super elastici neri e una maglia a mezze maniche bianca.

 Erano dei pantaloni super elastici neri e una maglia a mezze maniche bianca

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

<<Johnny. Oddio, Johnny! Non ci credo>> mi staccai da Bruce e corsi verso il ragazzo moro che era appoggiato al muro a braccia incrociate.
Rivedere qualcuno che conoscevo mi riempì il cuore, era da troppo tempo che non vedevo Johnny.
Mi accolse in un caloroso abbraccio che si interruppe subito non appena il mio fianco si fece dolorosamente sentire.
<<Scusa>>disse ritirando le braccia.
<<Tranquillo>> ora ricordo, ero già stata in questa casa una volta, ero venuta a prendere Johnny prima di andare al lavoro e mi aveva fatto entrare in camera sua per farmi vedere il suo nuovo telescopio di cui andava molto fiero, sorrisi ripensando a quei bei momenti in cui tutto era tranquillo.
<<Come stai, ti sei ripresa?>> chiese preoccupato.
<<Piano piano>>dissi sempre sorridendo.

<<Bene, non vorrei interrompervi ma Kathleen deve fare una puntura>>disse Steve mettendosi in mezzo a me e a Johnny.
Lo guardai alzando le sopracciglia:<<ma davvero?>>chiesi divertita, mi faceva strano vederlo fare così, sembrava quasi geloso.
Aggrottò le sopracciglia:<<cosa?>>
Trattenni una risata e alzando gli occhi al cielo mi diressi verso Bruce che aveva già preparato la siringa con il siero.

<<Ho detto qualcosa di sbagliato?>> Sentii Steve sussurrare a Natasha che si mise a ridere anche lei:<<eh caro, devi essere un po' meno esplicito. Così sembri veramente geloso>>
Provavano a parlare piano ma stranamente riuscivo a sentire lo stesso.
Bruciò un po' ma non appena il siero fu in circolo nel mio corpo mi sentii rinata.
<<Fa più effetto quando si è svegli>>disse Bruce sollevato nel vedere che la sua invenzione funzionava.

Tornai da Steve proprio quando, con tono di ripicca stava dicendo a Nat:<<io non sono affatto geloso>>

Alzai un sopracciglio.

<<Non sono geloso di come questa casa sia più bella della mia nella vecchia Brooklyn>> balbettò non appena mi vide. Sbuffai:<<sei il solito>> dicemmo io e Nat all'unisono.

Ci mettemmo a sedere nella tavola in cucina. Johnny disse che aveva visto l'esplosione con i suoi stessi occhi e che non appena mi vide a terra mi prese e mi portò a casa sua. Sapeva che avevo dei poteri, ovviamente avrà visto il servizio che avevano fatto a New York quando, provando a scappare, avevo distrutto metà strada e spaventato tutte le persone che erano lì. Gli Avengers arrivarono subito dopo. Tony e Thor erano ancora a casa Barton, Clint li aveva raggiunti insieme a Wanda per vedere com'era la situazione.
Mi chiesero perché ero fuggita e... Rimasi in silenzio.
Gli occhi erano tutti fissi su di me.
Gli avrei dovuto dire tutta la verità oppure mentire inventando qualche subdola scusa?

______
Cosa consigliereste di fare a Kathleen che ora si trova davanti a questo scomodo bivio?

PS. Vi è piaciuto il ritorno del suo vecchio amico, Johnny? A me sta davvero tanto simpatico! A voi?

The Psyche Girl- un nuovo eroe MARVELWhere stories live. Discover now