Capitolo 30

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"We are stupid and fickle creatures, with short memories and a great talent for self-destruction"

Derek's Pov:

-"Cosa... cosa dovrei fare?"-

-"Raggiungila e chiedile scusa. Raccontale il perché di ogni tua scelta, soprattutto dille tutta la verità Derek. É la tua ultima speranza per non perderla."-

-"E se lei non mi perdonasse?"-

-"Non lo saprai mai fino a che non arriverai all'aeroporto."- Lydia mi spinge fuori e Scott mi scorta fino alla Camaro.

Mi siedo e e sto per infilare le chiavi dentro quando Scott picchietta col dito sul finestrino e lo tiro giù per parlargli.

-"Provaci, va bene?"-

Non rispondo e metto in moto, guidando a tutta velocità per le strade di Beacon Hills, senza curarmi dei semafori o degli gli autovelox.

Cerco di concentrarmi sulla guida ma è particolarmente difficile, penso a tutto quello che dovrò dirle, come potrò mai giustificarmi del fatto che l'ho abbandonata?

Dopo aver svoltato per l'ennesima volta in direzione aeroporto, finalmente arrivo davanti ad una struttura dalle dimensioni enormi, sembra quasi troppo grande per la contea di Beacon Hills.

Scendo dalla macchina in fretta ed entro in fretta nell'aeroporto, dei tabelloni enormi lampeggiano, mostrando gli arrivi e le partenze.

Annuso l'aria cercando una qualsiasi traccia, un minimo sentore che possa testimoniare la sua presenza ma percepisco solo il vuoto totale.

Centinaia di odori si mischiano, chi odora di brezza marina, qualcuno ha un forte, quasi nauseante, odore di rose, addirittura sento qualcuno che odora di cuoio e spezie ma nessuno corrisponde alla persona che cerco.

Mi avvicino al centralino e chiedo se ci sia qualche aereo che parte oggi, la ragazza mi guarda ammiccante e poi si sporge fin troppo verso di me, sbandierando un depliant.

-"Oggi abbiamo solo arrivi... Ma se vuoi nell'attesa posso offrirti un caffè, che ne dici?"- mastica fastidiosamente una gomma da masticare che sa di fragola e strizza gli occhi marcati abbondantemente di nero.

-"No grazie. Ne è sicura? Intendo non c'è stato magari un cambio di programma all'ultimo minuto?"-

-"Sicurissima dolcezza. Ora... ho sentito che il barista ci farà un po' di sconto se andiamo subito a prenderci qualcosa, in più tra poco ho la pausa pranzo, hai voglia di farmi compagnia? Mi piacciono particolarmente gli uomini con la barba lunga."- mi fa l'occhiolino e sorride, leccandosi voluttuosamente le labbra rosso fuoco.

-"Senti bellezza, non sono certo qua per perdere tempo con quelle come te, chiaro? Sto cercando la mia ragazza che non vedo da tre mesi, ora, e sia ben chiaro è l'ultima volta che te lo chiedo gentilmente, c'è stato qualche cambio di programma nelle ultime tre ore?"- la vedo arretrare e inciampare nelle sue scarpe col tacco dalla vernice lucidissima.

-"Io pensavo... pensavo. Ecco..."- 

Sospiro, poggiando le mani sul bancone e rivolgendole un sorriso stanco.

-"Allora?"- le chiedo, mentre la vedo rovistare tra cartelle e file del suo computer.

-"Mi dispiace, ma oggi ci sono solo arrivi e non mi è stato comunicato nessun cambio di programma."- alza le spalle e si riprende il depliant.

-"Grazie lo stesso."- 

Senza aspettare una sua risposta mi dirigo all'uscita annusando nuovamente l'aria, ma i miei sensi confermano i miei sospetti: Melanie non è in aeroporto. Questo significa solo che è sparita dalla circolazione.

Mi siedo nella macchina e riparto, incapace di ragionare correttamente; sono stato così idiota da averla lasciata e ora mi piango addosso inutilmente, sperando che lei torni.

Poco prima di girare per rientrare a Beacon Hills le mie mani si muovono involontariamente e svoltano verso sinistra, probabilmente sono i miei sensi assopiti da lupo che agiscono senza controllo.

Imbocco una stradina secondaria e in pochi minuti mi ritrovo davanti all'oceano che si staglia immenso davanti a me, la spiaggia è deserta e una leggera brezza mi solletica la pelle.

Mi siedo per terra, incurante della sabbia o delle conchiglie e alzo lo sguardo verso il cielo, che è completamente terso.

Sto per chiudere gli occhi e addormentarmi, confortato dal suono delle onde, quando  capto una debole traccia di magnolia, mi alzo in piedi così in fretta che temo di essermi storto qualcosa ma non importa.

Mostro i miei occhi rossi da Alfa e scruto attentamente il territorio, quando, praticamente dall'altra parte del lido, intravedo una figura minuta che fa dondolare i piedi sopra la superficie increspata dell'acqua.

Mi metto a correre e quella ragazza devi avermi sentito perché si alza in piedi e mi scruta da lontano, lisciandosi il maglione con le sue mani esili.

Arretra di diversi passi e temo che possa cadere nell'acqua gelida, così mi affretto a raggiungerla e a salire rapidamente sopra gli scalini in legno traballante.

Non so minimamente come iniziare il discorso e il fatto che lei mi guardi spaventata e arrabbiata non aiuta affatto.

Fa ondeggiare la sacca rossa come se dovesse gettarla in mare e poi si stringe nelle spalle, rabbrividendo mentre le labbra assumono una delicata sfumatura livida.

-"Melanie, stai bene?"- 

Mi guarda incredula e poi incrocia le braccia, mentre si allontana cercando di aumentare la distanza tra me e lei.

-"Me lo stai chiedendo sul serio?"-

-"Già e mi dispiace per tutto quello che è successo."-

Fa un lungo respiro e poi mi guarda dritto negli occhi.

-"Perché sei qua Derek?"-

-" Perché ti amo ancora, in realtà non ho mai smesso. E mi manchi. Sono stato un idiota a lasciarti così, senza spiegazioni e... mi dispiace Mel, mi dispiace così tanto."-

-"Ti dispiace? Eri la persona più importante della mia vita e mi hai lasciata sola quando avevo più bisogno di te, il tuo "mi dispiace" non rimetterà tutto a posto."-

-"Sapevo che non te ne importava nulla ma volevo andare avanti, volevo andare avanti per te, per noi."- aggiunge alla fine.

-"Tutto quello che abbiamo passato e pensi ancora che non mi importi nulla di te?"- chiedo.

Stringe i pugni e chiude gli occhi, mentre deglutisce vistosamente.

-"Se ti fosse importato qualcosa non saremmo qua a discutere. Derek vattene."-

-"Non ti lascerò anche questa volta Mel."- mi allungo verso di lei ma lei arretra di un passo in più e incespica, guardandomi mentre rischia di cadere in acqua.

Mi muovo così velocemente che non riesco nemmeno a vedermi, la afferro per le spalle e ma la stringo al petto, la sento sospirare e poggiare l'orecchio sopra il mio petto per qualche secondo.

Si allontana da me con uno sguardo doloroso da sostenere e poi fruga nella sacca, ne tira fuori un vasetto di vetro dal tappo rosso e lo svita, sempre meno convinta delle sue azioni.

I capelli bruni si agitano al vento quando alza lo sguardo al cielo e tira in aria il contenuto scuro del contenitore, che forma un cerchio perfetto attorno a lei, creando una barriera impenetrabile.

-"Melanie cosa diamine..."-

-"Questa volta no Derek. Mi dispiace."- la vedo piangere ma si volta, rannicchiandosi su se stessa.

É cenere di frassino.



And Every Day I Miss You ||Derek Hale||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora