Capitolo 13.

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"Are you insane like me?
Been in pain like me?"
-"Sei arrabbiata?"-
-"No."-
-"E allora che hai?"-
-"Non lo so, non mi aspettavo di vedere tua sorella, tu non me ne hai mai parlato."-
-"Vedi, io non..."-
-"So il suo nome solo grazie a quell'idiota di tuo zio Peter."-
Derek non dice nulla, continua a fissare il copridivano grigio mentre Cora ci osserva, appoggiata con naturalezza ad una colonna di cemento.
-"Credo che come primo appuntamento possa bastare, torno a casa."-
-"Melanie, se vuoi ti spiegherò tutta la storia della mia famiglia, ma ti prego, resta."-
-"No grazie, devo andare a casa. Magari un altro giorno. È stato un piacere conoscerti Cora. Un vero piacere."-
Vado in bagno e finisco di vestirmi, quando esco vedo che Cora è svanita (probabilmente sarà già di sopra) e Derek mi fissa con insistenza.
-"Grazie per ieri Derek."-
Mi chiudo velocemente il portone alle spalle, non senza fatica e mi dirigo verso la strada che conduce a casa mia.
Qualche secondo dopo sento il rumore del portone che si apre e dei passi frettolosi dietro di me.
Mi volto e vedo Derek che mi fa segno di fermarmi.
-"Comunque questa sera c'è un raduno del branco, qui a casa mia, se ti interessa."-
-"Non faccio parte del branco di Scott, tantomeno del tuo. Credo che la mia risposta sia scontata ormai."-
-"Se non del mio, credo proprio che ormai tu faccia parte del branco di Scott."-
-"Non sono una creatura soprannaturale."-
-"Neanche Stiles lo è."-
-"Stiles è una caso a parte, lui e Scott sono migliori amici."-
-"Fai come ti pare, tanto sei testarda e orgogliosa. Ricordati che se vuoi, stasera ci sarà posto anche per te."-
-"Ci penserò."-
Comincio ad incamminarmi ma mi sento osservata in modo insistente, quasi morboso.
Sono un paio di giorni che questa storia va avanti, non ne ho mai parlato con Derek perché ho paura possa preoccuparsi eccessivamente.
Lo cerco con lo sguardo ma faccio in tempo a vedere la sua mano che sparisce nell'oscurità accogliente del loft.
La sensazione continua per tutto il tragitto e si fa sempre più forte mano a mano che mi avvicino a casa.
Apro la porta di corsa e mi precipito su per le scale.
Tiro fuori il telefono dalla tasca e compongo il numero di una persona.
Aspetto fino a quando, dopo tre squilli, non mi risponde la sua voce familiare.
-"Pronto?"-
-"Isaac, sono Melanie."-
-"Oh... Ciao Mel, ti serve qualcosa?"-
-"Io, io non so come spiegarlo. Sento che c'è qualcosa che mi osserva. Costantemente."-
-"Hai bisogno che venga da te per fare la guardia?"-
-"Non me la sento di chiedertelo, ma se tu potessi, anche solo per poche ore..."-
-"Sto arrivando."-
-"Grazie Isaac."-
Scendo di sotto e recupero un coltello affilato dalla cucina, nel caso mi dovesse servire, non vorrei trovarmi impreparata.
Ho fatto colazione da relativamente poco ma ho invitato Isaac a restare e penso abbia diritto ad un pranzo.
Sto per mettermi a cucinare quando sento il campanello suonare, appena apro la porta mi trovo davanti Isaac con il respiro corto e il petto che si alza e si abbassa rapidamente.
Lo abbraccio e lo invito a sedersi sul divano, cosa che fa senza esitazione.
-"Da quanto tempo senti questa cosa che ti segue?"-
-"Non so se è una cosa o qualcos'altro, so solo che sono tre giorni che mi sento costantemente osservata. E ho paura Isaac. Paura da morire."-
-"Paura da morire o paura di morire?"-
-"C'è poi tanta differenza?"-
-"Si, perché nel primo caso posso proteggerti, nel secondo dovresti vedere uno psicanalista."-
-"Sei sempre di conforto tu, eh?"-
-"Scusa, stavo cercando di sdrammatizzare."-
Mi metto seduta sul divano con le gambe incrociate e piego leggermente la testa verso sinistra.
-"Ci sarai stasera, alla riunione del branco?"-
-"Si, ma non capisco come tu faccia a saperlo, non doveva essere un tantino segreta come faccenda?"-
-"Me ne ha parlato Derek."-
-"Ora si spiegano molte cose."-
-"Hai fame?"-
-"Abbastanza, ma per tua fortuna mi sono fermato a comprare una pizza."-
-"Ma se ci avrai messo sì e no due minuti ad arrivare!"-
-"Dimentichi la supervelocità da lupo mannaro."-
-"Dimentichi che altri cinque minuti sarei riuscita a resistere da sola, ho un coltello da poter tirare."-
-"Si, ma se mi permetti, hai una mira pessima."-
Sbuffo e scuoto lentamente la testa.
-"Come l'hai presa la pizza?"-
-"Salame piccante e... Bacon e patate."-
-"Strano che il commesso non abbia riconosciuto il tuo essere un lupo mannaro."-
-"Non mi ricordavo fossi vegetariana."-
-"E infatti non lo sono, da' qua."-
Gli prendo il cartone della pizza dalle mani, ma nel mentre le nostre dita si sfiorano.
-"Scusa Isaac."-
Vedo che lui è diventato color mattone e comincia a mangiare la pizza senza proferire parola.
-"Quanto ti devo per la pizza?"-
-"Non mi devi niente."-
-"Isaac..."-
-"Pensi che mi farei restituire i soldi per due pizze?"-
Non rispondo e sposto lo sguardo da un'altra parte.
Derek's Pov:
Sono abbastanza stizzito per come si è comportata mia sorella questa mattina, salgo le scale a chiocciola e la trovo seduta sul letto che ha occupato Melanie qualche giorno prima.
Ha in mano un suo fermaglio e se lo rigira tra le dita.
-"Mi dici che diamine ti è preso per precipitarti di prima mattina in casa mia? Il fatto di averti dato le chiavi non implica che ti possa presentare quando ti pare e piace, senza neanche avvertire!"-
-"Eddai Derek, pensavo fossi da solo, non in compagnia di una delle tue solite ragazze di una notte e basta."-
-"Cora, non ti devi permettere."-
-"Permettermi di dire cosa? Sei sempre stato uno che si comportava così con le donne. Hai sempre avuto centinaia di ragazze, io non farei quella faccetta offesa."
Vorrei sbatterla fuori di casa senza troppe pretese, ma è mia sorella e ci siamo già allontanati una volta, ho giurato a me stesso che non accadrà di nuovo.
-"Puoi farmi il favore di non toccare niente? Se mi cerchi sono di sotto."-
-"Se ti dà tanto fastidio, comunque... questa sera ci sarà anche lei?"-
-"Lei chi?"-
-"Non fare il finto tonto Derek, sai benissimo di chi sto parlando."-
-"Non lo so."-
-"Tu vorresti che lei ci fosse?"-
-"Non so neanche questo."-
-"Come non detto, scendo tra poco."-
Melanie's Pov:
Guardo l'orologio e vedo che si sono fatte le quattro di pomeriggio, a furia di parlare e guardare programmi spazzatura, il tempo è volato.
-"Senti ancora quella sensazione?"-
-"No, e se avesse capito che ci sei tu?"-
-"Probabile, ma so come difendermi."-
-"Lo spero proprio."-
-"Che fai, non credi nelle mie capacità da licantropo?"- abbozza un sorriso.
-"Sono solo un po' in ansia."-
-"Lo avevo capito, si sente dal tuo odore e dal tuo battito cardiaco."-
-"Riesci anche a sentire le mie emozioni?!"-
-"Si, sono delle specie di tracce chimiche, ogni emozione è contraddistinta da un particolare odore, che ogni lupo mannaro può imparare a riconoscere."-
-"Una bella notizia dietro l'altra, insomma."-
-"Vai a riposarti Mel, se stasera hai intenzione di venire alla riunione, ti avverto che durerà fino all'alba. Ci sono io a fare la guardia per te."-
-"Va bene, comunque non preoccuparti se arrivano i miei genitori. Spiega loro che sei un mio amico."-
-"Ricevuto."-
-"Isaac..."-
-"Sì?"-
-"Grazie mille."-
-"Di nulla, ora vai a dormire, se ti serve qualcosa mi trovi sul divano."-
Dormo per tre lunghe ore, al mio risveglio vedo Isaac seduto sul bordo del letto che mi osserva.
-"Ti conviene cominciare a prepararti per la riunione, inizieranno prima delle otto e sono le sette passate."-
-"Notato nulla di insolito?"-
-"Tutto tranquillo."-
Per la riunione mi lascio l'abbigliamento di questa mattina, anche se sono costretta a portare una felpa, perché nonostante sia estate, le serate sono molto, molto fresche.
Mi piastro leggermente i capelli, che sono crespi, arruffati e gonfi.
Noto che senza scarpe col tacco, la sproporzione tra me ed Isaac è terribilmente evidente, essendo io alquanto bassa.
Ma non importa e, dopo aver chiuso casa, prendo Isaac sotto braccio e ci dirigiamo come due vecchi amici a casa di Derek.
Sto cominciando a pensare che ormai faccio questo tragitto circa due o tre volte al giorno, saprei ritrovare la strada ad occhi chiusi.
Busso e mi apre il padrone di casa, che fa una faccia indecifrabile appena vede me ed Isaac a braccetto.
Mentre lui richiude il portone, faccio in tempo a sfilarmi dalla presa di Isaac, che una chioma rossa mi investe, stritolandomi in un abbraccio.
Ricambio l'abbraccio di Lydia e mi guardo intorno, noto che sono arrivati tutti.
Scott è abbracciato ad Allison, Stiles è seduto sul divano, intento a battere Malia in una partita di un videogioco molto violento.
I gemelli stanno discutendo animatamente con Kira Yukimura, la new entry del branco di Scott, che distribuisce occhiate di fuoco ai due, mentre accarezza istintivamente la sua spada e aggrotta la fronte, con Cora che le da manforte.
Sento Derek richiamare tutti all'attenzione, contemporaneamente tutti si voltano e lo ascoltano.
Prima che la riunione vera e propria possa cominciare, diversi respiri affannosi e colpi di tosse interrompono tutto.
Cerco immediatamente Derek con lo sguardo ma lo vedo che si contorce a terra.
Strozzalupo.
Cerco di salvare le sue vie respiratorie ma comincio a sentirmi la testa pesante e non riesco a fare un passo senza cadere a terra.
L'ultima cosa che vedo sono le labbra di Lydia che articolano più e più volte la stessa parola, una parola diversa da "strozzalupo".
-"Cloroformio."-
Poi il buio.

Ragazzi, come sta andando con il terremoto? Ditemi che state tutti bene per favore❤

And Every Day I Miss You ||Derek Hale||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora