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Era Gennaio e la neve ricopriva tutta la città, che somigliava ad una nuvola soffice.
Le strade erano state liberate e ora si poteva passare tranquillamente con la macchina.
Ma il marciapiede era ricoperto da mezzo metro di neve ed era impossibile camminarci.
Così quella mattina decisi che sarei rimasta in casa.
Mi ero anche ripromessa di aiutare Giorgio e perché non cominciare proprio ora?
Bussai tre volte alla sua porta e quando da dentro mi rispose con un assonnato "avanti", entrai.
-Giorno!- esclamai contenta e andando a spalancare le tende.
-Uooo. Mi vuoi far morire!- si riparò dal sole che si riversava nella stanza nonostante fuori ci fosse la neve.
Adoravo le giornate così.
-Sei per caso un vampiro?- gli chiesi ma con un gesto della mano mi fece cenno di uscire.
-Veramente io volevo parlarti- tentai.
-E di cosa?- mi chiese mettendosi a sedere.
-Di te...- non ero sicura che quello che stavo dicendo fosse giusto e il mio timore si confermò perché Giorgio si irrigidì e assunse una strana espressione che non riuscii a decifrare.
-Non ne vale la pena. Ora esci!- mi ordinò puntando un dito sulla porta.
-Lascia che ti aiuti!- sbottai, ma lui tese ancora di più il braccio e con voce dura e autoritaria mi ordinò nuovamente di uscire.
Lo feci. Sorpassai la porta a testa bassa.
Non avevo vinto la battaglia ma dovevo vincere la guerra.
Sarei tornata all'attacco quel pomeriggio.
E così feci.
Dopo pranzo proposi a Giorgio di uscire e andare da Giulio.
-Ci sto- mi rispose. Afferrò le chiavi e si mise il giubbotto.
Io ero già pronta, anche se la sua risposta fosse stata negativa io lo avrei trascinato comunque fuori.
In macchina il silenzio regnava sovrano.
-Ho fame- dissi per farlo fermare da qualche parte e potergli così parlare.
-Giulio avrà sicuramente qualcosa in frigo- rispose ma io insistei.
-Si. Ma io ho fame adesso-
-Sei una rottura di palle!- esclamò però fece inversione e andò a comprarmi una pizza.
Intanto io avevo preso la chiave e l'avevo nascosta nella tasca interna del giubbotto.
-Ecco qui la tua pizza Miss Rompi-Palle!- mi diede il sacchetto e cercò la chiave per mettere in moto.
Dopo un paio di bestemmie e qualche parolaccia si girò verso di me.
-Avanti dammi le chiavi!-
Scossi la testa.
-Dammi le chiavi! Non scherzo!- aveva lo sguardo minaccioso.
Senza farmi vedere allungai il braccio e feci scattare la serratura della macchina chiudendoci dentro.
-Ilaria non è divertente!- guardandolo più da vicino potevo vedere che aveva delle enormi occhiaie nere.
-Ti prego. Hai bisogno d'aiuto...- gli sfiorai il viso con le dita e lui non si mosse beandosi del mio tocco.
Teneva gli occhi fissi nei miei.
Si stava avvicinando sempre di più.
-Ho bisogno di te- mi sussurrò prima di posare le sue labbra sulle mie.

Supereroe FallitoWhere stories live. Discover now