Capitolo 5

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  Camila giaceva sveglia due settimane dopo, fissando il soffitto della camera completamente sveglia. Non riusciva solo a capire. Perchè era così difficile avvicinarsi a Lauren?

Lei e Lauren si erano incontrate tutti i giorni, trascorrendo ore su ore insieme allenandosi in ogni possibile esercizio per un agente. Nuoto, corsa, arti marziali, esercizi generali di resistenza... Camila non aveva mai fatto tanto esercizio fisico in tutta la sua vita. E la cosa peggiore era che Lauren restava relativamente in silenzio per tutto il tempo.

Tranne che per avvisare Camila e darle ordini, Lauren difficilmente parlava, concentrandosi solamente sul programma. Ovvio, Camila capiva che avevano da fare, ma potevano rendere i procedimenti più divertenti. Era così di cattiva compagnia che Lauren non voleva nemmeno parlarle?

Camila coglieva ogni opportunità per iniziare una conversazione, e Lauren di solito la assecondava per un po', ma finiva sempre con lei che la zittiva e tornava ai suoi esercizi. Camila prese a contare le volte che Lauren accennava a un sorriso durante gli allenamenti; sfortunatamente non era arrivata neanche a due. Da ora lei riusciva a passare i meccanismi di difesa di Lauren e intravedere la vera Lauren. Ma dio, stava diventando frustrante assistere a quei pochi momenti e così distanti uno dall'altro. Perchè Lauren insisteva a tenerla a una distanza di sicurezza per tutto il tempo? Passavano ogni giorno insieme, perchè era contro l'essere amica di Camila?

Ed era come se Camila fosse la sola. Lauren si comportava amichevolmente con tutti gli altri. Quindi non aveva altra scelta che prendere parte alle conversazioni con Dinah, Normani ed Ally. Diavolo, Camila a veva sempre visto Lauren mescolarsi con altri agenti al campus. Quindi che diavolo c'era di sbagliato in lei che non era abbastanza buono per la compagnia di Lauren?

"Dinah? Sei sveglia?" sussurrò Camila, guardando verso il letto dell'amica brevemente.

Dinah lasciò uscire un lamento "No"

Camila sospirò forte "Non riesco a dormire"

"Mila, devo essere pronta per una missione di prova alle quattro del mattino" Dinah brontolò "Se mi vuoi fare domande stupide come il perchè non possiamo farci portare la pizza al campus giuro che ti faccio male"

Camila alzò gli occhi al cielo "Cosa? Continuo a non capire cosa importa se un posto per la pizza sa dove è collocato il campus. È solo stupido, se me lo chiedi"

"Siamo un'organizzazione segreta dell'Intelligence. Nessuno doverebbe sapere dove siamo"

"I posti per la pizza dovrebbero saperlo. Sono importanti"

Dinah gemette in modo udibile "Mila, andiamo!"

Camila ridacchiò "Hai assaggiato la pizza qui?! È cattiva! Intendiamoci, la cattiva pizza è sempre buona pizza... ma voglio la pizza buona, capisci?"

"Ti odio"

"Non mi piace la Dinah assonnata, lei è cattiva"

"Diventerà ancora più cattiva se non la lasci dormire"

Camila sbuffò, incrociando le braccia e fissando il soffitto, un silenzio cadde tra le due.

Dinah stava quasi per riaddormentarsi quando Camila parlò ancora.

"Com'era Luren prima che venisse presa?" chiese piano, la sua mente incapace di non pensare alla ragazza dagli occhi verdi.

Dinah rotolò dalla sua parte, gli occhi stanchi si misero su Camila e guardarono la sua amica con un'espressione illeggibile.

"...Sfacciata" affermò alla fine, un sorriso crebbe sulle sue labbra.

"Sfacciata?" Camila aggrottò la fronte, inclinando la testa "Come?"

Dinah sospirò, decidendo di fare quella conversazione che Camila tanto voleva.
Aveva visto la ragazza girare intorno a Lauren cercando di fare 'amicizia' per le ultime due settimane; alla fine l'unica cosa che poté fare fu dare a Camila un piccolo aiuto per capire Lauren. Era assolutamente devastante vedere i tentativi di Camila continuamente fallire.

"Be... lei non ha mai avuto nessun problema con nessuno, ma non in modo noioso. Era solo molto aperta con le sue emozioni e non aveva paura di dire quello che pensava. Lauren era una di quelle persone fondamentali, sai? Non ha mai fatto cose da strapazzi. Quella ragazza ha dato tutta se stessa là fuori"

"È così chiusa ora..." Camila mormorò tristemente.

"Ha passato davvero troppo" Dinah crollò le spalle "Onestamente, il fatto che sia tornata al CHERUB è fantastico. Nel senso, ci sono stati solo pochi agenti che sono stati presi come lei..." Dinah sbirciò Camila "Nessuno di loro è mai tornato al campus. il CHERUB ha dato loro la possibilità di lasciare e loro hanno scelto quella. Le cose che le sono state inflitte..." rabbrividì, decidendo di non continuare la frase.

Camila si morse il suo labbro con i denti, la familiare sensazione di colpevolezza la sorprese ancora.

"Non dovresti incolparti, lo sai" disse Dinah "Quello che le è successo non è colpa tua"

"Io solo..." sospirò Camila "Voglio essere lì per lei... e lei non vuole darmi neanche una chance"

"Lei non vuole accettare neanche l'aiuto di Ian. Non prenderla sul personale, Mila" rispose Dinah "Lauren era l'agente migliore qua al CHERUB prima di questo. Credo che voglia solo ritornare a quello che era prima. È molto orgogliosa... la uccide sapere che non è più capace di fare tanto"

Camila si rigirò sul fianco, guardando Dinah "Dimmi di più su di lei" richiese, sbadigliando e avvolgendosi nelle coperte. Se Lauren non si lasciava conoscere, avrebbe dovuto usare altri metodi. E Dinah era un'opzione facile.

"Ummmmmmm" sbuffò Dinah, sdraiandosi sulla schiena e pensando, sorridendo a un pensiero che le passò per a mente "Far diventrare matta Lauren è davvero la cosa più divertente. Eravamo solite a fare guerre per scherzo perchè la facevo incazzare così tanto che ne fece la sua missione quella di vendicarsi" la ragazza rise "Era una cosa seria"

Camila sorrise, chiedendosi come fosse il lato giocoso di Lauren.

"E un'altra volta" iniziò Dinah, ridendo al ricordo "Ho disegnato sulla sua faccia con il pennarello indelebile mentre dormiva e non è riuscita a tirarlo via per giorni" sbuffò in divertimento "Così si è dovuta presentare nelle classi in cui insegnava con questi grossi baffi neri e un mono-sopracciglio. Era così arrabbiata con me"

Camila ridacchiò "Cosa ha fatto per vendicarsi?"

Dinah si lascio andare in una sonora risata "Questa è la parte migliore! Provò a manomettere la mia doccia con del colorante blu e tipo lo mise nella manetta della doccia o qualcosa in modo che quando avessi aperto l'acqua, mi sarebbe arrivato tutto addosso"

"Oh mio dio, è geniale" rise Camila.

"No, non hai ancora sentito la parte divertente" Dinah stava morendo dalle risate ora "Dividevo la stanza con Ally al tempo e Lauren non le aveva detto cosa aveva fatto alla doccia perchè sapeva che l'avrebbe fermata da quello che stava facendo. Quindi indovina chi finì per farsi la doccia prima di me?"

"No!" esclamò Camila, unendosi a Dinah con una risata sonora "Oh mio dio, povera Ally!"

Dinah sorrise, annuendo entusiasta "Era stata letteralmente di un blu brillante per una settimana! Come, un puffo!" rise "Lascia che te lo dica, non aveva mai visto Ally così arrabbiata nella mia vita. Era spaventoso. Quella cosa sulle persone basse che sono terrificanti quando sono arrabbiate? Verissima. Ha evitato me e Lauren per settimane per la paura. Ho anche cambiato stanza con Normani per un po' perchè pensavo che Ally mi avrebbe ucciso nel sonno. Ci abbiamo scherzato per quasi un anno"

"Ha mai Lauren avuto la sua vendetta?"

Dinah annuì "Oh si, la ragazza è tipo, super intelligente. Ha sempre elaborato fastidiosi scherzi che finivano dritti a me e dovevo conviverci per giorni"

"Suona come se lei fosse divertente"

"Lo era" concordò Dinah "Be, lo è ancora. È ancora Lauren... ha solo tante cose con cui convivere ora" si fermò "Posso chiederti una cosa, Mila?"

"Spara"

"Perchè stai spingendo quest'amicizia con Lauren così tanto?"

Camila aggrottò la fronte "Non lo so..." sospirò "Cioè, mi fido di lei, capisci? Pensavo solo che quando l'avrei finalmente incontrata le cose sarebbero state diverse. Lei è stata la persona che mi ha portato qui, le devo tutto... mi fido di lei con tutta la vita" Camila sbuffò, frustrata per la sua situazione "Lei era lì quando i miei genitori morirono. E avevo solo pensato che ci saremmo aiutate a vicenda, come- facciamo, credo. Ma non come pensavo. Mi sono solo sentita al sicuro con lei e volevo conoscerla... la lei non mi lascia. E mi sta frustrando"

Dianh sorrise dolcemente, aspettando un minuto prima di rispondere.

"Continua a provarci, Mila" la incoraggiò un po', sbadigliando "Ci vuole solo tempo"

"Certo" Camila annuì fermamente, lasciando uscire un sospiro "Okay, puoi dormire. Scusa DJ, la smetterò di assalirti"

Dinah ridacchiò intontita "Bene, piccola ribelle" rise, voltandosi e rannicchiandosi nelle lenzuola "Notte, Mila"

"Notte, Dinah Jane" rispose Camila, sistemandosi nel letto e finalmente trovandosi addormentata, con Lauren che rimase nella sua mente.

***
La mattina seguente Camila iniziò la sua solita routine, preparandosi per incontrarsi con Lauren per qualsiasi cosa avesse programmato per loro quel giorno. Dinah si era più presto quella mattina così Camila accolse l'opportunità di scegliere la musica, ballando per la stanza mentre si preparava. Stava tenendo il ritmo della canzone, spazzolino in bocca e saltando da un piede all'altro quando la porta si aprì e si spaventò a morte.

Un grido soffocato dal dentifricio lasciò le labbra di Camila alla improvvisa entrata, i suoi occhi finirono su Lauren e tentò di fermare il suo cuore dal martellare così forte.

Lauren rise, la sua mano ancora sulla maniglia della porta e guardò come Camila cercò di comporsi, la musica ancora accesa intorno a loro.

"Scusa" la ragazza dagli occhi verdi sorrise, alzando la voce per farsi sentire sopra la musica "Avevo bussato però"

"Cosa ci fai qui?" chiese Camila sempre sopra la musica e il dentifricio nella sua bocca che non faceva uscire le parole completamente.

"Cosa?!" quasi esclamò Lauren, aggrottando la fronte. Un sorriso si formò sulle sue labbra al casino che sembrava Camila; i suoi capelli ancora da pettinare, ancora indossava il pigiama, e il dentifricio che fuoriusceva dalla sua bocca, Lauren non potè fare a meno di essere attratta dall'apparente routine mattutina della ragazza.

Camila sbuffò, correndo in bagno per sciacquarsi la bocca prima di tornare in stanza e spegnere la musica.

"Scusa" arrossì per l'imbarazzo, voltandosi verso Lauren e tirandosi su i pantaloncini consapevolmente, sapendo che era tutto tranne che presentabile ora "Pensavo ci incontrassimo al campo..."

"Cambio di piano" rispose Lauren con un un'alzata di spalle "Andiamo fuori dal campus oggi"

"Aspetta cosa?" Camila non capiva "Non ho il permesso di uscire dal campus"

"Non ti preoccupare, Ian è al corrente di tutto. Andremo al poligono di tiro"

"Davvero?"

Lauren sorrise "Si. Davero. A meno che te preferisci passare un altro giorno allenandoti al campus. Personalmente preferirei andarmene almeno per un giorno fuori di qui"

"Oh-no. Nel senso-si, fantastico" Camila annuì desiderosa "Voglio andarci"

"Okay, magnifico..." Lauren si fermò "Quindi umh... indossa abiti caldi. Si congela oggi e il poligono non un posto glamour. Ti aspetto fuori"

"Okay" Camila sorrise luminosa a Lauren, ricevendone uno severo in ritorno prima che la ragazza dagli ochhi verdi uscì dalla stanza.

Quando Camila alla fine uscì dalla sua camera era vestita con dei jeans e una felpa larga, con il volto coperto da una sciarpa che era avvolta al collo e apparendo adorabile. Non che Lauren lo pensasse. Ma era una persona carina; Lauren sarebbe doluta essere cieca per non dover fare un apprezzamento del genere. Ma non significava niente.


"Quindi" inziò Lauren mentre attraversavano il campus "Ti piacciono i The 1975?"

Camila si voltò verso Lauren con uno sguardo sorpreso sul suo volto e la ragazza dagli occhi verdi ridacchiò.

"Cosa? Ascolto la musica, sai..." disse.

"Oh - no, non..." Camila scosse la testa. Beh, veramente era una cosa difficile immaginare la ragazza seria di fianco a lei che ascoltava la stessa musica di Camila. Ma da quello che Dinah le aveva detto di Lauren la sera prima, pensò che non dovesse essere sorpresa "Solo... ti piacciono i The 1975?"

Lauren annuì "Yep"

"Non avrei mai pensato che fossero il tuo genere"

Lauren anzò un sopracciglio "Che tipo di musica pensavi che sentissi?"

"Non lo so..." rispose Camila debolmente "Be, non mi sai proprio di una pesona amante della musica. Senza offesa"

Un sorriso si accese sul volto di Lauren "Huh" i suoi occhi luccicavano per il divertimento e Camila rise imbarazzata.

"Cosa?" chiese.

"Niente" fece spallucce Lauren, le sue labbra rivolte verso l'alto "Solo... la musica è davvero la mia cosa preferita, quindi..."

"Oh" si fermò Camila "Beh" sorrise "È difficile riuscire a capirlo tra corse e arti marziali"

Lauren sorrise "Si, credo di si"

Quando raggiunsero il parcheggio, Lauren tirò fuori le chiavi dalla tasca, una macchina suonò quando la aprì con il telecomando.

"Guidi?" chiese Camila, seguendo Lauren in macchina.

"Yup" annu' Lauren.

"Quindi sai come andare qua in giro?"

Lauren rise, un'espressione confusa sul suo volto "Si?! Ho vissuto qua la maggior parte della mia vita"

"Io solo - pensavo che la postazione del campus fosse segreta"

"Oh" capendo Lauren alzò le spalle "Si sono arresi di nasconderlo agli agenti una volta che potevano spostarsi qua in giro da soli. Abbiamo ancora bisogno del permesso e tutto, ma, beh, loro si fidano che noi non usciamo e andiamo a dire in giro del CHERUB" sorrise "In più, hanno un'imponente sistema di sorveglianza ovunque quindi è davvero impossibile per le persone seguirci senza essere catturati"

"Giusto" affermò Camila leggermente "Mentre io non so nemmeno dove diavolo sono"

Lauren rise "Si, beh, ci vanno ancora piano con te. Non è come se fossi un orfano preso all'età di 10 anni come tutti gli altri. Le persona sanno chi sei; persone pericolose. I superiori vogliono solo ersseri sicuri"

Camila entrò nel posto del passeggero mentre Lauren infilò le chiavi nel quadro e accese la macchina.

"Come hai fatto a convincere Ian a farmi uscire allora?"

Lauren sorrise "Ho i miei modi" affermò semplicemente, portando la macchina fuori dal parcheggio e dando gas.

Dopo che passarono le varie barriere di sicurezza e finalmente uscirono dal campus del CHERUB dirigendosi in una strada normale, Camila parlò di nuovo.

"Quindi..." iniziò, guardando verso Lauren esitante, desiderosa di mantenere una conversazione e sperando che Lauren gliela permise. La ragazza dagli occhi verdi doveva essere di buon umore; non aveva parlato con Camila per così tanto da giorni "Quali altri artisti ascolti?"

Lauren sorrise, trovando senza guardare nella sua tasca un iPod e dandolo a Camila "Attaccalo alla macchina e vedrai"

Undone (Traduzione Italiana)Where stories live. Discover now