Capitolo 4

438 25 0
                                    


  Flashback (elementi di tortura)
---
"Pronta per il divertimento?"

La vista di Lauren era offuscata quando alzò gli occhi, incapace di vedere dal suo gonfio occhio destro e sentendo la paura riaffiorare al ritorno di Dominic. Lei non riusciva a decifrare quanto era passato dall'ultima volta che l'aveva lasciata, sanguinante e abusata, incatenata, appena capace di respirare. Ma le ferite sul suo corpo sembravano fresche, i tagli pungevano a ogni movimento, e le sue mani protestavano contro i laccetti nudi. E la consapevolezza che quello era appena l'inizio del suo tempo nella fredda stanza giacendo terrificata nei suoi pensieri.

Dominic entrò piano, accompagnato da un'altra guardia con uno sguardo compiaciuto. Lauren cercò di comporsi nel possibile delle sue abilità, incrociando il suo sguardo con quello che lei sperava fosse uno sguardo intimidatorio.

"Assetata?" chiese lui quando si avvicinò, e prima che Lauren potesse rispondere l'altro uomo la strattonò, forzando una bottiglia d'acqua sulle sue labbra.

Lauren farfugliò, lottando per respirare mentre il liquido scendeva in gola. Tossì forte quando fu rilasciata, ansante e tentando di trattenere i conati di vomito. Le sue mani facevano male a causa delle restrizioni e sibilò al doloroso contatto sulle articolazioni rotte.

"Abbiamo un nuovo gioco per te oggi" ringhiò Dominic malvagiamente "Il mio amico qui si occuperà di usarlo"

"Con ogni mezzo" Lauren gracchiò, i suoi respiri taglienti e la sua voce appena udibile "Va avanti"

Sentì la guardia muoversi dietro di lei, stringendo le restrizioni dolorosamente e mettendola in catene per alzarla in una posizione più alta. Lauren si morse la lingua per trattenere un lamento in quanto ora era appesa dalle mani, i suoi piedi toccavano appena il pavimento.

Dominic ridacchiò condiscendente, attirando l'attenzione di Lauren su di lui "Ti sei data tanti morsi, eh? È divertente vedere tutta quella confidenza perdersi giorno dopo giorno"

Guardò l'uomo dietro Lauren, sorridendo al suo compagno e annì.

Con un forte crack, una frusta lacerò la schiena di Lauren, facendo emettere un assordante urlo alla ragazza in catene. Lauren tirò le sue catene disperatamente, solo causando più dolore a se stessa con le catene che le tagliavano la pelle.

Dominic rise, guardando con malato interesse quando Lauren recuperava dallo strappo. Poteva sentire il sangue colare sulla sua schiena dallo squarcio che la frusta aveva lasciato.

"Vedi, questo è quello che pensavo" Dominic ridacchiò "Con ogni nuovo giorno... ti troviamo un nuovo piccolo gioco..." si chinò, guardando Lauren "Che impoverisce il tuo corpo. E dio, penso sia la mia parte preferita di tutto questo, sai?"

Le sue parole furono soffocate dal forte battere nelle orecchie di Lauren dal dolore, ma cercò di alzare la testa, fissando l'uomo davanti a lei.

Il sorriso di Dominic si ingrandì solamente "Capisco a guardarti, che ogni giorno diventi sempre più patetica"

Al suo cenno, la guardia continuò a frustare Lauren sulla schiena. La risata di Dominic echeggiò tra le pareti, accompagnata dalle urla di dolore di Lauren.

Quando Lauren era sicura che non c'era pelle lasciata indenne, fu lasciata cadere per terra nelle catene e Dominic e il suo compagno lasciarono la stanza.

Fu lì, giacendo raggomitolata per terra e tremante dall'esaustivo dolore che accusava il suo corpo, che per la prima volta nella sua vita Lauren desiderava la sua morte.
---
Lauren si svegliò con la sveglia a tutto volume vicino a lei, trovandosi rivestita in uno strato sottile di sudore e il suo cuore martellava come sempre. I suoi occhi verdi aperti guardarono intorno alla stanza, notando il familiare sottofondo e calmandosi decisamente. Si sedette lentamente e si ricompose. Era solo un sogno. Era fuori da lì ora. Non c'erano ragioni per essere spaventata. Era al sicuro.

Riprendendosi, Lauren iniziò a prepararsi, ricordandosi i suoi piani per allenarsi con Camila quella mattina. Quando si tolse la maglia si fermò, allungò il collo dietro la spalla per ispezionare la sua schiena riflessa nello specchio. La sua mano la raggiunse, sfiorando le grandi cicatrici che percorrevano la sua pelle. Il ricordo del dolore era un chiodo fisso nella sua mente essendo evidente sul suo corpo. Poteva quasi sentire ancora la frusta tagliarle la carne.

Rabbrividendo al ricordo Lauren lo spezzò, indossando una maglietta e portandosi una giacca. Mandandosi un'occhiata finale di rassicurazione nello specchio Lauren lasciò la stanza, facendosi strada verso il dojo per incontrare Camila.

Quando arrivò Lauren fu sorpresa di trovare Camila già dentro, lentamente preparandosi per la routine di un combattimento contro il manichino. Entrando rapidamente Lauren lanciò la sua borsa a terra rumorosamente, facendosi riconoscere.

Camila saltò al rumore improvviso, lasciandosi uscire un piccolo sussulto in sorpresa e voltandosi verso Lauren con occhi spalancati.

"Oh - giorno!" Camila respirò, riprendendosi dallo spavento e mandando un sorriso impacciato a Laure "Mi hai spaventato"

Lauren alzò un sopracciglio interrogativamente, un piccolo sorriso all'angolo delle labbra. Togliendo lo sguardo da Camila si mosse per rovistare nella borsa "Un po' agitata per qualcuno che vuole diventare agente, non credi?" borbottò, si alzò tirando fuori dei nastri.

Camila si accigliò al commento, Be', quello era quasi vero.

"Ero da sola..." la ragazza più piccola spiegò debolmente "Non me l'aspettavo"

Lauren scrollò le spalle, sedendosi per fasciarsi le mani "I secondi esitanti di una sorpresa possono essere la differenza tra la vita e la morte"

"Oh..." Camila si spense, guardando Lauren imbarazzata "Facciamo a pugni oggi?"

Lauren alzò lo sguardo "No" borbottò, guardando di nuovo verso le sue mani e stringendo la fasciatura intorno al polso "Siamo a un diverso livello di combattimento. Sarebbe stato inutile ora"

"Perchè ti stai fasciando le mani allora?"

Lauren sospirò, chiudendosi le fasciature e alzandosi "Ferite" affermò semplicemente, dando uno sguardo al polso avvolto "Per non procurargli più male"

"Giusto" Camila annuì capendo la situazione "Potresti... potresti davvero allenarti anche se sei ancora ferita?"

La sua voce era esitante, e non c'era nessun giudizio dietro le sue parole. Era suonato come se fosse semplicemente interessata.

Lauren si accigliò alla domanda "So che posso farcela" rispose "Posso affrontare un po' di sforzo con il polso"

"Okay" Camila sibilò, voltandosi di nuovo verso il manichino e tornando alla routine in cui era occupata prima.

Lauren guardò Camila, incominciando ad alzarsi e avvicinarsi verso lei per osservare la tecnica della ragazza.

"Sistema la tua posizione" ordinò dopo alcuni minuti.

Camila si fermò, guardando Lauren per ulteriori indicazioni.

"Stai imparando troppo in fretta" elaborò Lauren, avvicinandosi e mimando la posizione precedente di Camila "Devi tenerti più indietro, così" disse, mettendosi nella giusta posizione.

"Così?" Camila copiò Lauren, un cenno dalla ragazza maggiore.

Per le seguenti due ore Lauren si imbatte con Camila in vari elementi di combattimento, principalmente il tentativo di avere un'idea di quanto lungo nella sua formazione la ragazza era in ordine per capire su cosa avevano bisogno di concentrarsi.

Era mezz'ora che la caffetteria aveva aperto per colazione e Lauren era seduta alla fine della pista di atletica aspettando che Camila completasse i giri stabiliti. Dopo la pratica di combattimento del mattino Lauren aveva deciso di fare una corsa per rilassarsi. Dopo un po' si dovette fermare a causa del suo corpo che raggiunse il limite, lasciando correre Camila mentre Lauren guardava. Si sentì in imbarazzo quando dovette dire a Camila che doveva fermarsi, ma la ragazza non ne fece un grosso problema, annuì e sorrise a Lauren prima di riprendere il suo esercizio. Lauren era comunque contenta di non essersi dovuta fermare prima come la mattina precedente. Fu una piccola vittoria che valeva.

Sentì il suono dei passi di Camila avvicinarsi e la ragazza collassò a terra sull'erba vicina a Lauren, esausta.

Lauren guardava la ragazza con un'espressione divertita, osservando come Camila ansimava per respirare.

"Oh mio dio, mi sento come se dovessi finire" ansimò, le sue mani sulla faccia tentando di prendere fiato.

"Non pensavo saresti riuscita davvero riuscita a finire i giri" disse Lauren, impressionata "Correvi a casa o cosa?"

Camila la schernì, lasciando uscire una risata "Mi prendi in giro?" ridacchiò "Non ho mai fatto esercizio in tutta la mia vita prima di venire qua. Stavo letteralmente seduta sul divano e mi riempivo di snack tutto il giorno"

Lauren sogghignò "Sembra emozionante" rispose asciutta.

L'altra ragazza sorrise, la sua testa sul lato per osservare Lauren "Credimi. Era fantastico" sbuffò, il suo cuore ancora martellante dalla corsa "Quindi dimmi perchè mi hai detto di fare più giri di quelli che pensavi fossi in grado di fare?"

"Ho pensato di testarti" alzò le spalle Lauren "Non andrai da nessuna parte senza sforzarti al massimo"

"Giusto" sibilò Camila "Be', sensei, se dovessi avere un attacco di cuore ti darò la colpa"

Lauren sorrise "Sensei?"

"Si" la brunetta annuì "Sono il Karate Kid de tuo Mr Miyagi" fece un sorriso a Lauren e la ragazza dagli occhi verdi lasciò uscire una forte risata.

"Giusto" Lauren scosse la testa incredula, guardando verso la pista di atletica e permettendo il silenzio tra di loro. Camila era veramente qualcosa di piacevole, in uno strano, stupido modo di fare. Chi lo sapeva?

"Cosa è stato?"

Lauren guardò Camila con uno sguardo interrogativo, trovando gli occhi della ragazza fissi dove una delle sue grandi cicatrici si rivelò dalla canottiera che indossava.

La voce di Camila era dolce, e non appena la domanda lasciò le sue labbra si pentì immediatamente, maledicendo la sua mancanza di filtri.

Rimettendosi la giacca consapevolmente Lauren tolse gli occhi dalla ragazza, l'espressione quasi contenta che era lì secondi fa ora rimpiazzata con una distante e fredda. Wow, Camila sapeva davvero come rovinare un momento, eh?

"Non importa" borbottò Lauren, alzandosi con una finalità "Andiamo, la colazione è pronta"

"Lauren, mi dispiace"

"No"

La bocca di Camila si chiuse e annuì tristemente, infastidita con se stessa. Stava facendo progressi e rideva con Lauren, e come ora, era finita che doveva farsi zittire dalla ragazza. Fantastico.

Alzandosi e seguendo Lauren le due si incamminarono verso la caffetteria in silenzio, prendendo la colazione prima di spostarsi e raggiungere il tavolo dove le loro amiche erano sedute.

Quando si sedettero al tavolo le altre tre ragazze le guardavano curiose, immediatamente notando la tensione tra le due.

"Hey, ragazze" Ally canticchiò, mandando un luminoso sorriso alle due causando a Normani e Dinah uno scatto dove distolsero lo sguardo e salutarono anche loro Camila e Lauren.

Durante la colazione le cose rimasero relativamente silenziose, con Lauren nel suo mondo e Camila facendo qualche intervento nella conversazione. Dopo colazione Lauren sparì nel dojo per lavorare al suo allenamento personale, dicendo a Camila che aveva messo insieme un programma per loro e appena salutò prima di andarsene.

"Ha fatto schifo l'allenamento?" chiese Dinah conoscendo dal broncio sulle labbra di Camila.

Camila alzò lo sguardo dal suo cibo, notando tutti gli occhi su di lei e scrollò le spalle "No" scosse la testa "Nel senso, è stato quasi carino per la maggior parte. Stavamo in un certo senso andando d'accordo"

"E poi?"

Lasciò uscire un sospiro "E poi ho continuato e ho chiesto di una delle sue cicatrici"

Tutte e tre le ragazze sobbalzarono visibilmente alla notizia, scuotendo le loro teste in dissenso.

"Yep" respirò Camila, stringendo le labbra "E dal momento che l'ho fatto siamo tornate dritte indietro a lei che non mi parla"

"Mila... non puoi chiederle di queste cose" sgridò Normani "So che ti importa e tutto ma Lauren non ti conosce. Non vuole parlare di quello che è successo nemmeno con noi e noi siamo amiche con lei da quando è venuta al CHERUB"

"Lo so, lo so, mi è solo uscito. Non volevo" sospirò Camila, alzandosi dal tavolo "Mi sono iscritta per un'altra lezione di karate, quindi ci vediamo dopo ragazze"

"Okay" annuì Dinah "Non essere irritata, okay Mila?"

"Non lo sono" Camila fece un mezzo sorriso, alzando le spalle e allontanandosi dalle sue amiche.

Undone (Traduzione Italiana)Where stories live. Discover now