Capitolo 2

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  Flashback tra i trattini

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"Piccola ragazza" la voce suonò minacciosamente, una mano ruvida afferrò la faccia di Lauren facendola svegliare "Aw, ti sei di nuovo addormentata eh?"

Lauren strizzò gli occhi, appannati finché la sua vista non si schiarì e la stanza fredda si risvegliò. Il suo stomaco sobbalzò ancora per la realtà del luogo in cui si trovava e notò che era stata spostata in una posizione verticale, incatenata dalle mani che la tenevano su.

"Non ci piace quando ti addormenti, babe" il capobanda, Dominic, ringhiò, la sua faccia così vicina a quella di Lauren che lei poteva sentire il putrido respiro sulla sua pelle "Toglie il divertimento. È molto più bello quando sei cosciente di questo. Ti devo ricordare la punizione per esserti addormentata?"

Lauren emise un colpo di tosse, il sapore metallico del sangue prosciugato sulla sua bocca "Fottiti" gracchiò debolmente.

"Si" lui annuì, una mano passata sul braccio di Lauren e i brividi al contatto "Penso che dovremmo ricordartelo"

Lauren fissò Dominic, la sua pelle scivolava sotto il suo tocco "Uscirò di qui. e quando lo farò ucciderò ognuno di voi"

Lui ridacchi "Oh davvero, ragazzina?" sollevò un sopracciglio prima di afferrare in un pugno i capelli di Lauren e tirarsela più vicina con forza, il sangue che colava dalle manette sui suoi polsi incidendole la pelle.
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"Lo?"
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Lauren aggrottò le sopracciglia al suono della voce familiare, guardandosi attorno e non capendo da chi potesse essere arrivata.

"Avanti" l'uomo sibilò velenosamente "Perchè vedi, ragazzina. Anche se riuscissi ad andartene da qui, ucciderci non ti aiuterebbe per niente" lui ridacchiò tirando i suoi capelli "Tu puoi ucciderci"
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"Jauregui"
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"...ma noi non ti lasceremo mai. Non importa cosa" Dominic sibilò, le sue labbra sull'orecchio di Lauren "Noi saremo per sempre nella tua testa"
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"LAUREN CAZZO SVEGLIATI"

Lauren si svegliò di soprassalto, scattando verso l'alto nel suo letto sbattendo la testa contro qualcosa di duro e ricadde sul materasso con un gemito addolorato.

"Merda" Normani sbottò ancora inciampando, guardando Lauren allarmata "Che diavolo era quello?"

Lauren aggrottò le sopracciglia, guardando intorno la stanza e un respiro di sollievo riempì il suo corpo appena riconobbe la familiarità del suo dormitorio al campus del CHERUB. Dopo aver passato tre mesi in ospedale, finalmente è tornata nel suo dormitorio la notte scorsa. Sperava che tornare nella sua vecchia stanza avrebbe potuto farla dormire più facilmente; a quanto pare no.

"Scusa" si scusò Lauren, tenendo la sua testa tra le mani per la botta e sedendosi un'altra volta. Era bagnata del suo stesso sudore e il suo cuore martellava nel suo petto, ancora rimuginando sull'intenso sogno. Be, flashback.

"È okay" Normani la incoraggiò, avvicinandosi e sedendosi di fianco a lei sul letto "Pensavo che gli incubi fossero finiti..." chiese dolcemente.

Lauren scrollò le spalle "Lo sono" mentì.

Gli incubi non sono mai finiti. Lauren era fortunata se passava una notte senza svegliarsi in panico ad ogni ora. Ma ovviamente non lo avrebbe detto ai suoi amici. Le loro espressioni pietose era già abbastanza fastidiose.

"Credo sia solo il cambio d'aria o... qualcosa" Lauren mormorò, voltandosi verso Normani "Cosa ci fai qui comunque?"

"Sono giunta alla conclusione che avrei dovuto dare alla mia ex compagna di stanza un benvenuto a casa" Normani sorrise, colpendo la sua amica "Questo, e ho pensato di unirmi a te per qualsiasi straziante allenamento avessi pianificato questa mattina"

Lauren sorrise dolcemente, annuendo e osservando che la sua sveglia sarebbe suonata di li a pochi minuti. Il sole era appena sorto e Lauren accolse volentieri la giornata. Era sempre stata conosciuta al CHERUB per spingersi dove nessun'altro agente è mai arrivato; fu così che scalò il ranking così velocemente. Tornata al campus, non poteva aspettare di tornare alla sua routine e tentare di raggiungere una forma di normalità da quando era stata catturata. Nonostante gli ordini di riposo che le furono dati, Lauren stava pianificando di allenarsi al limite finche poteva. È stata seduta in quel cavolo di ospedale senza fare niente, ma solo terapia fisica per mesi; non c'era modo che trascorresse ancora tempo 'riposando'.

Essere un agente al CHERUB era tutto quello che Lauren sapeva. Da quando aveva 6 anni e fu estratta dall'affidamento, il CHERUB è stata la sua casa.

Il ramo dell'Intelligence americana prese bambini orfani e diede loro l'opportunità di cambiare le loro vite per sempre. Con agenti tra i 10 e i 18 anni, l'organizzazione allena ragazzi per il lavoro sotto copertura per completare missioni che gli adulti non possono.

Nel CHERUB tutti gli agenti sono classificati in base a una maglietta colorata che deve essere indossata nel campus. Le magliette ARANCIONI sono per i visitatori. Le maglie ROSSE sono assegnate ai ragazzi che non sono ancora grandi abbastanza per qualificarsi come agenti. Le maglie BLU sono per i ragazzi che sono sottoposti a 100 giorni di duro allenamento base. Le maglie GRIGIE significano che sei pronto per le missioni, questa maglia è la più bassa in classifica per gli agenti qualificati. Le maglie NAVY sono assegnate agli agenti per una prestazione eccezionale in una singola missione. Le maglie NERE sono le magliette più alte per un agente attivo ed è l'ultimo riconoscimento per prestazioni eccezionali su più missioni. E infine, quando un agente del CHERUB si ritira, riceve una maglia BIANCA, che è indossata anche dallo staff del CHERUB.

Lauren è sempre stata una oltre il rendimento al campus. Dopo la sua prima missione a 10 anni ricevette una maglia Navy,e solo dopo la sua quarta missione ricevette una maglia Nera. Con il perfetto fisico e una motivazione, il suo sguardo considerato estremamente intimidatorio, Lauren diventò velocemente uno degli agenti più bravi mai visti al CHEUB.

Se chiedessi a chiunque nel campus che lavora più duro, la loro risposta sarebbe stata Lauren Jauregui. Ma ora era lì, svegliata dagli incubi e che camminava in un corpo che non poteva sopportare neanche la metà dell'allenamento che una volta poteva. Più sprecava tempo 'riposando', più tempo sarebbe rimasta fuori dal campo di battaglia. E si sarebbe maledetta se si fosse ritirata prima di aver raggiunto il massimo potenziale come agente. Lei era Lauren Jauregui. Non doveva essere solo messa da parte.

"Stavo solo pensando di andare giù in pista e fare qualche giro" Lauren scrollò le spalle "Suona bene?"

"Suona perfetto per me" Normani confermò, alzandosi dal letto e sedendosi sulla sedia della scrivania di Lauren mentre lei si preparava.

Lauren camminò fino all'armadio, prendendo gli abiti da allenamento e togliendosi la maglietta si fermò a metà torso. Una smorfia apparì sulle sue labbra appena vide i segni delle cicatrici disperdersi sulla sua pelle e Lauren guardò Normani con disagio. Abbassandosi la maglietta si scharì la voce.

"Uh, Mani?"

"Yep?" Normani chiese, la sua testa alzandosi dal computer di Lauren.

"Ti dispiace se mi aspetti fuori mentre mi cambio?"

Normani stava quasi per ridere e alzare le spalle alla richiesta; le due avevano condiviso la stanza dal loro arrivo al CHERUB, aveva superato da tempo la paura di vedere la sua amica non totalmente vestita. Ma non era come prima, doveva ricordarselo.

"Uh, si" Normani annuì, sorridendo tristemente a Lauren "Solo muoviti". Scherzò ancora una volta, alzandosi dalla sedia e uscendo dalla porta.

Lasciando uscire un respiro di sollievo Lauren si cambiò velocemente, indossando una maglia a maniche lunghe e un paio di pantaloni a tre quarti che nascondevano la maggior parte delle cicatrici.

Quando fu contenta del suo aspetto uscì fuori dalla stanza, Normani la aspettò così che poterono fare la strada insieme fino alla pista. C'era solo un piccolo numero di agenti fuori a quell'ora presto, e Lauren fu grata che non avrebbe dovuto affrontare l'inevitabile riunione con i suoi compagni agenti adesso. È sempre stata ben conosciuta al campus, e non c'era dubbio che la storia della sua ultima missione fosse stata l'argomento principale al CHERUB per mesi. Con i dettagli della missione in confidenza, poteva solo immaginare i pettegolezzi che erano girati sulla sua assenza.

Lauren notò l'espressione sorpresa di alcuni agenti in pista e li cancellò dalla sua mente, rimangiandosi le grida con cui avrebbe insultato i ragazzi. Non li conosceva. Loro non dovrebbero preoccuparsi per quello che le è successo negli ultimi 5 mesi.
Normani corse al ritmo di Lauren per tutto l'allenamento, mai un processo, come se i livelli di fitness impoverito della sua amica la tenessero indietro.Per questo Lauren ne sarebbe stata grata, se non fosse stata così impegnata a odiare se stessa per non essere riuscita a fare nemmeno la metà dei suoi giri usuali prima che le sue gambe cedessero.

Quando Lauren infine mollò, Normani la seguì nella sua stanza spettegolando sul dramma di cui si era parlato quando lei era via. Lei era una delle poche persone che aveva il permesso di farle visita all'ospedale insieme alle sue amiche Dinah e Ally, e avevano smesso da tempo con le occhiate preoccupate e la troppa delicatezza riguardo le emozioni di Lauren che tutti gli altri le davano. Era bello avere una conversazione che non implicava parlare dei suoi infortuni per una volta. Per i suoi amici lei era ancora Lauren; loro erano le uniche persone a non trattarla come se fosse completamente danneggiata. Ma anche loro avevano i loro momenti.

"Comunque, condividere la camera con Ally è estremamente interessante" Normani sbuffò "Nel senso, le voglio bene, ma è sempre a mille, sai? Come, sempre felice. E tu mi conosci al mattino, sono una stronza: Alla fine quando torneremo in camera assieme non sarò l'unica stronza. Ally solo mette il broncio e io finisco per sentirmi una persona orribile"

Lauren rise "Esatto, la tua compagna è 'troppo felice' come tu non lo sarai mai"

Normani sogghignò, colpendo Lauren leggermente "Comunque. Tu non avrai mai più una compagna di stanza. Ti do una settimana e verrai a supplicarmi di avermi indietro"

"A proposito" Lauren si morse il labbro "Non ti dispiace vero? Che hai dovuto andare via dalla nostra camera?"

Al suo ritorno sarebbe stata avvisata che Lauren avrebbe avuto una camera singola anzichè un'usuale camera condivisa per gli agenti del CHERUB. Con gli incubi ancora ricorrenti, e i diversi allenamenti per il suo ricovero, aveva senso che che stesse per suo conto. Normani e Lauren erano state compagne di stanza da quando erano arrivate al CHERUB, infatti sarebbe stato strano non avere la compagnia della ragazza 24/7.

"Tranquilla Lo" Normani scosse la testa fermamente "Ceh, mi mancheranno le nostre liti per la scelta della musica" scherzò "Ma lo capisco. Hai bisogno del tuo spazio. Possiamo trasferirci insieme quando sarai pronta"

"Okay, fantastico" Lauren sorrise dolcemente quando raggiunsero la sua camera.

"Vieni a fare colazione?" l'altra ragazza chiese.

Lo stomaco di Lauren si ritorse all'idea di entrare nella caffetteria piena di occhi curiosi "No. Prenderò solo qualcosa alle macchinette e dritta al dojo. Ho prenotato una stanza per fare pratica oggi"

Normani esitò, deliberando sulla possibilità di contrastare l'amica sulla decisione, prima di sospirare "Okay, bene. Ci vediamo dopo però, va bene?"

"Ovvio" Lauren confermò.

Normani guardò la ragazza dagli occhi verdi con preoccupazione, insicura di come reagire con questa Lauren. Lauren ha sempre avuto una lingua tagliente, facendo uscire una confidenza e un'energia che erano contagiose. La ragazza in piedi di fronte a lei ora era una persona completamente diversa. I suoi occhi erano un po' meni brillanti, e la scintilla che faceva di Lauren lei era sparita. E Normani non aveva idea di come aiutarla a far tornare. Nelle tre settimane che Lauren era stata catturata e - un brivido al pensiero - torturata, tutte le cose che significavano qualcosa per lei erano morte.

Muovendosi, Normani strinse in uno stretto abbraccio Lauren, restando finche l'amica non reciprocò il gesto esitando.

"Sono contenta che tu sia tornata, Lo" sospirò dolcemente.

"Anche io" Lauren rispose.

Contenta per la risposta, Normani si mosse indietro e offrendo un sorriso a Lauren si voltò e andò per il corridoio.

***
Lauren trascorse la maggior parte dellla sua giornata chiusa nel dojo che aveva prenotato, cercando di spingersi finché poteva e facendo regolari pause. Lauren rimase indisturbata dagli altri agenti che si allenavano, grazie alla richiesta di una stanza chiusa per esercitarsi al contrario di molti dojo aperti. La notizia che era tornata al campus si era sparsa a questo punto, e per Lauren era meglio non farsi notare. Lauren aveva sempre percorso i corridoi del campus con orgoglio, e ora persino un agente principiante avrebbe potuto batterla a braccio di ferro. Era imbarazzante e si sentì patetica.

Era pomeriggio inoltrato quando decise di tornare nella sua stanza, sperando di non incontrare la calca del dopo-classe. Si diresse con facilità verso il corridoio per uscire dal dojo quando si fermò per guardare un grande schermo che trasmetteva gli allenamenti di una classe di maglie Grigie. Lauren guardò con interesse, erano agenti nuovi, quindi la perfezione non era richiesta. Lauren riconobbe la maggior parte delle facce nella stanza; notando che alcuni di loro avevano ancora la maglia Blu l'ultima volta che era stata al campus, significando che si erano qualificati come agenti recentemente.

C'era una faccia comunque che era familiare ma per un motivo completamente diverso, e la bocca di Lauren si aprì con sorpresa alla vista. Per nessun fottuto motivo.

Senza pensare, aprì la porta del dojo ed entrò. L'istruttore, che Lauren riconobbe come un compagno di maglia Nera, Zayn, guardò verso la porta e sorrise quando vide Lauren. Annuì in avviso prima di voltarsi verso la classe nel mezzo della stanza. Non era niente di nuovo che le persone entrassero per assistere a una lezione, anche se Lauren sentì alcuni sospiri di alcuni agenti che la riconobbero. Erano tutti intorno al ring, aspettando il loro turno di combattere, e Lauren notò appena i sussurri mentre camminava velocemente nella stanza. Si fermò vicino a Zayn e guardarono come i due nel ring combattevano. Non poteva essere chi pensava che fosse. Che cazzo ci faceva lì lei?

"Bello averti di nuovo qua, Jauregui" Zayn sorrise a Lauren "C'erano delle voci che eri in giro. Pensavo di essermi meritato una visita" la prese in giro.

Lauren ridacchiò, la sua attenzione ancora sulla ragazza nel ring "Sono arrivata solo la notte scorsa" disse "E sono qui ora, no?"

"Si, potrei anche perdonarti" Zayn sogghignò, concentrandosi sul combattimento.


"Chi è quella?" Lauren chiese, temendo di sapere già la risposta e indicando la ragazza sul ring.

"Camila" Zayn affermò, facendo scombussolare lo stomaco di Lauren alla conferma " È un po' figa, vero?" alzò il sopracciglio a Lauren, inconsapevole del legame tra le due.

"Io..." la faccia di Lauren era bianca come un fazzoletto "Perchè è qui?"

"Non so" Zayn alzò le spalle "Era un po' strano in effetti. È tipo una nuova recluta speciale o qualcosa. Ian è stato molto riservato a riguardo quando l'ha assegnata alla mia classe, ma rumors dicono che sia stata scelta per una specie di grossa missione per alcune ragioni"

"...Giusto" la mascella di Lauren più stretta che mai.

Il combattimento finì con Camila che inchiodò il suo compagno per terra in una presa consistente, il ragazzo scappando velocemente alla presa con dolore e i suoi compagni applaudirono per congratularsi. Fu una vincita imponente, in effetti.

Appena Camila scese dal ring per far posto ad altri due suoi compagni, i suoi occhi incontrarono quelli di Lauren. Sembrò congelarsi, sorpresa di vedere lì Lauren e arrossire per l'imbarazzo.

Gli occhi di Lauren era fissi su Camila quando la ragazza la salutò imbarazzata con la mano, ricevendo da Lauren una smorfia. Vedendo avvicinarsi Camila, Lauren si girò verso Zayn.

"Ci vediamo dopo, va bene?" disse velocemente senza aspettare la risposta di Zayn e dando a Camila non più che una fredda occhiata prima di dirigersi verso l'uscita del dojo.

Quando raggiunse l'ufficio del direttore del CHERUB, Lauren ignorò le proteste dell'assistente di Ian e non perse tempo per piombare nell'ufficio.

"Cazzo, mi prendi in giro?" sbottò "Hai reclutato lei?!"

Ian guardò la fuoriosa espressione di Lauren in allarme, componendosi e andando a chiudere la porta dell'ufficio dietro Lauren "Credo abbia incontrato Camila Cabello, allora" confermò calmo, tornando alla sua scrivania.

"Uh si!" LAuren lo fissò "Non pensi che avrei dovuto saperlo che era al campus?"

"Te lo avrei detto quando avremmo fatto la riunione in settimana"

"In settimana?! Avresti dovuto dirmelo appena mi sono svegliata in quel fottuto ospedale!" esclamò Lauren "Perchè hai voluto reclutarla?"

"Abbiamo bisogno di lei"

"I genitori era quelli che aiutavano con la missione. Non Camila. Ci è tanto d'aiuto come un fottuto zerbino"

"Quella non è una tua decisione" Ian disse, passandosi una mano sulla faccia per la stanchezza e indicando sulla sedia sull'altro lato della scrivania "Siediti" ordinò fermamente, aprendo un cassetto per recuperare una cartella e lanciarla di fronte a Lauren.

Lauren si sedette e prendendo la cartella la aprì esitante. Il suo stomaco si contorse al vedere le foto di quello che aveva lasciato nella mansione quel giorno. Una fitta di colpa la colpì al vedere le foto dei corpi dei genitori di Camila.

Le foto erano seguite da pagine dell'Intelligence sulle gang dei Morelli e Bryant, incluse le note informative degli agenti attualmente sul campo. Sopra quelli c'erano i profili di Lauren e Camila.

"La missione è in corso" affermò Ian "Ma quel giorno alla mansione non abbiamo fatto le cose per bene. Entrambi le gang dei Morelli e Bryant sono ad un alto livello di allerta e piazzare nuovi agenti sul campo sarebbe inutile. La maggior parte dei delle coperture dei nostri migliori agenti sono saltate in aria durante l'evacuazione, quindi dobbiamo rifare tutto da capo" sospirò "Quindi, quando abbiamo portato via Camila dalla mansione e le abbiamo detto cosa stava succedendo... ha voluto avere un ruolo in tutto questo"

Lauren lo schernì "Oh, okay. Quindi ovviamente hai dovuto reclutarla, no?" rispose sarcasticamente.

"Questo va oltre me, Lauren" Ian sospirò "Stiamo lavorando con l'FBI a questo, e hanno deciso che Camila è il nostro più stretto contatto con il gruppo dei Morelli. È stato deciso che si sarebbe allenata per essere un agente competente, e la faremo scendere in campo quando sarà pronta. È la nostra opzione migliore"

Lauren strinse la mascella "In quale mondo è una ragazza che è ovviamente in una missione di vendetta, la 'migliore opzione'?" disse. Questa dovrebbe essere la missione di Lauren.

Ian sussurrò "A volte la vendetta può essere la strada migliore" disse "In più" l'uomo iniziò "Avrà il miglior mentore che un agente del CHERUB possa mai chiedere. Tu"ù

Lauren si fermò, sbalordita "Scusami?"

"Volevo farti tornare alla routine prima e dirtelo alla conferenza che ho organizzato per te. Ma si. Camila ha un'alta priorità, e a noi serve al suo meglio il prima possibile. Se seguisse il normale allenamento delle reclute non sarebbe pronta per anni. Quindi, tu la allenerai privatamente"

"Mi stai prendendo in giro?" Lauren sbottò "Non ho tempo per allenare una recluta! Devo lavorare sulla mia ripresa"

"I tuoi medici e terapisti sono d'accordo che sarebbe una buona idea per te, Lauren. Hai bisogno di focalizzare le tue energie su qualcosa; finirai per spingerti troppo oltre se ti lasciamo ai tuoi allenamenti"

"No" la ragazza dagli occhi verdi mosse la testa fermamente "Io non lo farò"

"Non hai scelta" affermò Ian "Questo è un ordine. Camila ha bisogno di un buon mentore e tu sei il candidato ideale. Avrei giurato che saresti stata felice di contribuire a questa missione"

"Non in questo modo" Lauren disse "Voglio essere sul campo veramente facendo qualcosa. Non allenare qualche fiocco di neve che probabilmente finira per deludervi tutti"

"Lauren, odio dirlo ma... tu sei molto lontana per poter tornare sul campo. Non sei la persona di cui abbiamo bisogno sul campo per questa missione"

Lauren si accigliò all'affermazione come Ian continuò.

"Tu sei l'agente migliore che sia mai venuto al CHERUB, e proprio per questo abbiamo bisogno che ci aiuti con questo. E crediamo che avere un progetto del genere sulle spalle ti possa solo fare bene" Ian sospirò "Come ho detto prima: questo è un ordine, non una proposta. Quindi avrai messo le cose apposto, mi piacerebbe che incontrassi Camila e iniziassi a mettere giù un programma"

"Questo non è giusto"

Ian sibilò "Non so perchè stia facendo tutto questo casino. È una ragazza adorabile"

"Buon per lei"

"Provò a visitarti in ospedale appena ti abbiamo portato a casa, sai?" affermò, facendo aggrottare Lauren "Ha fatto un semi macello perchè non la facevamo uscire dal campus"

"Perchè?" sbottò annoiata.

"Come ho detto, è una ragazza carina. Voleva ringraziarti per quello che hai fatto per lei. L'hai salvata, sai. È una grande responsabilità"

"Si be, se fossi tornata in tempo l'avrei accettato. Quindi non mi deve ringraziare molto. Non sarei in questa situazione se avessi ignorato i tuoi ordini"

Ian visibilmente abbattuto per questo, il suo senso di colpa per il rapimento di Lauren crebbe sul suo viso. Lui è sempre stato eccessivamente compassionevole quando si trattava dei suoi agenti, e in fondo Lauren sapeva che non le avrebbe mai dati quegli ordini per trovare i Cabello se avesse saputo che sarebbe successa una cosa del genere. Ma lei era così arrabbiata... Lauren voleva solo qualcuno da incolpare. Anche se era Camila o Ian.

"Scusa, sono stata dura" Lauren disse dispiaciuta, passandosi una mano nei capelli.

"Tutto okay" rispose Ian "So che non intendevi quello. Ed entrambi sappiamo che non è vero. Tu avresti fatto la stessa cosa e avresti preso i miei ordini ancora. È il tipo di persona che sei, Lauren. Questo è perchè sei una dei migliori"

"Si be'... non sono ancora d'accordo con questo" Lauren sbuffò, alzandosi dalla sedia e muovendosi verso la porta.

"Ti abituerai all'idea" Ian affermò ottimisticamente "Ci vediamo presto per vedere come va e per essere sicuro che funzioni"

"Come vuoi" Lauren brontolò, uscendo dall'ufficio con una smorfia sulla faccia.  

Undone (Traduzione Italiana)Where stories live. Discover now