Capitolo 9

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Walter

Mi sveglio con Rachel che mi fissa ad un palmo dal mio naso.
Ieri era felice...non volevo farla deprimere, ma le parole sono uscite senza che lo volessi.

"Giorno"- dico, con ancora la testa affondata nel cuscino.
Arrossisce e cerca di parlare, ma alla fine ci rinuncia e sta zitta. È tenerissima quando arrossisce, anche se in verità adoro tutte le ragazze timide.

"Oh, non prouccuparti, visto che non smettevi di tremare e di piangere ho pensato che ti avrebbe fatto bene un po' di calore umano e due braccia calde..."- le dico quasi come una scusa, una giustificazione per quello che ho fatto.

"Ah"- mi risponde solo con quello, con quella monosillaba che che mi fa spuntare un sorriso.
Poi si alza rapidamente, afferra la borsetta e scappa in camera.

Mi rigiro un po' sul letto e penso al mio sogno.
Era tutto buio, poi una mano. Quella di mia madre. Volevo prenderla ma lei era troppo lontano. Mi sento ancora affaticato, come se avessi corso davvero verso di lei.

Mi alzo contro voglia e prendo lo zaino.
Scendo sotto e inizio a preparare la colazione e ripenso a quello che è successo ieri sera. Ho ancora l'occhio nero e riesco a vederlo addirittura sul debole riflesso della finestra di fronte  a me.
Sfortunatamente papà è dovuto andare...a bho, un non so cosa di aggiornamento lontano... tornerà tra qualche giorno. Devo parlargli di ieri sera, se era vero ciò che diceva quel coglione. Ma non c'è mai. Non so cosa vuol dire avere dei genitori.
Per poco non faccio bruciare la colazione e sento Rachel che mi risveglia dai miei pensieri mentre scende le scale.

"Oi, colazione?"- le chiedo pacatamente.

"No grazie...oggi non ho fame"- è strano che non abbiamo fame, ma capita no? Non me ne faccio un problema enorme.
Finisco la colazione e usciamo. Improvvisamente mi ricordo che Josh mi aveva chiesto se andavamo a scuola assieme. Fortunatamente non abitiamo così lontano.

"Hey, piccola, io vado a prendere Josh tu incamminati okay?"- le dico, facendo per attraversare la strada.

"Ehm.....posso venire anche io?"- mi chiede poco più che con un sussurro.

"Anche tu? Perché dovresti fare strada inutile?"- le chiedo sorpreso

"Ho voglia di camminare okay?"- dice mettendo un po' il broncio.

"Okay okay...vieni su"- sorrido e le faccio segno di seguirmi.

Josh sarà felice quando la vedrà.
Rido internamente a quel pensiero.
Arriviamo davanti casa del mio amico e gli faccio uno squillo al cellulare. Poco dopo lo vedo uscire chiudendo la porta a chiave alla spalle.
Si avvicina infilandosi le chiavi in tasca e si ferma un pochino quando vede Rachel, che nel frattempo se ne sta lì, ferma e muta, lo sguardo fisso sul marciapiede come se d'improvviso fosse diventata la cosa più interessante del mondo.

"Da solo a casa?"- gli chiedo porgendogli la mano per salutarlo. Ahhh, se non ci fossi io a salvare questi silenzi imbarazzati.

"Si, i miei sono fuori per lavoro"- mi dice salutandomi calorosamente-"e a te come va l'occhio?"

"Mhh...bene dai...ne è valsa la pena. E lo stomaco invece?"- dico infine ridendo.

Ohh, ieri è stata una bella rissa. È stato bello potermi sfogare di tutta la rabbia che avevo dentro. E non pensavo che Josh fosse così deciso e avesse tutto quel sangue freddo da riuscire a farmi evitare un bel po' di botte.
Sfortunatamente, per quanto abbia provato a restituire il debito, per colpa mia si è preso un montante dritto nello stomaco.

"Oh, meglio dai"- sorride anche lui. È proprio vero, certe cose le puoi condividere solo con chi combatti.

"C'eri anche tu ieri?!"- chiede stranita mia sorella. Wow si è svegliata allora.

E Josh, capita la situazione prende la palla in balzo e dice-" certo, se non fosse per me tuo fratello avrebbe ben più di un semplice occhio nero!"-dice quasi sfacciatamente. Quasi perché arrossisce all'istante, ma che gli prende?

"Chiamalo semplice..."- la sento sussurrare. Ooookay, questa conversazione sta diventando abbastanza imbarazzante.

"Allora andiamo o dobbiamo fare la telecronaca di cosa è successo ieri?"-sbrigo entrambi.
Quanto sto diventando bravo ad uscire dalle situazioni di stallo?

"Certo dai...andiamo"- dice Josh, accostandosi a Rachel e incamminandosi.

Dannazione. Quei due hanno passato tutto il tempo a parlare la scorsa volta.  Tutto il tragitto a fare il palo, i lampioni mi guardano invidiosi, ne sono sicuro.
Arrivati a scuola Josh prende una pausa dalla conversazione con Rachel e si avvicina a me.

"Ehy, amico, ho casa libera come hai capito. E sai...volevo organizzare qualcosa. Perché non ne parli con tua sorella e decidete di...non lo so...fare un salto da me stasera?"- mi dice trattenendo un sorriso.

"Sarà uno dei nostri soliti festini?"- gli chiedo guardandolo male.

"Oh... veramente pensavo di sì..."- mi dice lui, ingenuo.

"Scherzi? Se vuoi che venga anche Rachel niente erba e poco alcool"- dico fermamente.

"Ma levi tutto il divertimento"- ride. Strano, io sono serissimo.

Capisce il mio stato d'animo e si affretta ad aggiungere -" va bene va bene...niente erba, promesso. L'alcool...bhe sta a tua sorella contenersi"- mi dice quasi scocciato.

Forse non ha ancora capito che se fosse un compagno normale gli avrei già staccato la testa all'invito rivolto a Rachel, ma mi sta parecchio simpatico, quindi annuisco e dico -" dato che avete parlato per tutto il tempo, perché non glielo chiedi tu?"

Assisto al rapido mutamento di espressione del mio amico.
Prima era entusiasta, poi all'istante imbarazzato, dubbioso, poi preoccupato e infine disperato.
Mi sforzo a non scoppiare a ridere.

"No dai..non puoi fare sul serio"

"Oh sì che posso Josh...se vuoi glielo chiedi tu"

"Ti odio lo sai?"- conclude sorridendomi, non mi da neanche il tempo di rispondere che si gira e va verso Rachel, che nel frattempo si è unita ad un gruppo di amiche, tra cui scorgo la chioma platinata di Hannah.

Aspetto lì, all'ingresso, in mezzo alle scale, mentre Josh completa la sua missione speciale.

Non sembrerebbe ma quel ragazzo ha più coraggio di quanto io non gliene dia. Si gira, e già inizio a vedere il suo sorriso a trentadue denti. Si avvicina piano, e arrivato a portata di orecchio inizia ad esultare silenziosamente.

"Viene?"- gli chiedo quasi dimenticandomi che sta gioiendo per mia sorella.

"Certo, e non solo lei. Dato che mi sembrava scortese invitare solo lei in mezzo a tutte quelle ragazze ho invitato tutto il gruppo."- quasi non sta nella pelle. Rido per lui.

"Dai, adesso devi solo trovare qualcuno da invitare di figo e sei a cavallo, domani tutti parleranno di te"- concludo dandogli una pacca sulla spalla.

"Bhe sai...quasi quasi potrei abituarmici"-dice, mentre le ultime parole sono coperte dal suono della campanella che ci riporta alle nostre tristi e monotone vite.

Carry OnWhere stories live. Discover now