Capitolo 1

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10 anni dopo

Walter

"Walty... dov'è papà?"- mi chiede Rachel innocentemente.
"Dove può essere se non è qui a quest'ora?"- gli rispondo.
Odio quando papà non torna per cena.
Appena stacca da lavoro va subito in quel dannato bar ad ubriacarsi, e sotto Natale è sempre peggio, nevica anche...
L'aria natalizia è dappertutto.
Nei negozi, nelle strade, e su tutte le case, addobbate di tutto punto per l'evento.
Tutte tranne una. Quella della nostra famiglia, Milkovich, era spoglia, come tutti gli anni.

"Dai, mangia e vai a letto che domani hai scuola"- dico a Rachel, non voglio che vada male a scuola.
"Ma papà..."-sussura lei.
"Papà mangerà quando torna, gli lascio qualcosa nel microonde"- concludo.
"Va bene..."- si arrende silenziosamente mangiando il primo boccone "- dopo esci con i tuoi amici?"
"Certo"- risposi velocemente, forse fin troppo. Ho solo voglia scappare...
"Dove avete intenzione di andare con questo tempo?"- si preoccupa per me...che carina.
"Non sono fatti che ti riguardano"- rispondo troppo freddamente...ma divento teso ogni volta che mi chiedono dove vado.
Si zittisce a quell'affermazione e continua la cena in silenzio.

"Scusa ok?"- ammetto. Non vorrei essere così con lei, ma ormai lo sono con tutti-" se sei ancora sveglia quando papà torna da quel fottuto bar digli che c'è la cena nel microonde ok?"- concludo mettendo una porzione di cena nel microonde.
Si unisce a me e finiamo in poco tempo.
Io salgo a prepararmi, mentre lei guarda qualcosa sul divano.

Mi guardo allo specchio. Ho uno sguardo inespressivo. Ormai, non riesco ad esprimere nessuna emozione. Dicono che sono depresso, qualcuno apatico, qualcun'altro asociale. Cosa sono in realtà? Di preciso non lo so neanch'io. Ma so di essere stanco di tutto questo, di essere solo.

Perchè ti sei lasciata andare mamma? Avrei voluto essere un ragazzo normale, con un padre che preferibilmente non avrebbe fatto finire a puttane la sua carriera di lavoro per darsi all'alcool, con una madre affianco a preoccuparsi di me anche per le cose più futili. Ma nessuno si preoccupa di me. Io, sono solo.

Sono forte solo per Rachel, lei ha bisogno di me più che mai. Forse, proprio sta sera non dovrei lasciarla sola, ma ho bisogno di fare due passi, ho bisogno di non pensare a niente di questa vita di merda. 

Faccio un lungo sospiro, passo la mano sui miei capelli scuri e lunghi fino alle spalle, smetto di fissarmi, ne ho abbastanza di brutte visioni. 

Finito di vestirmi, scendo e saluto Rachel con un bacio sulla guancia prima di uscire.

Carry OnWhere stories live. Discover now