Capitolo 5

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Walter

Saluto Rachel e mi dirigo verso il luogo di ritrovo dei miei amici.
Ci sono già Jack e Dan. Ancora non vedo Josh, spero stia bene, non ho ancora avuto modo di parlargli.

Mi fumo una sigaretta mentre aspettiamo il suono della campanella, e in lontananza scorgo Josh che si avvicina a noi. Almeno sta bene.
"Ciao raga"- esordisce evitando lo sguardo di tutti.
"Ciao Josh"- lo salutiamo tutti.
Mi Avvicino e gli dico a bassa voce -"oi, come stai?"
"Bene...grazie davvero per ieri sera"- dice sorridendo -" mica ho fatto qualcosa...di strano o...?"
"Nha, sei solo stato un coglione come sempre"- gli do una pacca sulla spalla. Sorride e ci avviciniamo di nuovo agli altri due.

"Raga ma oggi abbiamo compito di matematica?!"- chiede all'improvviso Jack facendo saltare tutti.
"Cazzo."- dico io. Per l'ennesima volta mi sono dimenticato di studiare...E anche se me ne fossi ricordato dubito l'avrei fatto.
"Dai, non prouccuparti, una mano te la do io"- mi dice Josh facendomi l'occhiolino-" se ti va posso darti qualche lezione anche oggi pomeriggio...se va male potrei comunque fregare la prof facendo finta che era una giornata storta"- conclude facendo spallucce.
Questo ragazzo mi piace sempre di più.
"Se lo dici tu..."- è l'unica cosa che riesco a rispondere quando invece vorrei fargli capire quanto mi faccia piacere che qualcuno mi aiuti. Spero non lo stia facendo solo per quello che è successo ieri.

Suona la campanella e entriamo tutti i classe. Le ore passano veloci prima del compito, con Josh che ogni tanto mi spiega qualche argomento.
Arriva la penultima ora, quella decisiva.
Sono già piazzato vicino al mio amico, ripetendo mentalmente tutte le nozioni.
Il prof entra in classe e posa la borsa sulla cattedra prima di rivolgersi alla classe.
"Buongiorno ragazzi...come sapete oggi avevamo compito, ma sfortunatamente ieri ho avuto impegni urgenti col preside, quindi il test è rimandato a domani. Mi raccomando...vi do anche un giorno in più."
Tutti tirano un sospiro di sollievo, mentre io guardo Josh con un sorriso a trentadue denti.
"Se vuoi oggi pomeriggio posso venire da te, così almeno domani andrai sul sicuro"- mi propone.
"Certo, perché no"- dico, ancora sollevato dalla notizia del compito.

Le due ore passano lentamente, anche perché matematica spiega nuovi argomenti.
Finalmente la campanella dell'ultima ora ci libera da quell'inferno.
Esco nel cortile e prendo il cellulare, ho un messaggio da papà.

"Io oggi sono a fare commissioni, mi raccomando, guarda casa e tua sorella"

Uh..bene...un posto in più libero a tavola.
"Allora doppia W? Andiamo?"- mi chiede Josh incerto.
"Si...un attimo...aspetto Rachel"- dico cercandola tra la folla uscente. Finalmente la vedo, la testa china e la camminata veloce...le sarà successo qualcosa.
"Ehy piccola"- la saluto.
"Ciao Walty"- mi risponde sorridendo. Certe volte non capisco se sia sul serio o riesca solamente a fingere così bene.
"Ciao Rachel"- la saluta goffamente Josh, stringendo la spallina dello zaino e sorridendo. Ma ha mai avuto una ragazza questo qui? È divertente.
"Ciao... Josh(?)"- lo saluta un po' spiazzata mia sorella.
"Yep... cioè si, Josh"- conferma lui.
"So cosa significa yep sai"- ridacchia lei.
L'unica cosa che riesce a fare Josh è ridacchiare timidamente.
"Avete finito voi due? Possiamo andare a casa che ho fame che dite?"- dico io, un po' seccato.
"Certo"- confermano entrambi.

Il tragitto fino a casa è per la maggior parte in silenzio, tranne i due dietro di me che si conoscono un po' meglio.
Che Rachel voglia conoscere qualcuno dopo quello stronzo di Jack?

Arriviamo e mi metto a cucinare, mentre Rachel va in camera sua.
"Quindi...che abbiamo per domani J?"- dico distrattamente mentre scolo la pasta, il vapore mi arriva in faccia. "Niente di troppo difficile"-mi rispose. "Perfetto. Ehm senti, puoi andare a chiamare Rachel mentre io preparo qui?"-dico continuando a riempire i piatti. "C..certo"-mi risponde lui con una strana insicurezza, poi si dirige verso le scale.

_Josh_
Salgo lentamente le scale per andare a chiamare Rachel.
"Seconda porta a destra, seconda porta a destra"- mi ripeto per non sbagliare.
Arrivo davanti alla porta e prendo un bel respiro?
"Dai, gli stai solo dicendo che è pronto...di cosa hai paura?"
Busso e non sento nessun rumore, quindi busso un'altra volta e appoggio la mano sulla maniglia, premendo piano.
Spingo e apro la porta.
"NON APRIR..."- cerca di dirmi una Rachel con un braccio pieno di tagli, nuovi e vecchi.

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