Capitolo 8

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Rachel

Oggi esco anche io con Hannah, finalmente.
Dopo quello che ha fatto oggi per me non potevo di certo darle buca.
Finisco di truccarmi e scendo al piano di sotto. Walter è già uscito e mi ha avvertito prima con un urlo.
È stato carinissimo quello che ha fatto oggi, mi ha risollevato il morale dopo la quasi-rissa.

Mi siedo sul divano e aspetto il messaggio della mia amica, verrà a prendermi con Matthew. Non voglio fare il palo, ma ha insistito così tanto che ho dovuto per forza accettare.
Mi vibra il cellulare, lo controllo ed esco.
Trovo quei due in macchina e salgo di dietro salutandoli.

"Sera Hannah, ciao Matth"- saluto timidamente.

"Ciao tesoro! Come va?"- mi risponde euforica Hannan.

"Oh bene grazie"- rido alla mia amica.

"Andiamo ragazze?"- ci chiede sorridendo Matthew.

"Certo"- risponde la mia amica, così il suo ragazzo mette in moto e partiamo.

Matthew accende un po' la radio, e passano delle canzone dei Thousand Foot Krutch, e inizio subito a cantarle.
Tutti e due mi guardano dallo specchietto retrovisore e ridono.

"Ehy, mi piace la bella musica, problemi?"- gli dico ridendo.

"No è che...questa musica non si addice ad una ragazza...ben vestita come te"- mi risponde Matthew.

Ridiamo e la questione finisce lì.
Arriviamo in poco tempo al pub.
La musica invade le mie orecchie. Mi guardo in giro: tutti ridono e scherzano insieme al loro gruppo di amici e io comincio a sentirmi a disagio, così mi avvicino di più ad Hannah mentre ci dirigiamo al bancone a mangiare.

Devo ricredermi, pensavo avrei fatto il palo tutta la serata e invece entrambi mi stanno coinvolgendo sempre nelle loro conversazioni.

"Ian sta benissimo con Mickey. Trevor? Chi è Trevor?"-ridono mentre parlo delle mie ship. Abbiamo un bel po' di cose che ci accomunano. Mi sto divertendo davvero un mondo. Il sorriso di Hannah è davvero contagioso e i suoi capelli biondi e luminosi, così morbidi, mi ipnotizzano. La sua voce è rilassante.

"Allora...quanto ti devo Matthew?"- dico, prendendo il portafoglio dalla borsa.

"Scherzi?"- mi dice lui.

"Certo che no, voglio pagare la mia parte"- gli dico pacatamente.

"Ma anche no, tanto il mio bravo Matth oggi può pagare per tutti e tre vero?"- dice Hannah prendendo il suo ragazzo a braccetto.
Li guardo entrambi stranita e mi rispondono con un sorriso.

"Ha trovato lavoro"- continua Hannah baciando Matthew.
Mi viene una fitta di gelosia verso la mia amica a quel gesto, ma non lo do a vedere.

"Ohhh, che bellissima notizia"- dico, congratulandomi con lui. È davvero un bravo ragazzo, mi fa proprio piacere che Hannah abbia trovato uno come lui. 

Paga tutto e ci riaccomapagna a casa. Effettivamente siamo usciti tardi ed è mezzanotte, spero che Walter sia già tornato a casa.
L'auto si ferma all'inizio del vialetto e scendo, salutando entrambi e chiudo la portiera.

"Grazie a entrambi, davvero"- dico, forse sembro un po' troppo disperata.

"Oh di nulla tesoro, ci vediamo domani ok?"- mi saluta la mia amica.

"Certo"- dico, prima che Matth metta in moto la macchina e se ne vadano.

Mi ha fatto benissimo uscire, dovrei farlo più spesso penso tra me e me mentre entro in casa.
Chiudo la porta, poso le chiavi sul mobiletto all'ingresso e sento il solito rumore tintinnante fastidioso.
Vado di sopra. Ho voglia di raccontare tutto a Walter, non avendo un migliore amico non sono mai stata abituata a sfogarmi, e lui è stato per qualche tempo il mio unico punto di riferimento.
Di solito resta sveglio fino a tardi...dio solo sa come faccia a svegliarsi così presto la mattina.
Busso e mi viene dato un debole e assonnato consenso di entrare da mio fratello.

"Waltyyy, non puoi capire cosa sia successo, è stato fighi..."- mi blocco quando si mette a sedere e vedo che ha un occhio nero e un fazzoletto a tappare la narice destra.
Ha fatto a pugni...di nuovo.
Quante volte gli ho chiesto di non partecipare alle risse. Odio vederlo tornare a casa pieno di lividi, vittorioso o meno.

"Che cazzo hai fatto?!"- dico forse a voce un po' troppo alta.

"Nulla"- dice girando la faccia, gesto che serve solo a farmi vedere quanto è grande il livido sull'occhio.

"Questi non mi sembrano nulla"- dico sedendomi accanto a lui, facendo per toccare dove ha la ferita.
Mi prende dolcemente la mano e la appoggia sulla mia gamba.

"Ho avuto un buon motivo" -mi guarda fisso negli occhi.

"Cioè?"- cerco di far rimanere le lacrime dentro, vederlo in quello stato mi distrugge.

"Un tipo che mi conosceva. Diceva che nostro padre faceva parte della sua banda, i Diablo"

"C-che significa?"- balbetto. Sono incredula, è impossibile. Non sentivo pronunciare quel nome da troppo tempo, ma è impossibile scordarsene. Non voglio credere che papà...sospiro.

"Ehy piccola, abbracciami su"-Walter mi stringe sempre di più a lui, e mi culla lentamente accarezzandomi la schiena. Non trattengo le lacrime. La serata che avevo passato non poteva avere un lieto fine.
Inizio a sentirmi stanca, pesante, e i miei occhi si appannano.


Mi sveglio. Sento una sensazione di freschezza sugli occhi, segno che ho pianto ancora durante la notte, solo che non ricordo cosa ho sognato.
Sbatto un po' le palpebre per dare dei contorni definiti al mondo e noto di non essere nella mia camera, ne tanto meno nel mio letto.
Ho ancora il vestito addosso, e la borsetta è abbandonata vicino alla porta.
Mi giro e mi ritrovo la faccia di mio fratello beata nel sonno ad un palmo dalla mia. Arrossisco e sussulto, guadagnandomi un grugnito infastidito da parte sua.

"Giorno"- dice con la voce impastata dal sonno e la faccia schiacciata sul cuscino.
Non riesco a dire nulla, qualsiasi cosa cerchi di proferire il mio cervello resta bloccato in un nodo che mi  si è formato in gola.

"Oh, non preoccuparti, visto che non smettevi di tremare e di piangere ho pensato che ti avrebbe fatto bene un po' di calore umano e due braccia calde..."- si giustifica Walter capendo la situazione e il mio imbarazzo.

"Ah."- è l'unica cosa che gli rispondo, prima di alzarmi velocemente, perdere la borsa e "fuggire" in camera mia, ancora rossa in volto.

Carry OnWhere stories live. Discover now