19.

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-Com'è possibile??- gli occhi color ambra di Zoe si spostarono frastornati dall'uomo che aveva detto di essere suo padre a Dastan. Il suo corpo cominciò a tremare.
-Zoe...-mormorò Dastan, afferrando possessivamente fra le sue braccia, stringendola al petto.
Il suo volto era diventato incredibilmente pallido, il cuore aveva prese a batterle a tamburo nel petto e si sentiva svenire.
-Dastan..-
Riconosceva l'uomo davanti a sé, era quello nella foto, poco piu grande, con i capelli ingrigiti dal tempo, ma con lo stesso sorriso rassicurante. Attendeva con impazienza, sembrava saltellare sulle gambe dal nervosismo.
-Sei indentica a tua madre...- mormorò, avvicinandosi di qualche passo alla figlia,ma si bloccò osservando Zoe ritrarsi. -Ti ho cercato per un sacco di tempo.-
Zoe rimase ferma in silenzio come un blocco di ghiaccio, nella sua testa i ricordi vorticavano e si fondevano lasciandola confusa. Gli occhi le si riempirono di lacrime che uscirono traboccando dalle palpebre.
-Shh piccola. Va tutto bene...- cercò di rassicurarla Drustan, allentando leggermente la presa per lasciarla andare fra le braccia tese del padre. L'uomo la strinse dolcemente, avvolgendola nel calore protettivo di genitore, in modo lento e cauto come se temesse che la figlia potesse scappare da un momento all'altro. I suoi occhi stanchi erano stupiti e meravigliati della forte somiglianza con la madre dai capelli rossicci, alla pelle candida e bianca come l'avorio. Sembrava sconvolto, ma cosi felice.
-Ti ho cercato per molto tempo. Ma non sono mai riuscito a trovarti. Ti nascondevano dai miei occhi e quando ero ad un passo dal trovarti, quei luridi bastardi scappavano...un gioco continuo. Ho temuto di non vederti mai più. Ma adesso sei qui, figlia mia, fra le mie braccia..-
-Si adesso è qui.- ribattè imbronciato Dastan. Il suo istinto era irritato dalla presenza di un altro uomo accanto a Zoe, si era ingelosito del padre. Fffffff!!!

-Forse ci può spiegare quindi perché l'hanno rapita.- con un sopracciglio alzato, gli rivolse un'occhiata irritata.
Zoe scosse la testa, in un turbinio di emozioni.
-Possiamo sederci, per favore.-la sua voce bassa e insicura, frammentata dai ricordi del passato. Il suo viso pallido fece riscuotere Dastan, che si adoperò per portarle dell'acqua. Ma il suo viso appariva sempre più pallido e fragile. Zoe si rintanò fra le braccia di lui, osservando ancora scossa il dialogo intrapreso fra il padre e il suo uomo.
-Questa guerra va avanti da troppo tempo...Zoe era appena nata quando si instaurarono le prime rappresaglie. Noi immortali c'eravamo mostrati al mondo da anni, gli umani non si erano mostrati poi così restii a convivere con noi. Con i dovuti patti eravamo arrivati ad situazione di pace fra le varie razze. Ma non ci aspettavamo che sotto la facciata di situazione perfetta, i mezzi immortali stavano organizzando una ribellione. Le prime volte eravamo così sorpresi da non capirne il motivo. Alla fine noi immortali ci riunimmo. Dovevamo compiere qualcosa, ognuno doveva proteggere la propria famiglia. Ogni razza scelse un capo e io fui scelto per la nostra.-
-Cosa successe dopo?-
-Scoppioò un'altra battaglia. Morirono molte persone e io fui preso di mira. È colpa mia. È colpa mia se Zoe...se mia figlia ha dovuto subire tutto questo.-
-Papà...- il suo sussurro attirò l'attenzione dell'uomo che chinò il capo per osservarla.
-Sono al sicuro adesso.-mormorò, aggrappandosi alla sua giacca. -Dastan mi ha salvato. Adesso sto bene.-
Dastan si alzò dal divano. Un espressione crudele stampata sul volto. Chiunque ci fosse dietro tutto quello l'avrebbe pagata cara e sarebbe morto molto presto.
-C'è un'unica soluzione, adesso. Ci riuniremo. E...
Colpiremo per primi.-







-Ho cambiato la copertina, cosa ne pensate? xx

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