11.

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-Sei un incanto..-quel sussurro roco scappò dalle labbra seducenti di Dastan. I suoi occhi ancora sbigottiti di fronte alla bellissima Zoe. La ragazza arrossì voltandosi verso lo specchio. Studiò il suo aspetto il suo profilo, guardandosi attentamente in quel vestito di seta nera. Era liscio e morbido e le calzava perfettamente addosso. Per fortuna, lo aveva comprato in saldo, non aveva nessuna occasione in cui metterlo. E questo le dispiacque. Dastan le si avvicinò, spostandole i capelli dal collo e mostrando la profonda scollatura sulla schiena, che appariva elegante e liscia come la seta che indossava. Zoe rabbrividì, incrociando i suoi occhi viola attraverso lo specchio.
-Sei stupenda..- le sfiorò la spalla con le labbra incapace di trattenersi. -Un sogno..-
-Peccato non avere nessuna occasione per indossarlo. Credo che.. .lo resituirò...-
Le sue dita delle mani scivolarono giù sul solco delle spalle fino alle chiari e presenti fossette di Venere. Lei chiuse gli occhi godendosi il suo tocco. D'un tratto si sentiva accaldata,bagnata, eccitata e rabbrividiva ad ogni suo leggero sfiorare. Si poggiò contro di lui, un attimo prima che lui si ritraesse. Zoe rimase interdetta e si voltó verso di lui corrucciata.
-Ho fatto qualcosa si sbagliato?-
-Oh, bimba no...ma io...io non posso... -rispose lui chiudendo gli occhi e prendendo un profondo respiro.
-Qual'è il problema?-gli si avvicinò allentando di poco la cerniera del vestito.
-io...tu..sei troppo innocente, non riuscirei a..non potrei..-
Le mani di Zoe si posarono sul suo viso. -A fare?-
-A fare l'amore con te, senza farti del male...-
-Cosa ti fa pensare che ne soffrirei?-le sue dita percorsero il suo collo, fino a massaggiare le sue spalle rigide. -Fare l'amore con me sarebbe così brutto, mio dolce Dastan?-
-Diamine, no! Sarebbe bellissimo...ma non posso, non ancora.- i loro occhi si unirono ancora una volta, qualche attimo prima che la seta del vestito si accasciasse a terra inanimata e le mani di Zoe corressero in fondo alla sua t-shirt, sfilandogliela dalla testa.
-E se io fossi disposta a tutto per far si che accada?- domandò lei, un luccichio malizioso negli occhi.
Dastan deglutì a vuoto, scuotendo la testa. Il suo cervello era ufficialmente off-line, solo qualcosa era rimasta attiva. Ma si trovava totalmente d'accordo con lei.
-Streghetta, cosa mi stai facendo?- domandò mentre gli carezzava gli addominali scolpiti sciogliendo poi il laccio dei pantaloni della tuta.
-Ti sto spogliando..-sussurrò lei contro il suo orecchio.
-No piccola,mi stai uccidendo.-le rispose afferrandola e sollevandola velocemente. Lei gettò un urlo, prima di atterrare pesantemente sul materasso.
-Adesso sei mia...-

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