8.

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-Zoe! É arrivato un pacco per te..-la voce di Dastan sovrastò la musica dell'mp3. La rossa si tolse le cuffiette sollevando lo sguardo verso quel gigante buono. In poco più di un mese era riuscito ad affascinarla. Ogni tratto del suo carattere deciso o delicato che fosse, la rendeva completamente infatuata di quell'essere immortale.
-Non vuoi proprio dirmi cosa hai comprato online assieme a James?-le chiese lui assumendo un espressione imbronciata. Zoe sorrise, piegando la testa di lato e sussurrando un no, che lo fece sbuffare.
-Proprio non capisco..-borbottò incamminandosi, verso il pacco per porgerglielo poco dopo. Zoe lo guardò, i suoi occhi verdi contro un paio viola.
-Dastan, non aprirò il pacco davanti a te. Beh avevi detto che potevo spendere un bel po di soldi. E io l'ho fatto..- lui sbuffó rassegnato, muovendosi per uscire dalla stanza.
Appena varcata la soglia, Zoe aprì il pacco. Sollevando il tessuto liscio e morbido della seta nera. Era un vestito per molti tratti normalissimo.  Dastan l'aveva portata in ogni tipo di negozio, da una caffetteria e pasticceria ad una tavola calda,per non parlare dei negozi di abiti costosi e abiti eleganti. E si era divertita molto. Ma quando erano usciti dal centro commerciale, aveva visto il suo sguardo viola fisso sulla vetrina di abiti femminili da cui erano appena usciti.  L'aveva talmente affascinata il suo sguardo mentre osservava la vetrina che parlottando con James l'aveva convinto a comprarlo. Il vestito in questione, era adesso impacchettato sul suo letto. Perché l'aveva comprato? Perché voleva essere osservata con lo stesso sguardo che lui aveva rivolto all'abito: come se fosse qualcosa di sensuole e attraente, un gioiello unico e prezioso. Che avesse frainteso le sue attenzioni? Non lo avrebbe saputo fino a quando la stessa sera, a letto, lo aveva sentito muoversi lentamente e poggiare le sue labbra sulle sue. Le aveva dato un leggero bacio, carezzandole dolcemente la fronte e i capelli. E lei si era sentita amata e speciale.
Alzandosi dal letto aveva riposto la scatola nascondendola. E poi aveva seguito il rumore dei passi di Dastan fino in cucina.
-Che fai di bello?- gli chiese, poggiandosi sullo stipite della porta.
-Nulla di che bimba.-si voltò verso di lei.-Hai cambiato idea?-di certo si riferiva alla scatola.
-No.-rise Zoe, mentre lui si avvicinava fino ad intrappolarla contro il muro con le sue muscolose braccia. Zoe non aveva paura, ma provava una strana sensazione alla bocca dello stomaco, strana ma bellissima.
-Sei sicura di non volermelo dire?-
-Assolutamente..-
Il petto di Dastan sfiorò il suo e lei allacciò le mani attorno al suo capo, con grande sorpresa di lui.
I loro occhi si incontrarono e il loro sguardi restarono allacciati per un tempo indefinito.
-Lo so..-sussurrò Zoe, mettendosi in punta di piedi e tendendo il viso verso di lui.
-Cosa sai?-sussurrò Dastan sfiorando il suo naso con il proprio. -..mi stai facendo impazzire..-
-Davvero?-lo provocò, spingendosi contro di lui. Con un cenno di assenso, Dastan chiuse gli occhi, mentre Zoe per la prima volta ricambiava il suo bacio.

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