10.-Dastan, (pensieri hot)

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I suoi piedi dondolavano in aria, le sue gambe nude poggiate al bracciolo del divano, mentre ascoltava la musica che usciva dal suo mp3 mentre sfoglia a una rivista. I capelli rossi sparsi sul cuscino, mentre il suo viso sorrideva ad occhi chiusi. Aveva trovato quell'oggetto quasi per caso e ne era rimasta affascinata, tenendolo sempre in mano come se fosse uno dei cimeli più preziosi. Dastan la osservava dallo stipite della porta. Le sue gambe fasciate da solo un paio di pantaloncini striminziti, mentre il suo petto era fasciato da un top, che le lasciava l'ombelico scoperto. Ma chi diavolo le aveva comprato quegli abiti?
E all'improvviso si immaginò lì. Non avrebbe dovuto, no non avrebbe dovuto farlo...
In ginocchio fra le sue cosce, una gamba liscia sulla sua spalla, mentre la sua bocca si dedicava ad ogni centimetro di pelle baciandola e leccandola. Deglutì a vuoto, immaginando le sue urla di piacere, la sua voce che lo pregava di fare di più, di andare oltre,mentre le sue mani lo graffiavano per il piacere che stava provando. E che sensazione avrebbe avuto se lei d'un tratto si fosse alzata in ginocchio e avesse afferrato il suo sesso pulsante d'eccitazione attraverso il tessuto strettissimo dei jeans?
Gemette quasi ad alta voce, guardandola un ultima volta e dirigendosi poi in bagno. Gli serviva una doccia fredda, ma nemmeno dei cubetti di ghiaccio avrebbero spento la sua fortissima eccitazione. Velocemente si liberò dai vestiti che gettò nel cesto della biancheria sporca. Aprendo il coperchio del contenitore si paralizzò davanti alla vista delle sue mutandine bordeaux. Inspirò forte mentre immaginava quel corpo perfetto in quell'indumento sexy.
Scuotendo la testa per liberarsi il cervello dall'idea di entrare in salotto completamente nudo e col cazzo eretto per afferrare Zoe e scomparsela sul divano, si chiuse nel boxe doccia, aprendo l'acqua che fredda prese a scendere e a bagnare il suo corpo muscoloso e teso. Non si era mai sentito in quel modo, come se assaggiare le labbra della sua bimba potessero essere per lui aria da respirare. Chiudendo gli occhi afferrò la sua verga eccitata, iniziando a compiere movimenti giusti per portarsi presto all'orgasmo. Mordendosi le labbra, senti quasi la sua presenza in doccia. Oh, si, si sarebbe inginocchiata sostituendo la sua mano con la propria e avrebbe poggiando quella bocca carnosa sul suo petto, mordicchiandolo e leccandolo, come faceva spesso con i cappucci dell penne. E poi quando sarebbe stato troppo, avrebbe sostituito la mano con la bocca, prendendo la sua eccitazione fra quelle labbra e portandolo dritto ad avere l'orgasmo. Nel contempo venne, mordendosi la lingua per impedirsi di urlare il suo nome.
Una volta calmatosi e indossati i vestiti uscì. Percorse a piedi nudi il corridoio. La porta della sua stanza era aperta, Zoe era lì. In piedi davanti allo specchio, con il vestito nero addosso, che le calzava perfetto, liscio contro le morbide curve, lo spacco che le metteva in mostra tutta la coscia e la scollatura vertiginosa dietro la schiena.
Dastan chiuse gli occhi, mentre una nuova erezione si rinnovava nei pantaloni. Sarebbe stata la sua rovina.

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