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-Cerchi di calmarsi!-tuonò la voce di James, con le mani sopra la testa. L'uomo che si era subito presentato con il padre di Zoe, puntava contro di lui una grossa pistola a pallettoni d'argento. Gli occhi verdissimi dell'uomo sembravano furioisi, mentre aspettava impaziente. James aveva subito contattato Dastan, che non gli era sembrato affatto felice.  Di fatto, Dastan aveva lasciato la sua dolce metà per correre nel suo appartamento con il viso corrucciato. Sentiva in lui una gran voglia di uccidere quel tizio che si era presentato dietro la sua porta affermando di essere il padre della sua donna. Aveva dovuto lasciare il caldo abbraccio di lei, mentirle e allontanarsi.
-Voglio sapere dov'é!-
Un uomo, sui cinquanta si stagliava davanti a James urlando a più non posso. I capelli brizzolati con qualche ciocca bianca, alcune rughe che gli marcavano il viso, fin sotto gli occhi, verdi, simili a quelli di Zoe.
-Che succede qui?-chiese Dastan con finta calma. In realtà tutto in lui era in piena furia. Come poteva un padre abbandonare la figlia in mano a macellai e poi cercarla solo quando lei stava bene ed era sana e salva?! Dastan gonfiò il petto, aumentando la sua virilità e il suo potere. L'uomo, il padre di Zoe lo fissava sconvolto.
-Voglio vedere mia figlia! Sento il suo odore addosso a te. Dov'è? Sta bene?-
Lo sguardo duro di Dastan lo trapassò, indifferente. Allungò unamano indicandogli una sedia all sua sinistra.
-Le conviene sedersi. Voglio parlare con lei, prima.- tuonò con voce autoritaria.

Zoe si fissava allo specchio, sconvolta. I suoi occhi, dalle iridi verde muschio, si erano trasformati in occhi color di ambra, caldi e raggianti. Si avvicinò allo specchio, mentre il cuore le batteva velocissimo in petto. Battendo le palpebre più volte, lentamente, i suoi occhi rimasero verdi, ma quando il suo viso fu ad un palmo dal riflesso, le sue iridi si tramutarono. Sussultò, spostandosi in fretta. E terrorizzata chiuse gli occhi immaginando di essere in un incubo. Il cuore le batteva nel petto con velocità, spaventata da questa inaspettata rivelazione.

Era possibile che i suoi occhi fossero cambiati in un'ora? potevano farlo? Terrorizzata afferrò il cellulare scrivendo a Dastan. E se a lui fossero sembrati orribili? SE non poteva più cambiare? Nella sua testa frullavano tante domande, in quel momento si sentiva persa come non mai, terrorizzata dal suo stesso aspetto. Non aveva nesssunissima idea di come i suoi occhi avessero fatto a cambiare colore, nè del perchè. Nessun messaggio da parte del suo compagno era arrivato al cellulare che le aveva lasciato prima di uscire, crollò esausta sul divano dopo aver percorso avanti e indietro il salone. Specchiandosi nell'argenteria notò ancora quel colore nei suoi occhi. Chiuse le palpebre. Sembrava un inccubo!
Dastan mollò il "vecchio" nelle mani di James, correndo velocemente su per le scale all'interno dell appartamento. Il messaggio di Zoe era chiaro,aveva bisogno di lui. Ma cosa le serviva esattamente? Si era per caso fatta male mentre provava a mettersi ai fornelli, come aveva iniziato a fare da poco? Era scivolata in vasca e si era fatta male? Oppure voleva fare l'amore con lui e questo bisogno era troppo esigente e forte da poterlo seppellire. Entrò in cucina cercandola con lo sguardo. Ma la trovò rannicchiata sul divano ad occhi chiusi.
-Zoe?!-
Rimase senza fiato quando le sue iridi lo guardarono. Due iridi calde e dolci sull'orlo del pianto.
-Non so cosa sta succedendo!-
Dastan era senza parole. La sua piccola donna era diventata immortale.

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