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Cercai di aprire gli occhi per capire dove mi trovassi, la testa faceva ancora male, tanto male, non mi trovavo più in quel bar in cui ore prime bevevo come se niente fosse ma bensì su una superficie morbida, ancora vestito e con nessuna persona accanto. Mi alzai leggermente mettendomi con la schiena attacata alla testata del letto, il mio sguardo girava per la stanza troppo silenziosa finché una figura che dormiva sulla poltrona attirò la mia attenzione. Chiusi più volte gli occhi nella speranza che fosse davvero lei e che non stessi avendo allucinazioni. In questo momento sarebbe dovuta essere in Sardegna già da un po, invece è qua, con me. Continuai a guardarla senza dire niente, dal comodino presi una sigaretta che accesi incominciando a fare piccoli cerchi per passare il tempo. La spensi, piano piano mi avvicinai a lei con la paura che da un momento all'altro potesse scomparire dalla mia vista. Apppggiai la mia mano sulla sua guancia andando ad accarezzarla con tanta delicatezza che non sapevo di possedere, scesi sempre più giù andando ad accarezzargli il braccio fino ad arrivare alla sua mano dove stringeva una mia maglietta.
-Ti amo- sussurrai -Tu non sai quanto- mormorai.
Stando attenta a non svegliarla la presi in braccio con l'intenzione di appoggiarla sul letto, ma così non fu, poiché si aggrappò alla mia maglietta come una bambina in cerca di protezione.
Andai a sedermi sul letto continuando a guardare Federica che piano piano stava aprendo gli occhi.
-Ciao- mormorò
-Hei- sorrisi dolcemente -Sei qua- dissi imbarazzato.
-Si, sono qua- sorrise dandomi un bacio.
La strinsi a me chiudendola in un caldo abbraccio cosa che lei ricambiò, ne avevo bisogno, ci eravamo lasciati da sole poche ore ma nei "peggio" dei modi. Il campanello incominciò a suonare interrompendo il nostro momento. Svogliatamente mi alzai e prendendola per mano andammo di sotto, aprendo la porta trovai un Moh con uno sguardo scazzato e un Lazza con la solita faccia da culo.
-Ciao- disse Moh entrando in casa.
-Hei- esclamò Jacopo.
-Come mai qua?- chiesi poco confuso dato che erano sempre qua.
-Siamo passati a vedere se eravate ancora vivi o se vi stavate ammazzando- disse Moh con tono duro.
-No, tutto apposto- dissi alzando gli occhi al cielo.
-È stato facile metterlo a letto?- chiese ancora Moh.
-Si, non ci sono stati problemi- sorrise Fede.
Ascoltai quella piccola conversazione confuso per poi spostare il mio sguardo su Lazza che fece spalucce come se non sapesse niente.
-....porta- disse Fede facendomi tornare tra loro
-Cosa?- chiesi confuso
-La porta- disse indicandola
-Stanno suonando alla porta- sorrise.
-Si, ora vado- mormorai
Andai ad aprire la porta trovandomi davanti Marzia, sorrisi nel vederla li con il suo solito sorriso che mi faceva tranquillizzare nonostante non avessimo un rapporto come quello tra me e Fede.
-Heii- sorrisi abbracciandola.
-Ciao- disse stringendomi.
-Vieni- dissi staccandomi e andando in cucina.
-Fede lei è Marzia, Marzia lei è Federica la mia ragazza- dissi presentandole.
-Piacere- sorrise Marzia porgendogli la mano.
-Piacere- sorrise Fede -Tu devi essere quella Marzia, Emi mi ha parlato di te- disse sorridendo.
-Mi fa piacere- disse imbarazzata.
-Ci siamo anche noi- sbuffò Jacopo.
-Ciao ragazzi- li salutò Marzia abbracciandoli entrambi.
-Ciao babe- sorrise Jacopo.
-Come mai qua?- chiesi mentre ci spostevamo sul divano.
-Ti devo parlare- disse assumendo un aria seria.
-Dimmi- dissi stringendo la mano di Federica che si stava agitando.
-Io, non so come dirtelo- disse torturandosi le mani.
-Oh che succede?- chiesi preoccupato.
-S...sono i..incinta- balbettò.
-COSA?- scattai in piedi.
-Mi dispiace- disse coprendosi il viso con le mani.
-Non fare così- dissi avvicinandomi a lei -Non è stata colpa tua- sospirai.
-QUAND'È SUCCESSO?- urlò Federica fronteggiandomi
-Io..non lo so- dissi grattandomi la nuca.
-Mi hai tradito Emiliano?- disse lanciandomi un cuscino sul petto.
-No Federica, io e Emiliano non ci siamo più frequentati dal giorno che mi ha lasciato per te- disse Marzia in mia difesa.
-Mha, allora...- disse Fede confusa.
-Ho fatto il test, sono incinta di tre mesi- sospirò
-Da quanto lo sai?- chiesi sbiancando.
-Una settimana- abbassò lo sguardo.
-Siamo sicuri sia di Emiliano?- chiese Moh.
-Si- affermò Marzia.
-Si, la conosco troppo bene, non va a letto con persone che non ama- dissi sedendomi a peso morto sul divano.
-Io ora vado, scusate- disse Marzia correndo via.
-Fede- sussurrai.
-Non voglio sentire niente, non dire niente ti prego- singhiozzò.

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