38. ||Special||

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-Ancora mi chiedo perché siamo venuti così presto in aeroporto se l'aereo è alle 8:45- sbuffò Cosimo ancora assonato.
-Senti sono in ansia, avevo paura di perdere l'aereo- sbottai
-È la prima volta che la incontri?- chiese accennando un sorriso.
-Si, lei non sa che stiamo andando, nel senso io gli avevo promesso che sarei andato ma poi gli ho detto che non potevo solo per fargli una sorpresa- dissi velocemente.
-Come facciamo a trovarla allora?- chiese confuso.
-Mi sono messo d'accordo con la sua migliore amica- dissi.
Annuì con la testa e andammo al bar a fare colazione, più che altro Cosimo mangiava mentre io avendo lo stomaco chiuso non riuscivo a mangiare. Appena finimmo, ci dirigemmo ai controlli e dopo averli passati e aver aspettato 2 ore finalmente salimmo in aereo.
-Si avvisano i signori passeggeri di allacciare le cinture di sicurezza in quanto il volo è in fase di atteraggio- disse una voce mettalica.
Incominciai a respirare profondamente, più si avvicinava il momento dell'incontro più l'ansia saliva.
Finalmente scendemmo dall'aereo, accesi subito il telefono e andai nella chat di Camilla.

Io: Siamo arrivati, siamo in aeroporto, dove ci dobbiamo far portare?

Camilla: Al bar sulla spiaggia, si chiama "il baretto".

Io: Va bene, ti chiamo appena arriviamo.

Cosimo fermò un taxi e dopo aver firmato un autografo per i figli dell'autista mise in moto.
-Nel tragitto per la spiaggia c'è per caso un fioraio in cui ci possiamo fermare?- chiese imbarazzato.
-Si, tra pochi metri c'è ne uno- esclamò sorridente.
-Ci potremmo fermare giusto un secondo e poi ci porta in spiaggia?- chiesi
-Certo- sorrise.
Dopo pochi metri accostò affianco al marciapiede, scesi e, entrai nel negozio, per mia fortuna non c'era nessuno perciò mi avvicinai al cassiere per chiedere aiuto.
-Emh, salve, mi potrebbe aiutare? Volevo fare un buque per il diciottesimo compleanno di una ragazza- chiesi gentilmente.
-Salve, certo, sa che fiori gli piacciono particolarmente?- esclamò.
-Le rose rosse- sorrisi.
Incominciò a sistemare i fiori che con un gesto veloce avvolse nella carta in cui disegnate c'erano delle margherite, era uscito un buque davvero carino.
-Ecco- esclamò felice -se vuole scrivere un pensierino ecco un bigliettino- disse passandomi anche la penna.

Tanti auguri piccola.

Pagai e, dopo aver salutato tornai in macchina, 20 minuti dopo arivammo, ringraziammo il taxista e dopo aver preso le nostre valigie chiamai Camilla.
Uno.
Due.
Tre.

"Pronto?" Esclamò.

"Hi, siamo arrivati, dove sei?" Chiesi ansioso.

"Io sono dietro di voi" disse attaccando la chiamata.

-Ciao- esclamò
-Ciao- rispondemmo in coro io e Cosimo.
-Dov'è Fede?- chiesi guardandomi in torno.
-È nella veranda al piano di su, è appoggiata alla ringhiera già da un po, la troverai sicuramente li- disse.
-Grazie- mormorai - Vi lascio la valigia qua- dissi andando verso le scale.
Sistemai per bene il bigliettino che stava cadendo e velocemente salì le scale. Attraversai la stanza fino ad arrivare alla vetrata, era ancora appoggiata alla ringhiera, senza fare rumore mi avvicinai a lei, appoggiai le mie mani lungo i suoi fianchi per poi chiuderla in un abbraccio.
-Hi- sussurrai al suo orecchio.
-E-E-Emiliano- balbettò girandosi verso di me.
-Auguri principessa- dissi sorridendo e asciugandogli le lacrime che avevano riempito il suo volto.
Mi saltò letteralmente addosso allacciando le sue gambe attorno al mio busto, nascose il suo volto nell'incavo del mio collo continuando a piangere.
-Tu avevi detto che non saresti venuto- disse a voce bassa.
-Ti ho fatto una sorpresa con l'aiuto della tua migliore amica- sorrisi.
-Mi hai fatto stare male- mormorò contro il mio collo.
-Non era mia intenzione piccola- dissi abbracciandola più forte.
L'appoggiai in terra tenendola comunque vicino a me.
-Auguri- dissi dandogli le rose
-questo è solo un piccolo pensiero, l'altro te lo darò più tardi- dissi sorridendo.
-Mi basta che tu sia qua, questo è il miglior regalo che mi potessi fare- disse con le lacrime che gli rigavano le guancie.
-Shh- sussurai avvolgendola tra le mie braccia. -Ora sono qui- sussurai lasciandogli un bacio in testa.

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