39° capitolo

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-Ora basta con questi giochetti e tentatili futili!- urló una voce acuta che causò immediatamente un immenso dolore alle tempie del ragazzo. -Esigo ciò che ti è stato chiesto, o credi di non essere più in grado di adempiere ai tuoi doveri?- lo schernì la voce e nonostante immerso nell'oscurità, Draco poteva immaginare le labbra del suo interlocutore arricciate in un ghigno beffardo.
-Sarò costretto a prendere provvedimenti- disse con superficialità la voce.
-No!- urló Draco, sentendo in quel preciso istante la gola andare a fuoco, come se l'impatto con l'aria esterna la scorticasse fino a farla sanguinare. -Io p...osso far...cela, solo de..l tempo...-
-Il tempo è agli sgoccioli!- lo interruppe bruscamente la voce, mentre Draco si stingeva il collo con la mano sinistra, nel vano tentativo di affievolire il dolore. Un'altra parola ed era certo che avrebbe cominciato a sentire il sapore metallico del sangue sulla lingua, come il giorno prima.
-Ora basta, hai una settimana-
Senza dare a Draco il tempo di metabolizzare quelle parole o obbiettare, una forte esplosione di luce accecante si diffuse nell'oscurità bruciandogli le iridi.

Nonostante il ragazzo serrò immediatamente le palpebre, un attimo dopo ottenne l'effetto contrario, spalancandole completamente. Inspirava ed aspirava freneticamente, come se avesse appena rischiato di soffocare e ora stesse riacquistano il più in fretta possibile l'ossigeno venuto a mancare.

-Draco?-

Per un attimo sobbalzò, voltandosi in fretta per scoprire il destinatario di quella voce.

-Hermione- sussurrò tra un respiro e l'altro, allentando i pugni che solo allora si era reso conto che stringevano un lenzuolo che lo copriva fino al mento. Era sdraiato.
Deglutì, sorprendentemente il dolore che pochi secondi prima gli consumava la gola, era improvvisamente sparito. Rilassò i muscoli e chiuse gli occhi, costringendo il proprio respiro a tornare regolare e il proprio cuore a smettere di martellare contro il petto.

-Dove sono?- chiese qualche minuto dopo alla ragazza che, dopo averla vista per pochi secondi, si era reso contro che era seduta di fianco a lui da chissà quanto tempo.

-Al San Mungo- rispose questa lentamente, forse temendo la reazione del ragazzo.

-Cosa?- Malfoy spalancò nuovamente gli occhi, questa volta puntandoli dritti verso di lei, che invece fissava il pavimento. I tentativi del ragazzo di calmarsi furono vani.

-Non sapevamo cosa fare, sei in coma da un giorno intero- spiegò la ragazza, finalmente fissandolo. Draco avrebbe potuto giurare di scorgere un velo di preoccupazione in quel suo sguardo castano, che forse causò in lui un piccolo senso di colpa. La scrutò per qualche secondo, preparandosi a porgerle una domanda fondamentale.

-Q...quanto dovrò stare qui?- temeva oltremodo la risoposta che avrebbe ricevuto. "Hai una settimana" sembrò ripetere la voce acuta dei suoi sogni, o per meglio dire, quelli che potevano essere fraitesi per sogni, ma Draco sapeva bene di cosa si trattava.

-Neppure i mendimaghi ne hanno idea- spiegò Hermione scrollando le spalle -ho sentito che potrebbe trattarsi di giorni, qualche settimana o addirittura... un mese- concluse dispiaciuta mordendosi il labbro inferiore, aspettando una reazione da parte del ragazzo.
Malfoy fissava un punto indeterminato del soffito, le labbra serrate in una linea retta, la fronte aggrottata.
Non disse nulla per parecchi minuti, poi d'un tratto sospirò pesantemente e allontanò il lenzuolo da sopra il suo corpo, gettandoselo ai piedi.

-Draco, ma che...? No Draco, torna a letto!- intimò Hermione. Malfoy aveva sollevato la schiena dal materasso e posato i piedi per terra mentre spostava il peso sul braccio destro per tirarsi su, mentre per tutto il tempo serrava i denti e ansimava a causa del dolore. Ci provò la prima volta senza successo, ricadde pesantemente sul materasso facendo cigolare la rete.

Bad Ending- DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora