35° capitolo

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Dopo quel pomeriggio i giorni si susseguirono monotoni l'un l'altro.
Quando Hermione non era in compagnia di Harry o Ron si rintanava nel suo solito confortevole rifugio, la biblioteca.
Invece Draco, dopo le lezioni ed il pranzo, sembrava sparire dalla scuola fino all'ora di cena, infatti non lo si poteva trovare né tra i corridoi, né tra le aule, né tantomeno nel dormitorio Serpeverde.

I due ormai si ignoravano, o meglio, il ragazzo tentava in tutti i modi di tenere le distanze da Hermione.
Mancava davvero poco per far sì che Malfoy portasse a termine il compito in cui si era impegnato durante tutto l'anno scolastico e l'unica minaccia, ai suoi occhi, che potesse rovinare i suoi piani all'ultimo momento era proprio Hermione...

-Hermione, che ti prende? Non mangi quasi nulla da giorni-

Era mattina, la sala comune colma di studenti assonnati e affamati e, al solito posto nel tavolo Grifondoro, Hermione, Harry e Ron erano pronti per la colazione.

-Ehm...non ho molta fame- rispose semplicemente al rosso, non credeva che lui potesse capire.

-Hey, non sei felice che Harry abbia recuperato il ricordo di Lumacorno?- chiese Ron nel tentativo di tirare l'amica su di morale.

Era vero, qualche giorno fa Harry aveva avuto una grande idea per convince il professore di pozioni a consegnargli il ricordo di quel fatidico giorno, la Felix Felicis aveva fatto il resto e adesso solo metà della piccola fiala brillava del magico liquido dorato.

-Scusate- disse Hermione alzandosi dal tavolo -vado a..ripassare trasfigurazione- aggiunse per poi allontanarsi dai due amici lasciando, come i giorni precedenti, il proprio piatto intatto.

-Ciao Hermione!-

Una volta varcata la soglia della sala comune, la voce di una ragazza attirò l'attenzione della mora che, voltandosi, riconobbe l'amica Katie Bell, la stessa che qualche mese fa era stata stregata dalla collana maledetta ricevuta, non si sa da chi, nel locale "i tre manici di scopa".

-Katie, sei tornata! Come ti senti?- chiese Hermione sfoggiando un sorriso a trentadue denti.

-Bene, grazie. Tu?- chiese lei, ricambiandolo.

-Tutto..ok- rispose semplicemente Hermione non approfondendo oltre.
-Katie?- chiese all'improvviso all'amica che la fissava curiosa incitandola a continuare.
-Tu.. ricordi chi ti ha dato la collana? O hai idea di chi possa essere stato?- chiese la mora sulle spine.

Neppure lei sapeva di preciso il perché, ma quella domanda le ronzava fastidiosamente in testa da giorni, stranamente tutto era collegato a lui.
Ricordava quel giorno gelido con la neve che si posava sui tetti dei locali e delle abitazioni, lo stesso in cui per la seconda volta si era ritrovata con Draco sotto di lei dopo essere inciampata, lo stesso in cui per la prima volta il ragazzo le aveva rivolto quel piccolo sorriso privo di malizia.

-Sapevo che me lo avresti chiesto Hermione, ma non ricordo nulla. Dopo essere entrata in quel locale ho un vuoto totale, poi ricordo solo il San Mungo- furono le parole di Katie che riportarono la ragazza alla realtà.

-Oh, ehm.. Non fa nulla, figurati! Era solo per curiosità- rispose lei in fretta

-Katie, è ora di andare a lezione- dalla spalla della ragazza apparve il viso timido, spruzzato di lentigini dell'amica Leanne.

Così le due ragazze si salutarono e, mentre Leanne e Katie si dirigevano verso l'aula di divinazione, Hermione salì le lunghe rampe di scale fino al dormitorio Grifondoro.

Pochi minuti dopo Hermione sprofondava sulla morbida poltrona vicino al camino della sala comune Grifondoro, dove solitamente si sedevano lei, Harry e Ron.

Aveva anche avuto la sfortuna di fare un incontro ben poco piacevole.
Infatti, nonappena la ragazza aveva sorpassato il ritratto della signora grassa e messo piede nella sala comune, un paio di arroganti occhi castani si posarono su di lei scrutandola accigliati.

McLaggen non aveva scordato il rifiuto della ragazza, l'azzuffata con Malfoy o l'umiliazione arrecatagli.

Alla vista di Hermione questo assunse un'aria superiore, gonfiandosi di tutto il suo ego, per poi alzarsi dalla poltrona dove era seduto e dirigersi verso il dormitorio maschile, il tutto senza la ben che minima parola.

La ragazza ne fu sollevata, Cormac sarebbe semplicemente stato l'ennesimo problema alla lista già colma, in quel periodo.

Al solo pensiero di quel maledetto bacio rubato le tempie cominciavano a pulsare dall'ira.
A quello poi era susseguito il litigio con Malfoy...

-Granger!-la voce di qualcuno alle sue spalle la riportò alla realtà, quando si volse Draco Malfoy sembrava anche più infuriato di lei e in quella singola parola sembrava essere racchiuso un enorme disprezzo, sfoggiava un ghigno acido.
-Draco, cosa fai qui?- chiese la ragazza un po' confusa da quel comportamento.
-Nulla, tu  piuttosto- e qui il ghigno si allargò -Ti ha già piantata in asso, vero?Povera illusa- sbuffó ovvio.
-C..cosa?- chiese Hermione che ne capiva sempre meno.
-Non fare la finta tonta lurida...mezzosangue!- non pronunciava da così tanto quella parola che ne sentì un amaro e crudele piacere nel sentirla venir fuori dalle sue labbra in modo da smaltire un po' dell'ira che ancora gli bruciava in petto.
-Ma che cosa ti prende!? Malfoy, sempre il solito, non ti permett..- non finì la frase, qualcosa le colpì violentemente il viso stampandole cinque dita rosse sulla guancia sinistra, quando alzò lo sguardo Malfoy teneva ancora la mano alzata, il disprezzo che poco prima ardeva negli occhi del ragazzo incupendoli, mutò subito in qualcosa che Malfoy riconobbe difficilmente come rimorso, questo quando gli occhi color caramello di Hermione, arrossati e gonfi di lacrime, guardarono dritti quelli di lui...

Hermione ricordava che in quel momento si era ripromessa di mettere la parola "fine" a tutta quella storia, probabilmente troppo complicata per stare in piedi.
Ma poi, il giorno di natale, quell'abito sembrò ribaltare l'intera situazione, quelle poche parole cambiarono tutto... o quasi.

Per l'ennesima volta erano ancora al punto di partenza e, cosa che certamente non aiutava, Hermione ignorava quale fosse la causa di tutto: la stanza delle necessità? La mela che stringeva fra le mani? Il foglio che aveva ingenuamente raccolto da terra?

Si prese la testa fra le mani; perché quel ragazzo doveva essere così dannatamente complicato? Cosa nascondeva di così inrivelabile?

...

-Oh no! Hermione ti prego, devi svegliarti!.. Hermione! Hermione!-

Le pesanti palpebre della ragazza si aprirono mostrando le accese iridi color caramello.
Hermione impiegò qualche secondo prima di mettere a fuoco il viso del ragazzo che aveva di fronte: occhi verdi e spalancati, scompigliati capelli nero corvino e la famosa cicatrice a forma di saetta nascosta in parte da questi ultimi.

-Harry che succede? Perché urli? - chiese lei con la voce ancora impastata dal sonno. Si sistemò meglio sulla poltrona per poi tornare a fissare il ragazzo. Sgranò gli occhi.

I ciuffi di capelli nero corvino, i bordi del viso, le mani, la divisa... tutto era zuppo d'acqua e imbrattato di sangue.

-Harry! Che diamine è successo?!- urlò la ragazza balzando in piedi, fissando sconvolta il proprio migliore amico.

-Vieni ti prego! Devi assolutamente aiutarmi.-

Tatatataaaaan!!
Vi ho lasciate abbastanza sorprese?  Cosa avrà combinato Harry? (Credetemi, è grave)
Ragazze!! Come va? Spero vi sia piaciuto il capitolo e, se è così, cliccate la stellina in basso a sinistra!! Se poi siete davvero emozionate o curiose o avete qualche dubbio o vi va semplicemente di dire la vostra, commentate in tante!!

Non allungo il sugo, ciao a tutte!!!!♡
P.s.Provate ad indovinare cosa ha fatto Harry!!


Bad Ending- DramioneWhere stories live. Discover now