Happily Happy

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2 novembre

Gli pesa un bel po', chiederglielo. Soprattutto a lui, che di solito è il primo della squadra che non vede l'ora di tirare fuori il passaporto e ripartire.

Ma in fondo non ha molta scelta, e a lui, di favori, ne ha fatti talmente tanti da perderne persino il conto. Perciò dovrebbe capirlo.

Dovrebbe restituire il favore.

«Mi servono delle ore di permesso.» gli dice Zayn un po' con il fiatone, andando – come sempre – dritto al punto.

Niente giri di parole, non c'è tempo, perché presto deve tornare da Lyn.

Butta a terra la corda mentre Finn, di fronte a lui, continua a saltellare sul posto. Lo vede alzare un sopracciglio.

«Ancora?»

Ancora, sì.

«Ancora.» conferma, sudato e accaldato dalle serie di ripetizioni appena fatte.

L'amico rimane un attimo per le sue, ispirando ed espirando a intervalli regolari, poi riprende la parola.

«Si può sapere come cazzo hai fatto, a finire tutti i giorni? Di solito ti mandano a casa a pedate in culo!» sdrammatizza.

Zayn se ne rimane in silenzio. Non ci sono parole, tanto, per descrivere tutto quello che è successo negli ultimi mesi. Non lo riesce neanche a raccontare, ad essere sinceri. Infatti, Finn non lo sa ancora del perché ultimamente torna spesso a casa: certo, pensa che sia per via della sorella, Cecilia, che – da quanto gli ha raccontato Zayn, un paio di mesi fa – si è trasferita nel suo appartamento dopo aver perso il lavoro al call center.

«Problemi?» gli chiede nuovamente il Marine quando lo vede assorto tra i suoi pensieri, terminando poi anche lui l'esercizio.

Problemi. Mmh. Già ..

«Me ne servono un po' dei tuoi.»

Finn sperava di non sentirsi dire quelle parole.

«Mi stai chiedendo, a me, delle ore di permesso? Sul serio, amico

Solitamente era lui quello che chiedeva in giro qualche giorno di permesso, non uno come Zayn. C'era il fattore Katie in ballo, la sua fidanzata: tutte le volte che ce ne era la possibilità ritornata da lei, nonostante odiasse l'essere sospeso in mezzo al cielo per un bel paio d'ore. Metteva da parte la sua paura di volare e ritornava per lei, da lei.

«Solo quelle che servono per andare, accertarmi alcune cosa e ritornare.»

Accertare cosa, di preciso?

«Ma che minchia devi fare, scusa?»

Zayn gli volta le spalle, iniziando a raccattare le sue cose.

«Sono cazzi miei.» borbotta, prendendo la felpa e la sacca con dentro l'uniforme pulita.

«Sono anche miei, considerando che devo darti le mie, di ore.»

«Te le restituirò.» come se tutte quelle che ti ho ceduto, tu me le avessi restituite.

Lo sente sbuffare.

«Ah, su questo non ci piove! Katie mi ammazzerà non appena lo saprà, poco ma sicuro. È da una vita che non la vedo.»

Katie di qua, Katie di là. Katie mi manca, Katie mi piace. Katie è perfetta, Katie è la migliore ..

Ma perché cazzo non ci restava incinta lei, eh?!

The Only Easy Day Was YesterdayWhere stories live. Discover now