One Call Away

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THE ONLY EASY DAY WAS YESTERDAY


24 febbraio

Ma al diavolo!, e si decide a toccare l'icona verde per far partire la chiamata.

Aspetta dieci secondi, il tempo più o meno di due squilli.

Chiude gli occhi.

Ne ha voglia, ne ha bisogno, dannazione. Non gliene frega un bel niente se durerà poco, se non la farà venire al primo colpo. Ha già fretta ancor prima di incominciare ed è proprio per questo che si rivolge a lei: unicamente per praticità.

«Pronto?»

Ed eccola.

Il solo sentire di nuovo la sua voce gli fa strofinare i palmi delle mani sul completo militare.

La voglia di averla è troppa, forse perché nelle orecchie c'è ancora il suono eccitante del suo nome che veniva pronunciato dalle sue labbra.

Negli ultimi due giorni, nella tenda al campo base, non ha pensato ad altro, prima di stendersi sulla sua scomoda brandina di ferro. Finire tra le sue gambe.

Non era di per sé lei che gli interessava, qualsiasi ragazza gli sarebbe andata bene, mora, bionda, rossa .. L'importante era quel ricordo lontano al quale si aggrappava, quello di avere, di sentire un corpo nudo sotto di lui che ansimava e ripeteva a intervalli irregolari di non smettere, di continuare. E poi quel Za ..

«Sono in città. Ti aspetto da me.»

Silenzio.

Zayn odia il silenzio. È abituato al frastuono dei suoi compagni, al rumore delle mitragliatrici e alle esplosioni delle bombe a mano: dove lui lavora non c'è spazio per l'ordine e la calma.

«Lyn.» rispondi o dovrò trovarne un'altra, caz ..!

E l'idea lo seccava, sì, e non poco. Non ne aveva proprio voglia di telefonare ad un'altra – a chi? poi, ormai non conosceva praticamente più nessuna – , farle qualche moina, aspettare il momento giusto per iniziare a baciarla e poi portarla al piano di sopra, a letto. Troppo tempo, ci sarebbe voluto decisamente troppo tempo per i suoi gusti.

Con Lyn, invece, era tutto più facile. Rispondeva, bussava alla porta, un "ciao" detto proprio per cortesia e poi su, sulle scale del piano superiore.

«Ci sono.» sono ancora in linea.

«.. Ho detto che ti aspetto.»

L'aspetta, ma deve sbrigarsi. È appena atterrato, il volo è stato tranquillo, noioso, stancante e in questo momento avrebbe solo bisogno di una bella doccia calda. Però chissenefrega: divertirsi un po' tra le lenzuola e poi continuare il divertimento in bagno non era poi così una cattiva idea.

Quel silenzio che lo fa ancora impazzire viene interrotto da una serie di rumori, tra cui quello di una porta che si apre e subito dopo che si richiude.

«Sto uscendo adesso.» risponde finalmente, mettendogli giù. Aspettami.

Circondato dal silenzio del suo appartamento, con mille pensieri per la testa che fanno quasi male, Zayn riattacca.

Ma che cazzo sto facendo?

E l'aspetta.

The Only Easy Day Was YesterdayWhere stories live. Discover now