31.Casa in montagna e giornata di ricordi felici.

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Domenica sera.Cosa avrei potuto fare?Avrei potuto rilassarmi tranquillamente sul dondolo insieme a Stiles e a Banshee e invece no.Cosa avrei dovuto fare?Con la parte di vestiti puliti avrei dovuto preparare un borsone dato che domani saremmo andati in montagna per passare del tempo insieme ai miei parenti.Non volevo portare troppa roba dato che avrei passato solo due giorni insieme a loro e soprattutto dovevano essere dei vestiti molto comodi se mi portavano a camminare, cosa probabile.

Presi il borsone che avevo utilizzato per andare nella casa di Lio al mare e lo aprii per infilarci i vestiti comodi.Sapeva ancora di mare.Quando lo avevo aperto aveva emanato quel profumo che già avevo descritto, quel profumo che ti ricordava il mare e l'estate.Infilai un leggins, dell'intimo, un pinocchietto e degli shorts in caso di caldo.Delle maglie semplici, due e tre in caso dovessi sporcarmi e infine una felpa per la sera se dovesse fare freddino.

Chiuso il borsone lo posai accanto alla porta della camera, a disposizione la mattina successiva alla partenza.Mi appostai sul letto a leggere un libro con le finestre che cercavano di filtrare dell'aria fresca con tutto il caldo dell'estate.Stiles era coricato accanto a me, innamorato del mio letto a quanto pare, e Banshee era sparito da qualche parte per la casa.Probabilmente aveva visto mia madre o mio padre sotto e si era fermato per delle coccole.Sempre il solito.Non c'era molto da fare in questa serata.

*****

«Elenaa.»quella voce.

Era tornata quella voce?Si tornava a scuola?Ah no, dovevamo soltanto andare in montagna, giusto.Questa notizia mi aveva rallegrata, avrei rivisto i miei parenti, nonché fratelli di mio padre visto che la casa era dei miei nonni paterni.

Scattai dal letto come una molla al sentir chiamarmi per la seconda volta in cinque minuti.Dovevo pur sempre riprendermi dal mio sonno bellissimo.Passai dalla camera al bagno velocemente indossando dei vestiti comodi e non truccandomi neanche tanto, insomma, non serviva neanche.Forse solo del correttore e un filo di mascara.Presi il borsone appostato accanto alla porta dopo aver controllato di aver chiuso tutte le finestre e di non aver dimenticato nulla di importante in camera.In cucina mio padre stava facendo avanti e indietro portando delle borse della spesa, ma aspetta...che ore erano?Guardai il piccolo orologio che si trovava appena sopra al forno, segnava le 9:30.Erano davvero usciti così presto per fare la spesa?E senza di me?Probabile, anzi scontato, visto che se mi aggregavo a loro per fare la spesa avrei comprato solo schifezze riempiendo il carrello.

«Eccomi.»entrai in scena.

Presi una mela dal cesto e la lavai velocemente dopo aver posato il mio borsone accanto alla porta d'ingresso.Portavo con me solo la mia solita borsa normale, piena di roba, una borsa come quella di Mary Poppins o forse peggio.Mangiai la mia mela rossa mentre i miei genitori finivano di caricare l'auto, avevano scelto di portare loro il cibo per il pranzo del giorno successivo insieme a tutta la famiglia riunita.Ieri si erano impegnati molto a preparare qualcosa da portare per il pranzo e per la cena.

In poco tempo ci trovavamo in auto pronti per partire, tranne mia madre, che come al solito doveva andare in bagno per la terza volta.Era salita con la sua infinità di borse ed eravamo partiti uscendo dal cancello di casa nostra.La strada per raggiungere la casa in montagna dei miei nonni non era una di quelle strade strette di montagna, per fortuna.Ormai il viaggio durava pochissimo e il percorso lo avevo imparato a memoria vista la quantità di volte in cui mi ero diretta lì.

La casa dei miei nonni tantissimi anni fa era un albergo, l'albergo 'Rosa Bianca' si leggeva così ancora dall'insegna sbiadita dal tempo dipinta sul muro della casa in modo che la gente dalla strada potesse vederla.Una volta si trovava anche un'insegna rigida con la medesima scritta e poggiata sopra al dipinto, ma con la chiusura dell'albergo era stata rimossa.Si trovava ora abbandonata sul terrazzo dove prima era appesa, ormai arrugginita dal tempo.La casa era poi rimasta un normale punto d'incontro della nostra famiglia nei giorni dei Santi o ai compleanni o alla festa del Santuario che non distava molto da lì.Mi ricordo che da piccola festeggiavano il mio compleanno insieme ai parenti già il giorno dei santi, anche se io ero nata l'otto di novembre, solo perché in quel giorno eravamo tutti riuniti allora avevano preferito festeggiare insieme anche il mio giorno di nascita.

Sinfonie e fuoco (INAI's series) (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora