30.«Sorpresa, Emma!»

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E per fortuna c'era l'eroe.

«Corri.»disse Mattia prendendomi la mano.

Lasciando quell'uomo a terra io e Mattia corremmo velocemente fino a trovare una scorciatoia dove nasconderci.Ci tenevamo ancora la mano, non avrei mai lasciato la mano.Mi sentivo sicura e protetta se lui me la stringeva.

E su quello non mentivo, solo che era un eroe come migliore amico o fratello, non qualcosa di più.Purtroppo.

Trovammo un piccolo vicolo e Mattia si affacciò per accertarsi che il tizio non ci avesse seguiti, per fortuna non era così.Ora le luci erano più frequenti per fortuna e il vicolo non era poi così stretto.Le nostre mani erano ancora intrecciate, io ero appoggiata con la schiena contro il muro e lui a pochi centimetri da me.Sentivo ancora il cuore battermi per lo spavento.

Mi chiedevo perché solo a me dovessero capitare cose simili:quasi stupri, risse o roba varia.La mia vita non era un pungiball.

«Stai bene?»domandò quasi in sussurro a pochi centimetri dal mio viso.

I suoi occhi mi scrutavano accertandosi che io stessi veramente bene e io continuavo a cercare di calmarmi, guardando i suoi occhi marroni-verdi.Eravamo così vicini e mi sentivo bene, mi sentivo protetta.Annuii rispondendo alla sua domanda e lui si tranquillizzò, per fortuna.Mentre aspettavo che il battito del mio cuore tornasse regolare le nostri fronti si scontrarono dolcemente e i nasi si sfioravano.Mi sentivo strana e anche tanto.Mi tornavano le parole di Laura di prima, di quello che la gente pensava di noi due vedendoci da lontano.

Perché facevo cose del genere?Perché?Mi sentivo così stupida.In quel modo lo stavo illudendo, facendogli capire che forse qualcosa poteva succedere.La mano, la faccenda dell'eroe, le fronti appoggiate.Dio mio, che strage.Mi sentivo male solo al pensiero, ma non per disgusto, ma solo perché lo stavo illudendo.Per fortuna ora era passato e lui stava andando avanti nella sua vita, sempre essendo mio amico ovviamente.

Stiles stava passeggiando tranquillamente facendo anche i bisognini ogni tanto costringendomi a raccoglierli mentre io continuavo lo stesso ad ascoltare la musica e pensare.Pensavo a tutto quello che stava succedendo e a quello che era successo.Quante ne avevo passate con Lio e Mattia.Cambiai canzone e continuai a seguire il sentiero finché non mi trovai in uno spiazzo con delle rocce.Da lì si vedeva la fine del paese e lo stradone.

Tornai indietro insieme al cagnolino ripassando sul sentiero e arrivata a casa mi precipitai in camera a fare due righe di compiti.Dato che non sapevo ancora cosa fare mi ero decisa a fare storia dell'arte.Così passava il tempo e io perdevo l'uso della mano mentre scrivevo la relazione di approfondimento.

****

Cosa avrei fatto durante la serata?Secondo il programma dovevamo andare a casa di Jeamy per mangiare insieme la pizza, sparare cazzate e infine finalmente rivelare ad Emma la grande sorpresa per il suo compleanno.A proposito, dovevo prenderle il regalo da consegnarle a Barcellona durante i festeggiamenti.Mi sistemai i capelli e presi la sacca nera per uscire di casa, per fortuna casa di Jeam non distava molto così potevo arrivarci facilmente.Il mio migliore amico voleva che ci incontrassimo prima a casa sua, dopo Alex avrebbe accompagnato Emma lì.Camminai velocemente verso casa di Jeam, per fortuna le giornate erano più lunghe ed era ancora giorno.Odiavo camminare al buio in questa via, tutta colpa di mia madre e dell'ansia che mi trapelava ogni volta.Arrivata davanti a casa di Jeam suonai al campanello aspettando che venisse ad aprirmi.

Sinfonie e fuoco (INAI's series) (In revisione)Where stories live. Discover now