Capitolo 18

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STILES'S POV

Il mio cellulare squilla.
Merda.

Lydia si stacca da me e questo mi provoca una fitta al cuore.
Mi alzo in piedi e prendo il cellulare dalla tasca posteriore dei jeans.

Scott.
Gli mando delle maledizioni mentalmente e mostro il display a Lydia che alza gli occhi al cielo.
Dio quegl'occhi...

–Hey Scott...– rispondo al telefono incerto.
–Stiles noi siamo già qua in piazza–
Lo sento urlare dall'altro capo sopra la musica.
–Ehm, okay. Vi raggiungiamo lì?–
–Si bravo, c'è molta gente ti avverto...–
–Riusciremo a trovarci?–
–Lo spero...

–Quindi?– mi domanda la rossa.
–Sono già alla festa in piazza–
–Sai dove si trova?–
–Ehm...in piazza?–
La ragazza si porta una mano sulla fronte soffocando una risatina e io mi porto una mano dietro la nuca imbarazzato.

La ragazza si alza e viene verso di me togliendomi il fiato.
Si avvicina sempre di più al mio viso e il mio cuore inizia a battere in modo irregolare.
Trattengo il fiato quando la vedo a pochi centimetri da me.
I suoi occhi verdi, bellissimi, sono fissi nei miei.

Si passa la lingua sulle labbra tinte di rosa.
Oh merda. Oh merda. Oh merda.
Lo spazio nei miei boxer si sta lentamente restringendo e inizio a sudare freddo.

Passa il dito sul mio petto soffermandosi sul cuore.
–Be' allora dovremmo andare–
Rimango lì a guardarla prima i suoi occhi e poi le sue labbra finchè lei non si stacca da me e si incammina.

Io sono ancora fermo, pietrificato da lei.
Allora la rossa si gira e mi guarda.
–Ah e respira ogni tanto–
E poi ritorna a guardare la strada ridacchiando.
Inspiro profondamente accorgendomi di aver trattenuto il fiato fino a quel momento.

Inizio a sentire della musica che si fa sempre più forte man mano che camminiamo lungo la via.
–Penso che siamo arrivati–
Dico e davanti a me si apre una folla di adolescenti intenti a ballare al ritmo delle canzoni che un grasso DJ sta mettendo.
–Ma va, come l'hai capito?– fa lei ironica e io la guardo con un sorriso serrato.
–Scherzo– dice ridacchiando e mi posa una mano sulla spalla e una sento una strana senzazione nel mio stomaco.

Io e Lydia ci guardiamo intorno alla ricerca degli altri, con scarsi risultati...
–Di Scott e mia sorella non c'è traccia...non so se sia una cosa positiva o negativa!– dice Lydia ridacchiando.
Mi immagino Allison e Scott in qualche angolino appartato impegnati a sbaciucchiarsi e un sorrisetto soddisfatto si fa spazio sul mio volto.
–Come mai quella faccia?– mi domanda la rossa.
–Uhm...niente–
–Dai divertiamoci anche noi!– urla la rossa per poi correre in mezzo alla folla.

La osservo da lontano intenta a ballare sulle note di una canzone a me sconosciuta.
I capelli rossi le ricadono morbidi dietro la schiena, le labbra sono schiuse in un grande sorriso e i ridenti occhi verdi guizzano da una parte all'altra.
Dio cosa darei per averla...

–Forza Stiles!– mi incita la ragazza da lontano facendo cenno di avvicinarmi.
–Lydia ti prego...sono una frana a ballare–
Lei sbuffa e fa cadere le braccia lungo i fianchi.

Dei ragazzi la stanno fissando.
Anzi più precisamente se la stanno mangiando con gli occhi.
Mi ritrovo a stringere i pugni fino a conficcare le unghie nei palmi.
Si stanno avvicinando a lei.
Adesso ballano tutti insieme.
Lei sembra tranquilla, sorride e ride allegramente.
Sono un ragazzo e capisco dalla faccia di quei tipi cosa le vogliono fare perchè è lo stesso che voglio io.

Un ragazzo biondino e palestrato che mi ricorda Jackson le sta troppo vicino.
La prende per il busto e continua ad abbassare le mani portandole fino al sedere.
Non ci vedo più.
Devo fare qualcosa.
Strappo un cocktail dal colore verde accesso dalle mani di una ragazza, ignorando tutti gli insulti che mi lancia, e lo bevo tutto d'un fiato, giusto per darmi un po' del coraggio che mi manca.

–Hey ciao ragazzi, mi dispiace interrompervi, ma io lei– dico indicando Lydia –dobbiamo andare–
Lydia mi guarda in modo preplesso con un sopracciglio alzato e la bocca schiusa.
–Eh tu chi cavolo sei?– mi chiede il biondo con l'alito che puzza di alcool.
Stringe ancora la rossa per i fianchi e quando nota che sto guardando il punto dove si toccano la tira di più a sè.
–N-non ti importa chi sono, ma n-noi due d-dobbiamo andare– balbetto –quindi se non ti dispiace...–
Detto questo afferro Lydia per il polso e la tiro via da lui.
È più facile del previsto e il biondino barcolla all'indietro, troppo ubriaco per reggersi in piedi.
–Fottiti! Se ti rivedo in giro me la pagherai!– urla mentre ci allontaniamo e Lydia sbuffa rumorosamente.

–Stiles ma che ti prende?!– mi urla la ragazza non appena siamo abbastanza lontani da quei tipi.
La guardo sbalordito.
–Come cosa mi prende? Hai visto come ti toccava quello?!–
–Stiles questi non sono affari tuoi, non sei mica mio padre!–
Queste sue parole mi feriscono e abbasso lo sguardo affranto.
–Io volevo solo aiutarti...–
–Stiles la d-devi...– la frase le muore in gola.
Alzo lo sguardo di scatto e la fisso con aria interrogativa.
–Lydia?– la richiamo, ma lei non sembra farci caso.
Fissa un punto in lontanaza, dietro di me, con sguardo assorto.
–Lydia ci sei?– le passo una mano davanti agli occhi.
Lei punta i suoi occhi verdi, lucidi, nei miei e poi succede qualcosa.

Urla.
Come quando mi ha visto picchiare Jackson.
È un urlo acuto e forte che mi costringe a ripararmi le orecchie con le mani.
Gran parte delle persone si sono girata a guardarci, ma poco dopo riprendono a ballare e ad ubriacarsi.
I suoi occhi sono ancora fissi nei miei e vedo il suo petto alzarsi ed abbassarsi in modo irregolare.

Chiude un attimo gli occhi, come se dovesse scacciare un'immagine brutta.
–Lydia?– la richiamo.
Spalanca gli occhi e le sue parole sono un piccolo sussurro che colgo appena.

–Scott e Allison–

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