Capitolo 2

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[STILES'S POV]

Ne ero sicuro l'avevo già vista. Solo non mi ricordavo dove. Ma quei capelli, quel viso erano così familiari.
Abbassai il finestrino e le urlai con il tono di voce più dolce possibile di uno che sta sbraitando –Hey, va tutto bene?–
Era ovvio che non andava per niente bene se stava piangendo.
La ragazza rossa alzò lo sguardo scoprendo i grandi occhi verdi coperti dal mascara sbavato. Il viso era rigato di lacrime e del rossetto rosso rimaneva ormai ben poco.
–Si, si. Va tutto a meraviglia– disse tra i singhiozzi.
Era palese che fosse una bugia così aprì lo sportello della jeep per scendere e per andare a controllare come stesse quando Malia mi prese per la felpa.
–Stiles stiamo facendo tardi andiamo! Lasciala lì, che ti importa?–
La sua insensibilità mi offese e, liberato dalla sua presa, scesi ugualmente.
Mi misi in ginocchio davanti alla ragazza seduta sul marciapiede e cercai di guardarla negli occhi ma il suo sguardo era fisso al suolo. I tanti boccoli rossi le ricadevano sulle spalle, anche se ormai erano tutti molto spettinati.
–Che ci fai qui?– chiesi –Non sono affari tuoi– rispose dura la ragazza cercando di trattenere le lacrime –Tornatene dalla tua ragazza– continuò ma io rimasi lì immobile davanti a lei.
Ero certo di averla già vista ma non mi ricordavo niente di lei.
–Come ti chiami?– chiesi addolcendo il tono –Lydia. Lydia Martin–
Niente.
Neppure il nome mi faceva venire in mente qualche ricordo.
–Beh io sono Stiles, mentre quella in macchina è Malia– dissi indicandola e Malia fece un rapido cenno con la mano con un falso sorriso stampato in faccia. So che era spazientita ma non potevo lasciare una ragazza di sera, da sola, mentre piangeva, in mezzo ad una strada, a Beacon Hills per giunta! Che uomo ero se no?
La ragazza ece un rapido sorriso e ciò mi rallegrò.
–Ti va ora di parlare?– le chiesi titubante –Va bene...– disse ormai più a suo agio.
–Stavo andando ad una festa co...– –La festa al loft di Derek? Perchè ci stavamo andando anche noi, se vuoi ti ac...– –Shh, non mi interrompere!– mi rimproverò –Mi scusi signorina– dissi scherzoso e lei rise. E mi fece bene quel suono.
–Si comunque stavo andando alla festa di Derek con il mio ragazzo–
Con il mio ragazzo.
A quelle parole il mio sorriso vacillò, ma tanto a me piaceva Malia, no?
–Ad un certo punto io e lui ci siamo messi a litigare ma per le solite questioni idiote– continuò –Ma poi il litigio ha preso una brutta piega e lui si è arrabbiato sul serio. Mi ha detto di scendere dalla macchina e che se volevo andare a quella festa dovevo andarci a piedi, da sola– fece una piccola pausa –Ed ora eccomi qui, a parlare con te– –A parlare con me– ripetei –Già...– concluse.
–Beh, Lydia, se vuoi noi stiamo andando a quella festa e puoi venire con noi. Se ti fidi. Io ti posso giurare di non essere un assassino o un pazzo omicida– lei rise. La sua risata era coaì piacevole. Era strana quella ragazza; sembra forte, dura come la roccia ma poi, quando la scalfisci, la vedi per quello che è veramente, una ragazza fragile e dolce.
–Accetto volentieri!– dichiarò alla fine –Bene, e allora, salta in macchina!– annunciai orgoglioso.

–Destinazione: l'ultima festa dell'estate!– dissi mentre mi accomodavo al mio posto. Lydia era seduta dietro, nel posto centrale. Malia invece faceva finta di divertirsi e mi ignorava guardando fuori dal finestrino. Ma a un certo punto si girò di scatto, mi prese per la maglietta e mi tirò a sè, facendo premere le mie labbra sulle sue. Sapevano di burrocacao alla menta e qualcos'altro del bosco che mi sfuggiva. Non me l'aspettavo. Ci frequentavamo da una, due settimane circa ma non ci eravamo ancora baciati, lei mi diceva che dovevamo conoscerci ancora bene. Poi mi spinse via e un grande sorriso comparve sulla sua faccia. Mi rese felice e le sorrisi anch'io.
Guardai nello specchietto e notai Lydia che roteava gli occhi. Trattenni a stento una risatina.
–Partiamo, dai!– cantilenò lei –Sisignora!– dissi girando la chiave e via! Partimmo verso la festa e verso la mia estate che stava finendo.

Ci impiegammo poco, per fortuna, perchè per tutto il tragitto nella jeep era calato un silenzio imbarazzante e nemmeno io, che ho sempre qualcosa da dire, mi sentivo a disagio.
Il loft di Derek era grande e con i miei amici, tra cui lui e Scott, ci venivamo spesso per fare i compiti o semplicemente per divertirci. Per Malia invece era la seconda volta che ci veniva, la prima era stato il mese scorso, ad un'altra festa, dove ci eravamo conosciuti.
–Lydia sei nuova di qui?– le chiese Malia –Mm, si mi sono trasferita da poco perchè qui abita il mio ragazzo e io e mia mamma abbiamo deciso di venire qui anche per stargli più vicino–rispose –Fantastico. Beh è un piacere averti qui– disse chiaramente disinteressata all'argomento.
Dal loft usciva una musica fortissima e fuori, vicino a noi, c'erano una decina di ragazzi che fumano e che guardavano Malia e Lydia con aria affamata. Quell'aria la conoscevo troppo bene e cercai di allontare le ragazze da quel gruppo.
Di Scott non c'era traccia ma sarà sicuramente dentro pensai.
–Allora, ragazze, entriamo?–
–Si!– mi risposero entusiaste in coro.
Aprii la porta ed entrammo.

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