Capitolo 11

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[STILES'S POV]

–Stiles, io sono un lupo mannaro– ripete notando che lo guardo con la bocca mezza aperta e confuso.
Dai chi crede ai lupi mannari?
Tutti pensano che siano storie inventate, scritte per spaventare i bambini...ma dopo quello che ho appena visto penso che riescano a terrorizzare benissimo anche un ragazzo adolescente...
Scott avvicina uno dei suoi artigli alla mia mascella e la punzecchia.
Io rimango impassibile.
–Allora, ci credi?–
–Penso di si...– ammetto.
–Quindi tu e Isaac siete dei lupi mannari mentre Derek che ha gli occhi rossi è un vampiro–
Derek si schiaffeggia da solo e Scott rotea gli occhi.
–Perchè ancora con questi vampiri?!– urla esasperato Isaac.
–Oppure è uno che si è fumato qualcosa di pesante...–
–Stiles! Derek ha smesso di fumare tempo fa!– mi rimprovera Scott.
–Scusa, scusa– dico alzando le mani.
–Stiles, io sono l'alpha– dice orgoglioso Derek.
–Solo l'alpha può mordere altre persone per farle diventare lupi mannari. Isaac e Scott sono i miei beta. Anche se veramente non sono stato io a morderli, ma mio zio impazzito e resuscitato ma questo è successo un anno fa e non è importante–
Scott rivolge un'occhiataccia preoccupata a Derek che si copre la bocca con una mano.
Un anno fa?
–Quindi voi? Voi piccoli cosi mannari, mi avete nascosto tutto questo, tutto questo mondo soprannaturale, per un anno?!– urlo.
Tutti e tre abbassano lo sguardo e io sono pieno di rabbia.
Come ha fatto il mio "migliore amico" a mentirmi per un anno intero. E come posso io non essermi accorto di nulla?
–Stiles l'ho fatto per proteggerti– sussurra Scott.
La scusa più patetica di sempre.
È un modo gentile per dire "Fai schifo e ci saresti stato solo d'ostacolo".
Sbuffo esasperato.
–C'è altro che devo sapere?–
I ragazzi si guardano l'un l'altro.
Scott adesso è tornato ad essere umano e ciò mi rassicura.
–Vieni– dice Derek e tutti e tre lo seguiamo all'interno della casa semidistrutta.

Ci dirigiamo verso la parete più infondo della casa, la più distrutta.
–Vedi questo simbolo?–
Indica un segno che copre metà parete.
È una specie di spirale con un piccolo particolare.
È fatta interamente da graffi.
A quella visione rabbrividisco.
–Cos'è?–
–È un segno di guerra–
Deglutisco rumorosamente.
–Stiles rallenta i battiti– mi avverte Scott.
–Perchè potete sentire anche quelli?– scherzo io.
–Si, si certo– interviene Isaac.
–Ah– e imbarazzato mi rivolto verso Derek.

–Un branco di alpha sta arrivando in città e penso che vogliano che noi tre ci uniamo al loro branco. Oppure ci uccideranno– senteza calmo.
Ma come fa?
–E io che centro? Io non sono come voi. Io sono solo un umano–
–Adesso ci arrivo. Non vogliono soltando che noi entriamo nel loro branco. Stanno cercando qualcosa. O meglio, qualcuno. E tu ci devi aiutare a scoprire chi è–
Inizio a sudare freddo.
–Non sei tu tranquillo, rallenta, ho i tuoi battiti cardiaci che mi rimbombano nelle orecchie– scherza Isaac.
–Vedi noi saremo impegnati con il branco di alpha e abbiamo bisogno di qualcuno che trovi chi o cosa stanno cercando, e noi abbiamo pensato a te– finisce Derek.
Ah adesso hanno bisogno del mio aiuto?!
–Ma perchè non me ne avete parlato prima?! Ci conosciamo da una vita perchè non vi fidate di me? Pensate che sarei andato in giro a dirlo a tutta la scuola?–
–Stiles, non sono cose normali– dice mimando le virgolette.
–Non sono cose che si possono dire da un giorno all'altro. Ci vuole tempo e bisogna trovare le parole giuste–
–E tu le hai trovate dopo un anno? Wow, complimenti– dico e Scott abbassa lo sguardo.
Sospiro e mi passo una mano tra i capelli.

–E allora chi è?–
–Non lo so ma forse ho un'idea...– dice Scott con ancora lo sguardo rivolto al suolo.
–Alla festa di ieri sera, più o meno quando tu stavi picchiando Jackson ed io ero fuori, ho sentito un urlo. Ma non era un urlo normale, mi rimbombava nelle orecchie e mi faceva sanguinare i timpani. Mi ha svegliato da qualsiasi pensiero e persino dalla sbornia, infatti non ho vomitato come avevo detto a te–
Ci rimango un po' male nel sapere che il mio amico mi mentiva e mi chiedo quante altre bugie mi abbia raccontato.
–E poi?– lo incalzo.
–Niente, è grazie a quell'urlo se sono riuscito ad arrivare e a strapparti dalle grinfie di Jackson. E anche loro lo hanno sentito– dice indicando i due ragazzi difianco a lui.
–Ma questo è tutto e non so di chi sia stato quel grido. O perchè esso sia così potente e distruttivo. O del perchè un branco di alpha potentissimi dovrebbe volere un adolescente con delle grida più acute del normale...–
Mi balena in testa una figura.
La scorsa sera, mentre picchiavo Jackson ed ero chino sopra di lui a sferrargli pugni e ho sentito la sua voce.
Il suo grido.
Era lei.
–So chi ha urlato–
I tre ragazzi si girano di scatto guardandomi con una strana luce negli occhi.
Non so se dovrei dirlo, potrei metterla in pericolo, e questo non me lo potrei mai perdonare.
Mi vengono in mente i suoi bellissimi occhi che ad un trattato cambiano colore. Da quel verde smeraldo che tanto mi attira ad un giallo vivo o ad un rosso fuoco e questa scena non fa che rabbrividirmi.
Prendo un po' di coraggio e mi faccio avanti.
–Lydia. È stata lei ad urlare–

SPAZIO AUTRICE
Alcune cose sono diverse dalla serie tv ma spero che voi le apprezziate comunque 🙃
Vi ringrazio per le 1000 views quanto vi posso amare?😍
Vi piace la storia fino ad adesso?

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