Capitolo 14

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STILES'S POV

Sfilo i jeans e indosso dei pantaloni più corti e morbidi adatti per correre.
Scott non fa quest'ora con me, ma in compenso c'è il mio amico Isaac.
Entriamo nel campo da corsa dove si stanno radunando dei ragazzi.
In mezzo c'è il Coach che cammina avanti e indietro, spazientito dal ritardo dei suoi alunni.
–È davvero carina– dice Isaac.
Mi volto e tra le ragazze vedo lei.
È da sola e si guarda se scarpe con le mani dietro la schiena visibilmente a disagio.
Vicino a lei c'è un gruppetto di ragazze che ridono tra loro, ma sembrano ignorarla.
–Sì, è bellissima–
–Mi piacciono i suoi capelli castani nella coda– interrompe i miei pensieri Isaac.
Castani?
Mi rendo conto che non sta parlando di Lydia, ma di una ragazza in mezzo al gruppo con un'alta coda di cavallo che scherza con le compagne.
Malia.

L'ho completamente ignorata in questi giorni e mi sento un po' in colpa.
Se lei prova, davvero, qualcosa per me questo deve averla ferita.
–Ciao Malia– decido di salutarla.
Le si illuminano gli occhi e viene verso di noi ignorando completamente le altre che cercano di richiamarla nei loro discorsi da donne.
–Ciao Stiles–
Mi scocca un bacio sulla guancia e io le rivolgo un sorriso imbarazzato.
–Hey Isaac– lo saluta con la mano e lo vedo irrigidirsi non capendo il motivo.
–Pranziamo tutti insieme?–
–Ehm, si. Viene anche una ragazza che ha conosciuto Scott e...e Lydia–
–Oh, anche lei... Per me va bene–
–Sicura che va tutto bene?–
Ha un'espressione triste, ma non ne capisco il motivo, e sono preoccupato è mia amica.
–Si, si, tutto bene–
Abbassa lo sguardo sulle sue scarpe da ginnastica e io continuo a guardarla sottecchi.
–Ragazzi, mi dispiace interrompervi, ma dovremmo correre!– interrompe Isaac.
Vedo tutti che stanno partendo e noi tre ancora fermi.
–Già...be' ciao ragazzi– ci saluta Malia e si allontana correndo.

–Basta Isaac sto morendo– dico con fiatone mentre cerco di tenere il suo passo.
–Forza Stiles! Dobbiamo correre 30 minuti e abbiamo iniziato, si o no, da 10, non puoi essere già stanco!–
–Scusa se non sono un lupo mannaro– dico prima di fermarmi per riprendere fiato.
Inspiro ed espiro un paio di volte con le mani poggiate sulle ginocchia per poi ricominciare a correre.

Il trillo del fischietto del Coach mette fine alla mia agonia e io gliene sono grato.
–Bene, ora passiamo agli ostacoli–
Mi fermo con il fiatone e mi passo una mano sulla fronte sudata per togliere i capelli sparpagliati, mentre il mio amico lupo mannaro se ne sta davanti a me e mi guarda con una faccia divertita.
–Smettila Lahey!– ansimo e lui ridacchia.

Ci disponiamo in due file: maschi e femmine.
Davanti a noi ci sono 10 paletti con un'asta in mezzo che dobbiamo saltare di corsa.
Davanti a me ho ancora un po' di ragazzi quindi mi guardo attorno con le mani sui fianchi cercando di rilassarmi.
Nell'altra fila parallela alla mia scorgo Lydia con una mano posata sul petto che cerca di riprendere fiato.
Dietro di lei c'è Malia che la guarda con uno sguardo di sufficienza e non ne capisco il motivo.
–Muoviti Stilinski!– mi urla il coach e mi riscuoto dai miei pensieri accorgendomi che è arrivato il mio turno.

Non sono molto bravo con gli ostacoli e infatti sbatto contro l'ultimo facendolo cadere provocando delle risate da parte dei miei compagni.
Isaac, l'ultimo della fila, li supera con estrema facilità e leggerezza.

Le ragazze non hanno ancora finito e adesso tocca a Lydia che è più pallida del solito e con una faccia impaurita.
Inizia a correre.
I capelli ramati nella coda volteggiano nel vento.
Salta il primo ostacolo.
E il secondo...e il terzo.
Ma poi, mentre sta per saltare il quarto, inciampa e ci cade sbattendoci la faccia contro.
–Lydia!– corro in suo soccorso.
–Sto bene Stiles, non c'è bisogno che tu mi aiuti, ce la faccio benissimo da sola–
Si tira su e passa le mani sui vestiti per scacciare la polvere.
–Che brava la ragazza nuova wow! Fa così schifo e siamo appena ai primi giorni!–
Delle ragazze stanno tutte prendendola in giro e ridendo di lei e questo mi fa montare la rabbia.
Poso un ulteriore volta lo sguardo sulla rossa e noto che ha gli occhi rossi e sta tentando di trattenere le lacrime.
No piccola non fare così...
Le poso una mano sulla spalla e lei tira su col naso.
–Sto bene– abbozza un sorriso e si scansa dal mio tocco.

–Bene ragazzi tutti negli spogliatoi!– dice il Coach fischiettando.
Finalmente la lezione è finita!
Adesso attendo con ansia soltanto l'ora di pranzo.

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