Capitolo 23

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Pov Ethan

Ero stato uno stupido. L'avevo abbandonata tutto il giorno anche se le avevo promesso che sarei stato con lei. Stavo perdendo un'opportunità non andando a quella cena, ma se ci fossi andato avrei perso il mio angelo.

<<Piccola sei pronta?>>.
<<Si un attimo!>> disse per la centesima volta.
<<È mezz'ora che lo dici!>>.
Uscì dal bagno e mi sorrise.
Cazzo. Era bellissima. Con quel vestitino rosa che le ricadeva dolcemente sulle sue soffici curve. Mi faceva impazzire.
<<Allora che ne pensi?>> chiese sorridente.
<<S-sei... I-io... Wow!>>.
<<Okay possiamo andare!>> disse convinta.

Avevo avuto poco tempo per organizzare la serata. Infatti non ero molto soddisfatto del risultato.

<<Dove andiamo?>> feci un sorrisetto.
<<Lo vedrai!>>.
<<Dai non fare il misterioso e dimmelo!>>.
<<Mai!>> e risi.
<<Cattivo!>> disse mettendo il broncio. Le diedi un bacio fugace sulla guancia.
<<Ecco siamo arrivati!>>.
Eravamo di fronte alla piccola entrata di un locale.
<<Mangeremo qui?!>> domandò con riluttanza.
<<Si, dai entriamo!>>. Non aveva idea di ciò che le aspettava una volta entrata ed io non volevo perdermi la sua faccia.
<<Buona sera! Ho prenotato a nome Clark!>>.
<<Buona sera, un istante... Si prego da questa parte!>>.

Il cameriere sulla cinquantina ci condusse al nostro tavolo. Si trovava in un luogo appartato del ristorante, come su mia richiesta.
<<Ethan questo posto mi mette un po' in soggezione!>> mi sussurrò impaurita.
<<Stai tranquilla ti piacerà!>>.

Arrivammo nella zona appartata. Avevo organizzato una cena al lume di candela solo per lei. Non avevo mai fatto nulla di simile per nessuno e non sapevo come comportarmi. Soprattutto però non sapevo che reazione potesse avere il mio angelo.
<<Oddio Ethan!>> disse mettendosi una mano sulla bocca.
<<Ti piace?>> chiesi cingendola da dietro.
<<Moltissimo grazie!>> disse entusiasta baciandomi, <<ma quando hai organizzato tutto questo?>>.
<<Non ho avuto molto tempo... Avrei potuto fare di più!>> abbassai lo sguardo.
<<È perfetto!>> disse prima di baciarmi.
Si poteva tenere tanto ad una persona da non volerla lasciare andare per paura di perderla?!

Ci sedemmo a tavola.
A lume di candela era anche più bella. Niente poteva rovinare quel momento. Probabilmente il giorno seguente mi sarei pentito di non aver partecipato a quella cena, i miei si sarebbero arrabbiati. Ma lei era più importante, vederla così felice rendeva tutto più semplice e naturale.
<<Te l'ho già detto che sei bellissima!?>>. Arrossì visibilmente.

<<Buona sera signori cosa vi porto?>>.
<<Buona sera, prendiamo del vino?>> chiesi alla rossa.
<<Come preferisci!>>.
<<Mezzo di vino bianco>>.
<<E dell'acqua naturale>> aggiunse Emily.
<<Da mangiare?>>.
<<Mi va la pizza!>> disse la ragazza di fronte a me sorridendo come una bambina.
<<E che pizza sia!>>.
Ordinammo le nostre pizze e poi restammo nuovamente soli.
<<Grazie...>> disse ad un tratto.
<<Per cosa?>> le sorrisi.
<<Per tutto... Non credo di meritarmelo...>> abbassò lo sguardo.
<<Tu ti meriti questo e molto altro!>>.

Mangiammo tranquillamente e ridemmo molto: lei mi raccontò della sua giornata ed io le dissi quanto mi fossi annoiato alla presentazione. Sembravamo una coppia di vecchia data.
A fine cena mi venne un'idea.
<<Ti va di fare una cosa divertente?>> le domandai guardandola negli occhi.
<<Cioè?!>>.
<<Vieni!>> dissi dolcemente.
Misi della musica in sottofondo e la feci avvicinare.
<<Signorina, mi farebbe l'onore di concedermi questo ballo?>> dissi porgendole la mano.
<<Con molto piacere!>> sorrise afferrandola.
Ci avvicinammo e cominciammo a ballare in silenzio. Lei poggiò la testa sulla mia spalla ed io la strinsi a me. Nessuno me l'avrebbe portata via: né i miei genitori, né i suoi perché era troppo importante.
Non avevo mai avuto bisogno di nessuno nella mia vita, ma adesso che c'era lei non potevo lasciarla andare.
Forse ero pazzo, forse non avrei dovuto pensarlo però in quell'istante mi resi conto che...
<<Ethan?!>> i miei pensieri vennero interrotti dalla sua voce.
<<Dimmi>>.
<<Oggi ho sentito i miei...>>.
<<E?>> chiesi aspettandomi una brutta notizia.
<<Staranno via tutta la settimana...>>.
<<Emi è una grande notizia!>>. Lei mi guardò dubbiosa.
<<Sai stavo pensando, dato che oggi ti ho trascurata, potremmo rimanere uno o due giorni in più! Così posso coccolarti per bene e farmi perdonare!>>.
Non disse niente, ma mentre stavo per continuare mi baciò.
<<Accetto!>> disse tutta sorridente, <<ma con il lavoro come farai?>>.
<<Non ti preoccupare, tu devi solo rilassarti e divertirti okay?! Al resto penso io!>>.
<<Possibile che in tutti questi anni tu sia sempre stato così vicino e non ci siamo mai incontrati?!>>.
<<Io, in realtà, credo di averti vista una volta!>>.
<<Ah si e quando?>> chiese guardandomi dritto negli occhi.
<<Alla festa di Natale però pensai di essermelo immaginato, sai ero ubriaco!>>. Lei si rattristò.
<<Ehi, piccola, non fare così!>>.
<<Quindi tu sapevi cosa mi fosse capitato quel giorno!>> sembrò più un'affermazione che una domanda.
<<Si ma ero convinto fosse stato un incidente, come gli altri!>>.
<<Non hai mai pensato che potessi averlo fatto apposta?!>>.
<<Se devo essere sincero no. Credevo che una ragazza ricca che aveva tutto ciò che potesse desiderare non avrebbe mai fatto nulla di simile>>.
<<Ed ora cosa pensi di me?>>.
<<Che sei una ragazza, ricca, che nella sua vita ha sofferto tanto e che ora ha bisogno solo di qualcuno che si occupi di lei come merita!>> dissi sincero.
Dopo di che mi abbracciò.

Avevamo smesso di ballare.

Eravamo fermi in mezzo alla stanza a goderci il momento.

Non volevo essere in nessun altro luogo in quel momento se non tra le sue braccia.

Come Romeo e Giulietta?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora