Capitolo 11

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Pov Emily

Niente panico. Mancavano ancora trenta minuti al nostro appuntamento. Un attimo era un appuntamento? Come dovevo comportarmi?
Decisi di indossare una gonna blu a fiori abbinata ad una borsetta e un maglioncino sull'azzurro-grigio con una cintura argentata.
Lasciai i capelli sciolti, misi un filo di trucco sugli occhi e un lucidalabbra rosa. Ero pronta.

Avevo convinto Peter ad accompagnarmi senza che riferisse nulla ai miei genitori.
<<Signorina è consapevole che se lo scoprissero metterebbe nei guai entrambi?>> mi chiese il mio autista.
<<Stai tranquillo non lo sapranno...>> dissi guardando fuori dal finestrino.
Arrivammo a destinazione.
<<Desidera che rimanga anche io?>>.
<<No, ti chiamo più tardi>> dissi sentendo l'agitazione salire.
Scesi dall'auto e andai verso l'entrata del locale.

<<Buon pomeriggio che cosa desidera?>> chiese la cameriera, avrà avuto circa la mia età.
<<Sto aspettando una persona...>>.
<<Vuole sedersi intanto?>>.
<<Si grazie...>>.
<<Dentro o fuori?>>.
<<Fuori>>.
Mentre mi stavo dirigendo all'esterno del locale qualcuno mi chiamò.
<<Emily!>>. Mi voltai e lo vidi, stava venendo verso di me. Era perfetto con i suoi jeans stretti neri, il suo maglione grigio ed il giubbotto aperto. Non fui l'unica a notarlo dato che alla cameriera le si illuminarono gli occhi.
Ethan in tanto si era avvicinato.
<<Ehi, scusa il ritardo>>.
<<T-tranquillo>>, rimasi a fissarlo.
<<Vogliamo sederci?>> chiese.
<<S-sì>>.
Ci accomodammo fuori, fortuna che non faceva freddo, la vista era meravigliosa.
<<Ti piace?>> mi chiese riferendosi allo scenario.
<<Molto>>.
<<Sono contento>> disse allegro, <<allora cosa vuoi prendere?>>.
<<Emm... Quello che prendi tu va bene...>>.
<<Okay allora facciamo due tè?>> chiese cercando la mia approvazione.
<<Sì va benissimo!>>. Lo comunicò alla cameriera che se ne andò, non prima di lanciare un'ultima occhiatina a Ethan.

<<Allora... Questa mattina ti ho vista sulla copertina di alcune riviste...>>.
Alzai gli occhi al cielo.
<<Possiamo non parlarne per favore?>> risposi brusca.
<<Sì scusami...>> disse abbassando gli occhi.
<<No scusami tu. È solo che tutti continuano a ripetermi la stessa cosa... Non ne posso più!>> dissi esasperata.
<<Ehi tranquilla. Ti capisco. Cambiando discorso, frequenti l'Università e cosa studi?>>. Fui felice del cambio di argomento.
<<Filosofia e letteratura tu? Se non ho sentito bene studi economia?>>.
<<Sì economia e marketing ma studio anche filosofia>>.
<<Perché questa accoppiata?>>.
<<Un accordo con i miei: io studio economia e marketing, per poi andare a lavorare in azienda, e loro mi permettono di studiare quello che desidero>>.
<<Allora perché frequenti ancora il primo anno di filosofia antica?>>.
<<L'ho lasciata indietro, dovevo studiare economia>>.
<<E fra le due cose hai scelto economia...>>.
<<No ho scelto di non andare contro mio padre>> disse con fermezza.
<<Quindi ti piace la filosofia?>> chiesi per non approfondire.
<<Sì molto>> rispose sorridendo.
<<Filosofo preferito?>>.
<<Kant! Il tuo? No aspetta fammi indovinare... Pascal!>>.
<<Okay mi spaventi, come hai fatto?>>.
<<Segreto>> disse cucendosi, per finta, la bocca.
<<No, no adesso me lo dici>>.
<<Beh, dicimo che sono stato aiutato dalla frase scritta sul tuo quaderno: l'uomo...>>.
<<... È una canna pensante>> finii la frase.
<<Esatto>> disse sorridendo.
Arrivò ciò che avevamo ordinato e ci interrompemmo per bere i nostri tè.
<<Che c'è?>> dissi girandomi verso di lui e vedendo che mi stesse fissando.
<<Guardavo quanto fossi bella>> disse senza peli della lingua, facendomi visibilmente arrossire.
Non riuscii a dire nulla.
<<Ti va di fare una passeggiata?>> chiese quando finimmo di consumare le nostre bevande.
<<Sì>> feci per prendere il portafoglio ma mi fermò.
<<Ci penso io>> disse lasciando dei soldi sul tavolo e prendendo il giubbotto.
<<Arrivederci>> disse la cameriera di prima.
<<Che cos'hai?>> chiese ad un certo punto.
<<Niente... Quella continuava a fissarti>> scoppiò a ridere.
<<Cosa c'è di così divertente?>> domandai scocciata.
<<Oh qui qualcuno è geloso>>.
<<Chi io?!>>.
<<Sì tu, bellissima!>> disse sorridendomi. Arrossii a quella affermazione.
<<Ti va di fare una passeggiata sulla spiaggia?>> mi chiese cambiando discorso.
<<Okay...>>.
Cominciammo a camminare sul lungo mare. Mi trovavo così bene con lui, mi sentivo in pace.

<<È stupendo!>> dissi guardando l'orizzonte ad un certo punto.
<<Non potrei essere più d'accordo>>. A quelle parole mi voltai verso di lui e vidi che mi stava fissando.
<<Guarda che il mare è di là>> affermai pentendomi subito dopo.
<<Il panorama non è male, ma la ragazza che ho davanti è molto meglio>> disse avvicinandosi.
Era vicinissimo, potevo sentire il suo respiro. Mi avvicinai a mia volta.
Eravamo a pochi centimetri ma la suoneria del suo telefono interruppe il momento.
<<Dovresti rispondere>> dissi allontanandomi.
<<Si.... Pronto?!>> rispose, sembrava scocciato, <<si mamma... No mamma. Ora sono occupato... Non so a che ora torno... Si okay ciao... Si ciao>>.
Chiuse la chiamata e mi cominciò a fissare.
<<Scusami devo andare>>.
<<N-no tranquillo... D-devo andare a-anch'io>>. Stavo per voltarmi quando mi afferrò per il braccio e mi fece voltare verso di lui. In un attimo le sue labbra furono sulle mie.

Come Romeo e Giulietta?Where stories live. Discover now