16.Un tuffo nella normalità.

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La mattina sentii scuotermi il corpo e quando aprii gli occhi trovai davanti a me una Emma sorridente.Ma come faceva già di prima mattina ad essere sorridente?Questo rimaneva un grande dubbio.Mi ero addormentata verso le tre di mattina perché per la mia testa si ripetevano prima di tutto le immagini della giornata passata e poi le parole di Rebecca.Emma aveva intenzione di portarmi a fare un giro in bicicletta insieme ad Azzurra per esplorare la città.Sbuffai e lei mi trascinò via dal letto facendomi cadere per terra.Franco aveva aperto gli occhi e rideva per la scena mentre Rebecca era già sparita.Secondo la mia migliore amica la mora era uscita per andare a fare una corsa mattutina in spiaggia.Franco era tornato a dormire mentre io mi ero alzata ed ero andata a cercare qualcosa da indossare.Tirai fuori le mie scarpe da ginnastica, un crop top bianco e degli shorts blu e bianchi sportivi.Mi legai i capelli biondi in una coda di cavallo alta e finii di sistemarmi.

Al piano di sotto le mie amiche stavano già facendo colazione e come al solito ero sempre l'ultima.Le bici le avremmo prese in prestito in uno dei vari negozi dove si affittavano bici e pedalò.Mi sedetti a tavola e addentai una fetta di pane tostato con sopra della buonissima Nutella.Avevo bisogno di energie per fare un giro in bicicletta.Stranamente scesero prima anche Franco che pensavo fosse tornato a dormire, Jeamy e Lio.I tre ragazzi erano già vestiti e si sedettero a tavola con noi.«Buongiorno.»ci salutarono.Noi ricambiammo i saluti ed Emma spiegò brevemente il nostro programma mattutino.

«Io oggi per pranzo volevo fare una grigliata, come il primo giorno che siamo arrivati qui.»disse Jeam.

«Io ti aiuto.»lo avvisò Franco.

Lio era tornato a tavola e non appena aveva alzato lo sguardo mi aveva rivolto un sorriso.Noi ragazze ci sistemammo e uscimmo di casa passando dal retro, sulla strada.Secondo le indicazione non distava molto il negozio dove affittare le bici e quindi si arrivava facilmente.Arrivate davanti al negozio ero entrata per prima chiedendo alla ragazza al bancone delle biciclette.Le passai un mio documento per pagare e lei lo controllò.Ci diede le bici e noi tre salimmo sopra decidendo dove andare, anche se in realtà non avevamo una vera e propria meta precisa.Più che altro volevamo visitare la città in un modo abbastanza comodo e senza stancarci troppo, quindi la bicicletta era perfetta diciamo.Emma era la prima davanti mentre io ero al centro e Azzurra dietro.Nel mentre pedalavo osservavo tutto ciò che mi circondava e potevo notare l'infinita di bar, negozi e alberghi che seguivano tutta la strada.Non solo vi erano degli hotel con vista mare, ma ovviamente tantissimi altri sparsi per il centro della città.Più si andava verso il centro più le auto aumentavano e anche i negozi, avevo visto anche un negozio della Disney e una strana yogurteria.Avevo intravisto da lontano una ruota panoramica con delle cabine rosse e probabilmente avrei costretto i ragazzi ad andarci, anche un acquario e infine il cartello di un parco acquatico.Avevamo pedalato abbastanza e mi chiedevo quanto fosse grande questa città, era infinta e seguiva quasi tutta la costa in lunghezza.Dopo un po' la città era terminata e ci eravamo trovate in una strada che conduceva non so dove.La risposta era arrivata dopo quando ci eravamo trovate davanti ad una enorme spiaggia libera da cui poco distante, dopo il canale che sboccava nel mare, si poteva vedere il tanto famoso faro.Si vedevano tantissime barche o yatch o anche battelli con persone sopra.Quella spiaggia era magnifica.Ci eravamo fermate per ammirare la vista e anche per riprendere le forze.Praticamente dalla pineta avevamo fatto il giro completo della città arrivando fino al faro.

«Adoro questo posto.»esclamò Azzu.

«Hai ragione.»annuii.

Ci eravamo rilassate qualche minuto per poi riprendere le biciclette e continuare il giro per tornare a casa.La strada era sempre la solita, solo che passavamo dal lato opposto rispetto a prima quindi un'altra miriade di negozi si faceva spazio nel mio campo visivo.Era incredibile la vitalità di questa città.Questa volta era passato ancora più velocemente il viaggio e ci ritrovammo davanti al negozio, avevamo pagato e poi avevamo deciso di passare sulla spiaggia.La stradina che avevamo preso arrivava precisamente sulla spiaggia proprio accanto al campo da beach volley.Emma stava già scalpitando all'idea di vedere tutti quei ragazzi muscolosi e palestrati.Attraversammo la piccola stradina di sabbia e legno prima di arrivare sul marciapiede vero e proprio.In quel momento avevo sentito qualcuno chiamarmi.

Sinfonie e fuoco (INAI's series) (In revisione)Where stories live. Discover now