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«LIAM!!!! »

Gracchiò Lexi, mentre lui era intento a prendere a pugni Eric.
Ero sconvolta e guardai la mia amica che portò alla realtà il tipo vicino a lei per separarli.
Ci riuscì e Lexi poggiò le sue mani smaltate di rosso, sul petto di Liam cercando di mantenerlo fermo e lontano da Eric.

«Si può sapere che problemi hai? »

Domandò Eric mantenendo la mano contro la guancia arrossata, mi voltai verso Liam e notai che aveva gli occhi puntati sui miei.

«Che cazzo era quello? »

Le parole di Liam erano rivolte a me, Eric si voltò e mi guardò attendendo una risposta o qualsiasi reazione a quelle parole.
Cosa gli importava del bacio? Cosa gli importava se vedessi quel ragazzo o meno? Lui era sparito nell'esatto momento in cui avevamo iniziato il College.
La sua gelosia era insensata, e tutta la situazione scaturì una forte rabbia dentro di me.

«Un bacio, che mi è piaciuto anche! Non è problema tuo, sinceramente. Tieni le mani al posto, che in questo modo passi solo per lo psicopatico di turno, non ti appartengo, non ti sono mai APPARTENUTA. »

Urlai l'ultima frase, prima di dare le spalle a tutti e raggiungere la porta.
Ero furiosa con lui, non aveva il diritto di alzare le mani a chiunque stesse vicino a me, o mi sfiorasse.
Stavamo giocando, avevo deciso di scegliere obbligo e lui non era nessuno, non era il tipo che dovevo rispettare quindi quale cavolo era il suo problema?
Aprì la porta per chiuderla alle mie spalle, ma qualcuno la bloccò uscendo a sua volta dietro di me.
Mi voltai e trovai Eric, aveva la guancia gonfia e rossa e mi guardava con occhi decisamente preoccupati.

«Perchè sei andata via? Che è successo tra voi prima di adesso? »

Portai una mano contro la sua guancia, che sfiorai lentamente senza fargli male.
Strizzò ugualmente gli occhi e cercai di ritrarla prima che venisse fermata da lui.
Volevo dirgli la verità, volevo che sapesse cosa era successo prima di allora tra me e Liam.
Non era normale che si fosse preso un pugno a causa mia, mi sentivo in colpa perché chiunque mi circondasse continuava a farsi male.
Ero solamente io il problema.

«Neanche un mesetto fa ho avuto un incidente insieme alla mia amica, Annie. La ragazza venuta alla festa con me, per l'esattezza. Sono stata in coma, e Liam era quello che stava costantemente in ospedale, rimaneva lì giorno e notte e dopo esser tornata a casa è sparito nel nulla..  »

Presi fiato prima di poter continuare il mio discorso, lui continuava a guardarmi e mi incitò a proseguire. 

«Inizia il College e lo vedo dopo quasi una settimana, e con chi è? Con la tizia dai capelli rossi, questo mi ha fatto capire che non fa per me e soprattutto che lui non tenesse a me come io tenevo a lui.
In ospedale ci siamo anche baciati, ma penso che la sua sia solo paura dell'amore oppure ossessione nei miei confronti. Mi dispiace se ti ha tirato un pugno, mi sento in colpa per questo. »

Ancor prima che potesse rispondere, i nostri sguardi furono catturati dalla porta che si stava aprendo. Speravo vivamente non fosse Liam e quasi tirai un sospiro di sollievo quando uscì Annie con lo sguardo preoccupato.
Quando mi notò corse da me per abbracciarmi, e la sentì tranquillizzarsi quando le mormorai che stavo bene.

«L'ultima volta che lo stronzo ti ha fatto male, abbiamo fatto un incidente e sono così sollevata di vederti star bene, e mi dispiace che Eric si sia preso un pugno solamente per un obbligo, è assurda questa situazione, il suo comportamento è assurdo. »

Aveva ragione, ogni volta che ci stava di mezzo Liam, succedevano cose spiacevoli e per questo motivo era meglio concludere la serata qua.
Per colpa sua mi ero rovinata l'umore, e sinceramente non volevo rovinarlo anche ad Annie.

«Io torno ai dormitori, tu entra pure e torna a giocare con il tuo amico, domani è domenica e possiamo stare tutto il tempo insieme.
Non sono dell'umore per poter rimanere ulteriormente, ti mando un messaggio appena sono a casa. »

Annie continuò a dire che voleva tornare a casa con me, ma non volendole rovinare nulla scossi la testa ribadendole che i dormitori distavano neanche dieci minuti da lì e non dovevo passare nessuna strada quindi poteva stare tranquilla.

«La porto io a casa, stai tranquilla.
Non l'avrei mai lasciata andare sola, soprattutto durante notte fonda. Torna da Jack, e stai tranquilla è in buone mani. »

La mia amica felice della situazione ringraziò il ragazzo e mi lasciò un bacio sulla guancia prima di tornare all'interno. Guardai Eric per un secondo e non obbiettai per la sua scelta, in silenzio ci incamminammo verso i dormitori femminili.
Non sapevo cosa dire, ma fu lui a parlare per primo rompendo quel silenzio assordante tra noi.

«Non è colpa tua se ho una guancia gonfia, ho messo dello spray che solitamente usiamo in squadra e vedrai che domani non avrò più nulla.
Per quanto riguarda Liam, l'unica soluzione è ignorarlo e vivere la vita come viene senza privarti di nulla.
Lui si comporta da vero stronzo con te, mentre si sbatte Lexi in ogni parte della scuola. »

Fece una pausa, e mi morsi il labbro pensando che le mie supposizioni fossero giuste.
Immaginavo che ci stava del fuoco tra loro, e quel fuoco portava solamente ad una cosa: Sesso.
Allora non comprendevo il suo atteggiamento, ma un unico motivo ci stava, era solo ossessionato da me.

«Non è tipo da relazioni, e te lo dico io che lo conosco da anni. È sempre venuto ad ogni festa che organizzavo o che organizzavano i miei amici, con tipe diverse e lo beccavano sempre da qualche parte a consumare. Voglio essere meno volgare possibile nei tuoi confronti, e credimi solitamente il mio linguaccio lo è senza ritegno. »

Scoppiai a ridere, se pensava che mi scandalizzassi per delle parole volgari si sbagliava. Senza neanche accorgercene arrivammo davanti il dormitorio e gli indicai la mia camera, recuperai le chiavi prima di trovarci davanti la porta.

«Per me può cambiare quante ragazze vuole, spero solo che mi lasci in pace perché non ho testa per pensare ai casini al momento. Mi dispiace ancora per il pugno, spero vivamente che domani non avrai nulla. E ti ringrazio per avermi accompagnata, non conosco bene il campus e sicuramente mi sarei persa. Buonanotte, allora. »

Mi avvicinai a lui lasciandogli un bacio sulla guancia, prima di aprire la porta. Lo salutai ancora una volta e notai sulle sue labbra un piccolo sorriso, mi poggiai successivamente con la schiena alla porta cercando di metabolizzare la serata e pensando a questo ragazzo con cui mi piaceva dialogare.
Maledizione, Ev.
Mi maledì da sola e mi poggiai sul letto mandando un messaggio ad Annie, non mi restava che dormire ma la mia testa non ragionava allo stesso modo.

My Heart Belongs To You. Where stories live. Discover now