16.

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LIAM POV.

Avevo fatto una cazzata, mi odiavo con tutto me stesso. Avevo baciato Lexi davanti Evelyn, anzi lei aveva baciato me ed io non avevo fatto nulla per allontanarla, nonostante avessi notato Isabel che ci guardava.
Volevo raggiungerla, volevo dirle che mi dispiaceva ma Lexi mi tenne fermo al tavolo senza farmi muovere.
Recuperai il telefono mandandole un messaggio, volevo scusarmi con lei, volevo vederla ma soprattutto farle capire che tra me e Lexi non ci stava nulla.

"Non è come sembra."

Solita frase banale, ma non sapevo cos'altro dirle, mi sentivo in colpa ed ero consapevole di averla delusa. Cosa mi era passato per la testa? Perché fare un gesto del genere dopo le cose che ci eravamo detti sotto l'albero al parco, le avevo confessato ciò che provavo, le sensazioni, e la voglia di stare insieme a lei.
Puntualmente riuscivo a rovinare tutto, con le mie bravate non mi accorgevo di perdere le persone che volevo fortemente nella mia vita.
Lexi mi guardava aspettando una mia risposta, non avevo neanche sentito cosa mi stesse dicendo ero immerso nei miei pensieri.

«Che? »

Sembrava fuoriosa, si alzò raggiungendo il suo posto e poggiando le braccia davanti a se.

«Liam che cosa ti prende? Ti ho chiesto se ti andava di venire da me. »

Stavo per risponderle quando il mio telefono suonò, numero che non riconobbi. Chi diavolo poteva essere ora?

«Pronto? »

Una voce sconosciuta dall'altro lato, un uomo che non sapevo chi fosse.

«La signorina Fleur ha avuto un incidente insieme ad una sua amica, è in grave condizioni e l'abbiamo portata all'ospedale principale. »

Non ero capace di ragionare al momento, la mia testa sembrava annebbiata e soprattutto lasciai lì Lexi senza darle spiegazioni e comiciai a correre fino al parcheggio dove stava la mia auto.
La mia Ev aveva avuto un incidente, era grave e per colpa mia.
Mi aveva visto con Lexi, mentre ci baciavamo e sicuramente era nervosa e non aveva badato alla strada. Oppure qualcuno le era finito addosso, non sapevo cosa fosse successo ma una cosa era certa, dovevo vederla.

Una volta in ospedale mi avviai in pronto soccorso, una signora anziana se ne stava dietro la reception.

«Posso aiutarla? »

Mi apprestai ad annuire, ero senza fiato per via della corsa ma anche agitato perché volevo sapere, volevo sapere in che condizioni fosse. Le mani tremavano, lo notai quando le poggiai contro la scrivania della signora.

«Evelyn.. Evelyn Fleur.. ha.. avuto un incidente. Sta.. sta bene? »

La donna si scurì, e capì che ci stava qualcosa che non andava. Il mio respiro si fece accelerato mentre il mio cuore prese a battere senza sosta, stavo impazzendo dovevo sapere.

«Prosegua per quel corridoio, ci sono alcuni suoi amici lì. »

Amici? Chi erano? E i suoi genitori? Sapevo che venivano da un altro paese, deduco dovevano prendere un aereo per raggiungere la loro figlia in ospedale. Proseguì come mi era stato detto e notai Annie seduta, aveva un braccio ingessato e un colorito a dir poco spaventoso.

«Lei dov'è? »

Mi apprestai a dire prima di vedere i suoi occhi rossi, aveva appena terminato di piangere. Qualcuno però attirò la mia attenzione, ci stava Josh seduto per terra con le mani tra i capelli. E lui che cazzo ci stava a fare qua?

«Che cazzo fa lui qui? E soprattutto ditemi dove si trova! »

La mia voce era alterata, continuavo a mordermi il labbro sentendo il sapore amaro del mio sangue. Loro mi guardarono per un attimo spaventati, poi Josh si alzò raggiungendomi e fermandosi a pochi centimetri da me.

«È solo colpa tua! »

Mi stava davvero accusando? Ma accusando per cosa? Non avevo mica causato io l'incidente! Sapevo di aver sbagliato, non dovevo baciare Lexi ma è stata lei a buttarsi addosso. Ok, non era una scusa plausibile ma ero pur sempre un uomo, anzi proprio un coglione. Continuò a guardarmi con aria di sfida e poi prese a parlare.

«Se tu non facessi il puttaniere in giro, e soprattutto se non le dicevi cose importanti come quelle che le hai detto non succedeva ciò! Smettila di prenderla in giro, non te la meriti! »

Chi aveva detto a lui tutte queste cose? Il mio sguardo si puntò su Annie che improvvisamente abbassò lo sguardo, colpevole!
Una rabbia immonda si fece strada dentro di me e spintonai Josh fino a bloccarlo contro il muro.

«Tu non sai un cazzo di me! Nessuno dei due sapete qualcosa di me, prima di dare aria alla bocca imparate a conoscerle le persone! E tu! »

Il mio dito puntò il ragazzo che continuò a guardarmi con strafottenza.

«Lei non sarà mai tua, non ti vuole mettitelo in testa! »

Non feci neanche in tempo a voltarmi che il suo pugno colpì la mia faccia facendomi indietreggiare. Brutto bastardo, come aveva osato? Mi caricai contro di lui spingendolo nuovamente contro il muro mentre continuavo a colpirlo nello stomaco.
Annie spaventata continuava a chiamare aiuto, e pochi istanti dopo qualcuno mi allontanò da lui e a guardarlo bene era proprio il dottore.

«Smettetela di litigare! Piuttosto pensate che la vostra amica è in coma! »

E dopo quelle parole le gambe mi cedettero e mi ritrovai in ginocchio per terra senza più parole. Le lacrime continuavano ad uscire da sole, e non avevo nemmeno la forza di rialzarmi.
La mia mente continuava a vagare verso di lei, volevo vederla, volevo parlarle, volevo dirle che mi dispiaceva, che ero solamente stato un coglione e soprattutto che volevo solo lei. Ero incapace di intendere e di volere, ero incapace di alzarmi, perché sapevo che le mie gambe non reggevano il mio peso. Ero incapace di pensare senza riportare i miei pensieri a lei, e mi sentivo in colpa, mi sentivo terribilmente in colpa. Perché ero stato così stupido? Perché non potevo semplicemente conquistare la sua fiducia e portarla a fidarsi di me? Perché dovevo sempre rovinare tutto? In quel momento volevo solamente sparire, prendere a pugni qualcosa e soprattutto smettere di piangere. Le lacrime continuavano ad uscire da sole, lacrime che bruciavano, lacrime che non smettevano di uscire senza controllo. Distruggevo qualsiasi cosa toccassi e volevo solamente che si risvegliasse e che si realizzasse nella vita proprio come meritava. Perché meritava solamente felicità e niente dolore.

My Heart Belongs To You. Where stories live. Discover now