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EVELYN POV.

Finalmente era la mattina dell'inizio del College, la storia di Josh l'avevo lasciata alle spalle non volevo saperne niente. Avevo anche cambiato numero, i suoi messaggi insistenti continuavano a darmi sui nervi e io non avevo voglia di dar preoccupazioni a nessuno perciò era stato meglio così.

I miei genitori volevano accompagnarci, ma non volevo che affrontassero un altro viaggio a distanza di settimane perciò io ed Annie avevamo caricato tutto in macchina e finalmente eravamo pronte per raggiungere i dormitori. I miei genitori avevano preso una nuova auto per me, dopo l'incidente la mia precedente era distrutta e l'unica cosa da fare era solamente rottamarla. Ci ero rimasta male, adoravo quell'auto ma ne avevano presa una uguale così da non sentire la mancanza della precedente.

Neanche quindici minuti di auto ed eccoci qua, davanti la nostra nuova scuola e prossima casa per i mesi a seguire. Fortunatamente quando la scuola andava in vacanza, avevamo la casa a disposizione e non dovevamo per forza rimanere qua. Arrivammo ai dormitori, io e la mia amica ci guardammo per un attimo prima di entrare.
Quasi saltellai vedendo la nostra stanza, era davvero bellissima.
Avevamo due letti leggermente vicini, poi ognuno aveva il suo armadio e una scrivania che dovevamo usare a turni perché non era molto grande.
Le pareti erano dipinte di un giallo chiaro, davano maggior luce alla stanza e alcuni dettagli che mi piacevano erano le mensole poste sopra la scrivania.

«Mi piace troppo questa stanza! »

Esclamai portando dentro gli ultimi scatoloni, avevamo lezione solo domani. Oggi dovevamo visitate tutto il Campus, controllare ogni singola aula, la sala pranzo, e qualsiasi altro posto che era necessario conoscere.

Notai Annie pensierosa e mi avvicinai a lei, si sentiva in colpa per aver permesso a Josh di baciarla. Quando lui era andato via, scoppiò a piangere perché pensava ce l'avessi con lei. Invece non ero nemmeno lontanamente arrabbiata, non era colpa sua se quello psicopatico pur di arrivare a me faceva star male la gente.
Le scostai una ciocca dal viso e la guardai, sapevo che aveva paura di deludermi nuovamente ma questa volta nessuno poteva separarci.

«Annie, basta pensare a lui. Siamo qua, dobbiamo goderci questo periodo che è il migliore della nostra vita! »

La strinsi in un abbraccio prima di lasciarle un bacio sulla fronte, mi allontanai successivamente per finire di togliere le cose dagli scatoloni.
Tanti pensieri offuscarono la mia mente, tra cui uno insistente. Liam.
Ultimamente aveva preso le distanze, non stavamo insieme ovviamente ma pensavo ci fosse qualcosa tra noi. Negli ultimi giorni continuava a rispondere a monosillabi, e ci eravamo visti una sola volta dopo l'uscita dall'ospedale. Sembrava che avesse paura di amare o semplicemente di avere qualcuno vicino.
Almeno questo mi aveva fatto capire dalla sua lontananza, perché dopo le parole che mi aveva detto in ospedale ero convintissima che avremmo costruito qualcosa insieme. Evidentemente mi sbagliavo.

La mattinata passò in fretta, sistemare la stanza era molto faticoso ma alla fine avevamo radunato i vestiti necessari per andare a fare una doccia. Il programma della giornata includeva una cosa importante, girare tutto il Campus, così dopo aver fatto una doccia veloce eravamo pronte per il nostro tour.

«Pronta?! »

Quasi urlai nell'orecchio di Annie mentre era intenta a mettersi la matita agli occhi, mi guardò male e finì di truccarsi per poi rimettere tutto al posto mantenendo la stanza ordinata.

«Prontissima! Andiamo, magari ci sarà qualche bel ragazzo in giro. »

L'ammonì con lo sguardo, da quando aveva detto a Ben che doveva andare al College lui non voleva più averci a che fare. Così lei aveva cambiato numero e non lo aveva più sentito. Si era comportato bene con lei, fin quando non era finita l'estate, poi aveva preso le distanze proprio come Liama aveva fatto con me.
Questi ragazzi sembravano tutti completamente uguali, o erano psicopatici o menefreghisti.

Il giro nel Campus si era rivelato davvero interessante, le aule sembravano interminabili e avevamo già scelto i nostri banchi così da stare lontane dalla cattedra. Avevamo anche visitato la sala dove avremmo pranzato e ora eravamo dirette al campo, voleva già conoscere la nuova squadra perché in ogni College era presente la squadra di Football.
Non ne sapevamo niente di Football ma eravamo interessate a capire chi fossero i ragazzi che ne avessero fatto parte.

«Immaginavo che Liam volesse far parte della squadra! »

Esclamò Annie, e subito mi voltai verso la direzione del suo sguardo. Liam era lì con Lexi al suo fianco, aveva la divisa da cheerleader con i colori del College. Lui sembrava divertito in quel momento, io invece infastidita dalla situazione. Questo ragazzo riusciva a farmi innervosire nel giro di poco tempo, ma non dovevo permettergli di avere così tanto potere su di me.
Passai davanti senza rivolgergli nemmeno uno sguardo, e continuai a camminare per il campo con Annie al mio fianco.
Qualcuno attirò la mia attenzione, e mi voltai di scatto osservando un tipo che stava guardando nella mia direzione.

«Iniziano i guai.. »

Fu quasi un sussurro, ma Annie capì e un piccolo sorriso divertito si dipinse sulle sue labbra. Guardai il tipo e sostenni il suo sguardo, per poi distoglierlo guardando altrove.
Un'occhiata però ero riuscita a dargliela, poteva esser alto almeno uno e ottanta, aveva due occhi azzurro ghiacchio e un piercing al sopracciglio. I suoi capelli castani erano disordinati per via del leggero vento, mentre il suo fisico era normale, niente di esagerato.
Qualcuno urlò ed io e la mia amica ci voltammo in quella direzione.

«ERIC! CAZZO MUOVITI. »

Mi lanciò un'altra occhiata prima di raggiungere il suo gruppo di amici, il ragazzo dallo sguardo di ghiaccio si chiamava Eric. Giocatore di Football, bel nome e soprattutto occhi penetranti, mi ricordava qualcuno.
Prima di allontanarci da lì, il ragazzo mi lanciò un ennesimo sguardo, e divertita gli sorrisi, ero diventata più spigliata, dopo l'incidente cambiai e lo notarono tutti. Tornando a quel ragazzo, sapevo per certa che mi avrebbe portato solo problemi, e di problemi non ne avevo mai abbastanza, vero?

My Heart Belongs To You. Where stories live. Discover now