10.

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Josh era passato a prenderci per andare alla festa, distava circa venti minuti da casa nostra e si trovava in un capannone in mezzo al nulla, poteva sembrare un posto pauroso ma non era cosi. Alla fine non sapendo come arrivarci, avevo proposto al ragazzo di passarci a prendere. Lui indossava una camicia bianca con un jeans che aderiva perfettamente al suo corpo, Annie invece aveva un vestito giallo limone corto fin sopra il ginocchio e con una scollatura quadrata, i suoi capelli biondi erano lisci e ricadevano sulle sue spalle, non aveva un trucco esagerato ma era uno schianto e non aveva bisogno neanche di indossare tacchi.
Ma passiamo a me, indossavo un vestito blu corto avanti e leggermente lungo dietro con delle scarpe del medesimo colore.
I miei capelli erano arricciati ad onde che ricadevano morbide sulle spalle. Annie aveva deciso di truccarmi e non obiettai al riguardo, anche perché lei era una persona testarda, se non acconsentivo mi faceva la testa acqua fin quando non accettavo la sua proposta. L'unica cosa che appensantiva il mio trucco era il rossetto rosso calcato, ma alla fine lasciai perdere arrendendomi al suo volere. Non mi dispiaceva che le mie labbra fossero alquanto visibili, ma avrei preferito risaltare gli occhi e non quest'ultime.

Il capannone era davvero grande, da ogni parte ci stavano luci che illuminavano il tutto: stile discoteca. Tavoli strapieni di alcolici e altri pieni di cose da mangiare, di chiunque fosse la festa era ben organizzata. Al centro molti ragazzi stavano già ballando, mentre alcune ragazze erano intente a farsi notare da un gruppetto di ragazzi che sembravano esser proprio tra i più popolari lì dentro. In mezzo a quel gruppetto ci stava proprio lui, il mio nemico giurato.
Decisa a non rovinare la festa a nessuno, lo ignorai, andai al tavolo prendendomi un drink e lo buttai giù tutto d'un fiato. Non dovevo guidare quindi bere rientrava nei miei programmi di quella sera.
Annie sparì in mezzo alla folla e Josh se ne stava al mio fianco guardandomi di tanto in tanto.

«Ti va di ballare? »

Speravo vivamente che accettasse il mio invito, solitamente era l'uomo che chiedeva ma quella sera la galanteria la mandai a farsi benedire.
Accettò e lo seguì fino al centro della pista, in quel momento partì una canzone lenta e poggiai entrambe le mani sul suo collo muovendomi lentamente insieme a lui.

«Ho accettato di esserti amico solo perché non voglio perderti, ma sappi che mi piaci davvero tanto. »

Le sue parole mi fecero sentire in colpa, aveva davvero accettato di essermi amico solo per tenermi vicino? Eppure non potevo dargli di più, lo avrei solamente preso in giro.

«Mi dispiace Josh, ti credo davvero ma non posso darti quello che ti meriti perché in testa ho un'altra persona.  »

Mentì, ma non avevo altra scelta. Non sapevo come fargli capire che non potevo dargli nient'altro che un'amicizia.  E poteva star tranquillo che come amica non mi avrebbe mai persa.

«Capisco, ma solo per stasera rimani così..vicina a me. »

Annuì senza aggiungere altro e mi lasciai stringere da lui, poggiando poi la testa sulla sua spalla.
La mia attenzione si concentrò altrove, Liam era lì vicino al tavolo del cibo ad osservare me e Josh. Il suo sguardo severo mi colpì, ma non scappai questa volta rimasi a ballare con Josh nonostante mi sentissi in soggezione.
Ma cosa mi faceva questo ragazzo? Non era possibile che solo incrociando il suo sguardo mi veniva voglia di sparire.
Quando la canzone finì, mi scostai da Josh e mi allontanai con la scusa di dover prendere aria. Mi avviai verso l'uscita sistemandomi infine su una sedia posta ai lati del capannone. Era una zona appartata e speravo che non mi vedesse nessuno, avevo bisogno di prendere aria lì dentro mi sentivo soffocare.

«Perché sei qui tutta sola? Dov'è il tuo ragazzo? »

Sussultai nel sentire quella voce, e mantenni lo sguardo basso cercando di mantenere la calma.

«Ma che ti importa? Avevo bisogno di una boccata d'aria fresca.  »

I nostri occhi si incrociarono per un momento ma poi guardai altrove, non ero capace di guardarlo negli occhi senza provare strane sensazioni.

«È il tuo ragazzo? »

Non avevo notato il suo abbigliamento, aveva una camicia blu notte seguita da un pantalone nero e un giubbotto di pelle.

«Non sono cose che ti riguardano. »

Le nocche delle sue mani divennero bianche, era chiaramente nervoso sicuramente per la mia risposta evasiva. Una cosa di lui l'avevo capita, quando non aveva le cose sotto controllo si infastidiva, e infastidirlo era il mio intento.

«Non tutti capiscono la rarità che sei. »

E con queste parole si girò e andò via, lasciandomi sotto shock, Annie aveva ragione. Era lui a mandarmi quei messaggi. Era proprio lui che continuava a nascondersi dietro quei messaggi, perché? Non capivo il suo punto di vista, perché quando mi incontrava faceva di tutto per rovinarmi l'esistenza mentre per messaggi anonimi era tutt'altra persona.
Mi portai le mani contro il viso, avevo bisogno di tranquillizzarmi al momento, recuperai il telefono dalla borsa ed eliminai ogni singolo messaggio anonimo che aveva mandato.
Per quanto mi potessero far piacere, al momento ero nervosa con lui, perché stavo solamente pensando a quanto mi stesse prendendo in giro da giorni senza contegno.
Era una persona crudele e spietata, nonostante avesse scritto cose belle, non credevo ad una singola parola scritta perché lui non era così, era una persona arrogante e menefreghista.
Sbuffai e lasciai ricadere il telefono nella borsetta, sperando vivamente di non rovinarmi la serata anche se sapevo benissimo che dopo le sue parole, era riuscito a rovinarmela lui.
Perché doveva essere sempre così stronzo, magari ero proprio io esagerata e d'altronde voleva solo farmi capire cosa pensasse realmente di me oppure era solamente uno stronzo capace di rovinarmi l'esistenza come aveva sempre fatto da un mese a questa parte.
Lo odiavo, ma al contempo le sensazioni che provavo quando mi era vicino erano indescrivibili, avrei voluto sparire in quel momento ma non volevo dargliela vinta ancora una volta.

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