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Sabato era arrivato in fretta e alla festa mancavano soltanto un paio di ore, avevamo già fatto la doccia quindi eravamo a buon punto. Ero un po' nervosa perché non sapevo neanche lontanamente come si svolgevano le feste, avevo paura di cacciarmi in qualche guaio e avevo paura di deludere i miei genitori.

«La smetti di sbuffare ogni secondo?»

Domandò Annie con l'arriccia capelli in mano, era intenta ad arricciare quella chioma bionda che si ritrovava.
Continuai a sbuffare prima di tirar fuori dall'armadio una gonna nera stretta ma non troppo corta e un top argentato che lasciava la pancia scoperta.

«Cosa ne pensi? »

Domandai poggiando i vestiti sopra al corpo ricoperto solo dall'intimo, non avevo vergogna a mostrarmi svestita davanti la mia migliore amica anche perché non era la tipica persona che giudicava.
Alzò i pollici in su dopo aver finito con l'arriccia capelli e si avviò al suo armadio tirando fuori un vestito molto corto.

«Sei impazzita? È troppo corto, e poi non riuscirai neanche a ballare che si alzerà ogni secondo. »

Esclamai prima ancora che mi chiedesse un parere, sbuffò e tirò fuori uno shorts corto seguito da un top nero con dei brillanti qua e là.
Alzai a mia volta i pollici e mi apprestai a vestirmi per poi lasciare che Annie mi sistemasse i capelli. Ultimamente ero più sicura di me, le gonne e i vestiti non mi rendevano più insicura anzi, mi meravigliavo di me stessa per amarmi così tanto.
L'incidente mi aveva fatto capire che le insicurezze non servono a niente, si può perdere la vita da un momento all'altro.

«Che hai intenzione di fare con Liam? »

Mi domandò ad un tratto attirando la mia attenzione, non sapevo cosa fare con lui. Ci stavamo ignorando a vicenda e penso proprio che era l'unica soluzione plausibile al momento. Non volevo fare nessun passo verso di lui, non si meritava niente.

«Continuerò ad ignorarlo proprio come fa lui con me, non merita attenzioni visto che è impegnato a starsene con la tipa che gli sta incollata per ventiquattro ore consecutive. »

Alle mie parole Annie storse il naso, aveva notato anche lei il comportamento di Liam e non sembrava neanche il ragazzo che era rimasto con me in ospedale.

«Ero convinta che ti volesse sul serio, stava ogni Santo giorno in ospedale a prendersi cura di te. »

Mi leggeva nel pensiero? Ero convinta anche io di questo, alla fine mi ero ricreduta dopo aver visto il suo allontanarsi senza un apparente motivo.

«Secondo me, lui ha paura dell'amore.
E preferisce la solita storiella ad una cosa seria con me. »

Dico tutto d'un fiato, ero convinta di quelle parole perchè secondo me lui aveva paura di amare qualcuno perciò sceglieva la strada facile. Con Lexi non doveva preoccuparsi di niente, anche perché tra loro è tutto un fuoco e lui ha bisogno solo di quello.
Non sapevo con esattezza cosa ci stava tra loro, ma non mi importava, io avevo la mia vita e lui la sua. Non volevo rovinarmi la serata pensando a lui, alle sue storie e a quel cuore freddo che si ritrovava.

«Sarà! Ma non capisco la gelosia che prova quando ti vede con Eric, si sa è bellissimo e sembra flirtare con te costantemente. E a lui questo non va giù, perché tu vai avanti e lui non vuole.  »

Aveva ragione, perchè se io provavo ad andare avanti a lui non andava bene mentre lui poteva fare ciò che voleva senza contegno. Io e lui non eravamo stati insieme, quindi a lui non doveva importare niente della mia vita. Ero libera di uscire con chi volevo, e se Eric mi invitava alle sue feste ci andavo senza se e senza ma. La sua opportunità l'aveva avuta e non l'aveva apprezzata neanche un minimo, ora si tenesse la gallina e mi lasciasse vivere in pace. Non volevo risse, gelosie, e cazzate varie, volevo semplicemente divertirmi in modo spensierato.

Eravamo ormai pronte, la confraternita non era lontana ma avevamo comunque optato per delle scarpe comode.
Continuavo a mordermi il labbro nervosamente, perché ero così nervosa? Non ne avevo idea, ma dovevo rilassarmi e sapevo esattamente come.
La casa della confraternita era grande, ci stava un salone con tanti divani, le scale che portavano alle stanze superiori, la cucina e un corridoio lungo che portava in altre parti della casa. Questo si poteva notare appena entravi, non eravamo intenzionate a girargi casa.
Ci stavano gruppi di persone di qua e di là, era difficile anche solo raggiungere la cucina figuriamoci il salone.
Passavamo in mezzo alla gente chiedendo permesso di qua e di là.
Alcuni già ubriachi biascicavano parole senza senso altri invece salutavano tutti senza contegno.
Guardai la mia amica che continuava a ridere, e alzai gli occhi al cielo raggiungendo finalmente la cucina.

«Ho bisogno di bere un bicchiere. »

Annie annuì e dopo aver preparato due cocktail leggeri me ne passò uno, buttai tutto giù ad un sorso e socchiusi per un attimo gli occhi sentendo la gola bruciare per via dell'alcol.

«Bevi senza di me? »

Sussultai quando sentì la voce di Eric al mio orecchio, quelle parole uscirono come un sussurro dalle sue labbra e mi fecero venire brividi lungo tutto il corpo.
Era l'alcol, continuavo a ripetermi, era solamente l'alcol.
Un piccolo sorriso dipinse le labbra della mia amica nel vedermi agitata, e le lanciai un'occhiataccia sperando che la smettesse.
La vecchia Isabel sarebbe già scappata da qui, ma ora come ora non avevo intenzione di scappare imbarazzata dalle situazioni.
Volevo godermi ciò che la vita mi riservava, senza pensare a ciò che gli altri potevano pensare della mia persona.
Annie mi guardò soddisfatta quando non mi allontanai da lui, ma rimasi ferma a capire cosa volesse da me.
Ero davvero pronta ma soprattutto ero davvero cambiata?
Speravo fosse realmente così, perché mi piaceva la nuova me stessa.
Mi spaventava ciò che poteva portare nella mia vita.
Questo ragazzo era il caos in persona, e io avevo bisogno realmente di quel caos nella mia vita?

My Heart Belongs To You. Where stories live. Discover now