Capitolo 1

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Tutto sembrava essere tornato alla normalità. Degli Avengers non si seppe più nulla. Dopo l'ultima battaglia si erano sparse delle voci riguardanti un "ritiro" da parte di questi eroi. Io ero sempre stata lontana da questi fatti. Li avevo sempre e solo visti tramite lo schermo di una televisione, ma devo dire che il fatto che non si abbia più avuto bisogno di loro mi tranquillizzava. È vero, loro ci difendevano da mali che non saremmo riusciti a sconfiggere da soli ma proprio per questo il loro ritiro voleva dire solo una cosa: pace.

"Quaranta, quarantuno... oddio basta".

Mi strofinai la fronte piena di goccioline di sudore per poi buttarmi sulla prima panchina del parco che mi capitò di vedere. Era una bella giornata. Il sole splendeva alto in cielo, gli uccellini cantavano... già, sembrava proprio di stare dentro la fiaba di Biancaneve. L'unica differenza era che indossavo una tuta sporca di terra e bagnata di lurido sudore babbano e non un bel vestito blu.

Sospirai.

Non faceva nemmeno troppo caldo all'ombra.

Grazie betulla, pensai osservando il grande albero che mi copriva dai cocenti raggi del sole. Avevo corso così tanto che non riuscivo più a sentirmi le gambe, i piedi tanto meno.

<<Ehi, la sai l'ultima?>>.

Cosa? Mi voltai. Vidi due ragazzi, delle medie forse. Stavano bisbigliando cose camminando sulla stradina del parco di fronte a me. In realtà poco mi importava di quello che avevano da dirsi però il ragazzoccio al posto di bisbigliare urlava, era inevitabile sentire.

<<Dicono di averlo avvistato qui a Forks>>

<<Cosa? Proprio lui? Non ci credo>> sussurrò incredulo l'altro ragazzo dai folti capelli ricci e corvini.

<<Sì!>> esclamò entusiasta: <<Captain America proprio qui!>>.

A quel nome mi ripresi dallo stato di trans in cui ero caduta e iniziai ad ascoltare più attentamente.

<<Dicono di averlo avvistato nella foresta, stava cercando qualcosa>> riprese.

<<Cosa cercava?>>

<<Non si sa. In realtà vorrei scoprirlo anche io, che ne dici di andare anche noi? Nella foresta intendo>>.

Aveva un tono troppo da maniaco ossessivo quel ragazzo. Si fermarono proprio vicino a me, che casualità.

<<Nel bosco! Sei pazzo? Ci sono gli orsi e poi... non so orientarmi e nemmeno tu!>> disse spaventato il ragazzo mingherlino.

<<E come lo sai?>> rispose prepotentemente incrociando le braccia al petto con fare offeso.
<<Beh partendo dal presupposto che il fatto che tu ora sia qui al parco è un'assoluta rarità, il motivo per cui dico queste cose è che tu stai ventiquattro ore su ventiquattro attaccato ad uno schermo del computer! Faresti fatica a tornare a casa da solo se non fosse per me! >>

<<Ok, è vero, forse non saprei orientarmi in un bosco però a casa mia sì! Imbecille>>

<<Ragazzi>>.

Cosa? Quella voce era familiare, molto... esattamente... era proprio la mia.
Mi alzai per poi avvicinarmi ai ragazzi che mi stavano guardando confusi.

The Psyche Girl- un nuovo eroe MARVELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora