10.Carola e i suoi amici.

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Ritirai nella borsa un asciugamano da mare, degli elastici, l'iPod, crema solare, un libro e tantissime altre cose che sarebbero potute sembrare inutili, ma per me erano fondamentali.Dopo la lunga lista di oggetti finalmente ero pronta per uscire e davvero non vedevo l'ora di cambiare aria.Passai attraverso il giardino e uscii dal cancelletto salutando Jeam che aveva appena terminato di sistemare la tavola.Infilai gli auricolari e partì Fast Car di Jonas Blue.Le note risuonavano nelle mie orecchie mentre camminavo lentamente sul lungomare osservando tutto ciò attorno a me.Faceva sempre caldo con il sole addosso, ma aleggiava una leggera brezza che mi scompigliava i capelli.Li sistemai dietro alle orecchie per fare in modo che non mi torturassero più il viso e in lontananza notai i campi da Beach volley.

«Eccoti Ele.»sentii chiamarmi sotto alle note della canzone.

Mi sfilai gli auricolari infilandoli nella borsa e mi voltai trovando davanti a me la rossa che era più frizzante dell'acqua che bevevo di solito.Era sempre così allegra, attiva, sprizzava felicità da tutti i pori.Magari avessi io ereditato una parte di allegria, ma purtroppo quando Dio distribuiva l'allegria e la felicità io ero in fila per il bagno.

«Ciao Carola.»le sorrisi avvicinandomi.

«Eri davvero così ansiosa di vedermi?Per quale motivo?»ridacchiò.

Il motivo?Volevo non pensare troppo a quello che stava succedendo in questo periodo.Non sapevo se volevo sfogarmi con Carola su quello che stava succedendo, ma in qualche modo dovevo distrarmi.Quello che era successo con Mattia, i sentimenti per Lio, la chiamata strana di Rebecca.Era tutto così confuso.Probabilmente la mia vita non poteva essere paragonata ad una telenovela in fondo perché poteva essere preso come un insulto alle telenovela in generale.La mia vita era peggio.

«Volevo staccare un po'.»ammisi.

«Allora ti trovi nel posto giusto al momento giusto.»ammiccò la rossa.

Ridacchiai e lei mi portò dentro ai campi da beach volley dove alcuni ragazzi stavano facendo una partita, in realtà quasi tutti i giorni giocavano delle partite, ma pazienza.Posai la borsa vicino alla sua color bordeaux di paglia e ci accomodammo su due sedie a sdraio osservando i ragazzi giocare.Insomma, qui era pieno di ragazzi strabellissimi.

«Dopo ti presento i miei amici.»sorrise.

«Va bene.»

«Ti andrebbe di spiegarmi cosa ti turba?Anche se non ci conosciamo così bene da confidarci subito.»domandò dubbiosa.

In quel momento comparvero davanti a noi quattro ragazzi, che probabilmente erano i coinquilini di Carola.In fondo erano davvero dei ragazzi carini.Il primo aveva la pelle olivastra, dei capelli biondi legati in un codino e gli occhi verdi.Il secondo era alto come il primo, i capelli erano neri come la pece e gli occhi marroni, la pelle era abbastanza abbronzata.Infine più dietro vi erano gli ultimi due:uno era il più alto di tutti con i capelli biondi alzati in una cresta e gli occhi azzurri, anche lui molto abbronzato; l'altro invece aveva i capelli castani e gli occhi verdi come il primo ragazzo.Mi stava cadendo la bava dalla bocca a forza di vedere quei quattro ragazzi, mi chiedevo come facesse Carola a vivere con loro.Non aveva le tentazioni?Lo dicevo io che ora abitavo con cinque ragazzi carini, ma la maggior parte erano fidanzati, oltretutto con le mie migliori amiche, quindi ero apposto.

«Ragazzi lei è Elena.»mi presentò e poi continuò «Invece loro sono, a partire da sinistra Alessandro, Andrea, Edoardo e Max.I miei coinquilini, purtroppo.»ridacchiò per l'ultima frase.

Sinfonie e fuoco (INAI's series) (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora