New school

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La sveglia suona alle 6:30 e l'unica cosa che vorrei fare è sotterrarmi viva. Sento che sto per avere un attacco di panico. Sono talmente nervosa che mi sembra di andare in contro alla morte.

Per moltissimi oggi è la giornata in cui un nuovo anno di scuola ha inizio, per me è il giorno in cui una nuova vita ha inizio. È tutto completamente nuovo per me.

Sono rimasta per due interi anni rinchiusa in casa, molto spesso piangevo nella mia stanza pensando a tutti quei ragazzi che la mattina si alzavano e andavano a scuola a incontrare tutti i loro amici e studiare in compagnia.le interrogazioni e le verifiche, l'ansia che affrontavano tutti insieme, io invece stavo nella mia camera a studiare dallo schermo di un computer .

Scendo le scale molto frettolosamente e mi dirigo in cucina. Sono tutti seduti a mangiare un piatto pieno di cibo, come fanno a mangiare così tanto appena svegli ?

Io mi limito a prendere un frutto dalla cesta dei frutti , mi basterà almeno fino a pranzo .

Dopo aver mangiato solo la mela salgo in camera e decido di prepararmi per il mio primo giorno di scuola .

Mi faccio una veloce doccia e mi lavo i denti. Guardo le creme e i vari prodotti viso che sono appoggiati sulla mensola e mi ricordo di quello che mi ha detto Jessica: se non ci si prende cura della nostra pelle a partire da una giovane età, ci ritroveremo a 30 anni con il viso ricoperto di rughe. Rabbrividisco soltanto a pensare alla mia faccia tutta rugosa perciò prendo tra le mani qualcuno di quei prodotti e leggo le etichette per capire come usarli. Dopo aver letto per dieci minuti tutte le etichette decido di lavarmi il viso con un detergente e mettere la crema idratante. Mi farò le maschere, gli scrub e le altre cavolate un altro giorno.

Mi trucco leggermente con del correttore, un po' di mascara, un pizzico di blash, giusto per coprire le occhiaie dovute alle poche ore di sonno e per dare un minimo di vitalità al viso visto che sembro un mostro.  Non mi trucco molto,non perché non mi piaccia, ma perché mi da noia tenere tutte quelle cose in faccia per un'intera giornata.

Ora arriva la parte peggiore : mettermi quell'orribile divisa addosso. Odio le divise, mi sembrano una cosa inutile e insensata.
Prendo tra le mani quello che sarà il mio outfit per i prossimi nove mesi. La divisa è formata da una gonna Bordeaux, una camicia bianca, delle calze nere, delle scarpe basse e comode( fortunatamente) sempre nere, una giacca nera e per ultima la cosa più orribile del mondo, una cravatta Bordeaux in abbinamento con la bruttissima gonna. Quando finisco di vestirmi mi guardo allo specchio e mi rendo conto di quanto io sia ridicola.

"Priscilla preparati l'autista vi accompagnerà tra 5 minuti"

"Arrivo" tirò un lungo sospiro ed esco dalla mia camera.

Scendo le scale e vedo Maggie con la sua divisa addosso. Perché a lei sta così bene e a me così male?

"Andiamo, Fred ci aspetta fuori"
Esce dalla porta e io la seguo.

Entriamo in auto, dove si cala un silenzio imbarazzante. Mi concentro sul paesaggio che intravedo dal finestrino e non so per quale strano motivo mi viene in mente il ragazzo di ieri. Quel ragazzo era propio strano e anche molto stronzo, però devo ammettere che aveva un certo fascino, ma sicuramente sarà fidanzato con una bellissima ragazza bionda, alta e magra. La cosa che più mi sorprende è il motivo per cui ieri è venuto da me, scommetto che le chiavi della macchina di quel tizio neanche le voleva, infatti prima di uscire le ha lanciate per terra. Sembra come se avesse fatto tutta quella scenata per parlarmi e non capisco il perché. 

Fortunatamente arriviamo a scuola e io la smetto di pensare a quel tizio.Quando scendiamo dall'auto Maggie scende subito e va a salutare i suoi amici lasciandomi da sola come una stupida.

Mi guardo un po'attorno e la scuola non è grandissima e moderna per essere così costosa, mio padre però dice che all'interno ci sono i migliori insegnanti di Toronto che mi prepareranno per il college, cioè io manco ci voglio andare al college.

Attraverso il cancello e noto il bellissimo verde che circonda l'edificio, sono sempre stata attratta dalla natura, sopratutto perché vivendo in piena città a Los Angeles la natura mi mancava.

Entro dentro e cerco di trovare l'ufficio della segretaria per prendere la combinazione dell'armadietto e per vedere le classi che frequenterò oggi. Questa scuola però è un vero labirinto e non riesco a trovare la strada.

"Guarda un po' chi si rivede"
Mi giro di scatto riconoscendo subito quella voce, non so perché ma la sua voce mi è rimasta impressa. Una domanda mi viene spontanea guardandolo: come fa ad essere così attraente con una divisa brutta come la peste addosso?
"Vuoi continuare a fissarmi ancora a lungo? Se vuoi possiamo andare in uno stanzino così fissi per bene parti ancora inesplorate" dice tutto ciò con un enorme ghigno in faccia. Ritiro tutto, questo ragazzo fa schifo.

"Che vuoi da me? Vuoi che ti aiuti a rubare un'altra auto?"

Sorride, devo ammettere che il suo sorriso è propio uno dei migliori che abbia visto. Forse è per questo che sorride sempre, usa il suo sorriso come arma letale per far cadere le ragazze ai suoi piedi.

"No, è solo che ti vedo un po' sperduta e sono venuto per assicurarmi che tu non ti perda"

"Molto carino da parte tua preoccuparti per me, ma ce la faccio anche senza il tuo aiuto"

"Okay, allora hai venti minuti per trovare da sola la segreteria, prendere quel che devi prendere ed arrivare puntuale in classe. Buona fortuna"

In effetti un aiutino non mi farebbe male

"Aspetta"

Si gira di scatto e mi guarda.

"Potresti accompagnarmi in segreteria?"

"Ma certo" Si avvicina a me con un enorme ghigno in faccia.

"Seguimi"

Seguo il moro che va troppo veloce, con le gambe lunghe che si ritrova è anche abbastanza normale.

"Ecco la stanza è questa "

Che strano, solitamente c'è scritto sulla porta il nome della stanza, questa porta invece non ha scritte.

Busso, ma non ricevo risposta perciò decido di aprire la porta.

Qualcuno mi spinge all'interno e chiude la porta alle mie spalle facendomi sprofondare nel buio più totale di quella piccola stanza.

"Ehi apritemi, stronzo di merda non è divertente aprimi"

"Mi dispiace dolcezza, devi rimanere qua, ma giusto per poco, tra due ore verrò a tirarti fuori"

"No, ti scongiuro aprimi questa porta sono claustrofobica, mi farai morire qui dentro"

Il tizio apre la porta e si mette a ridere così tanto che metà corridoio si gira nella nostra direzione.

"È stato stupendo, sembravi disperata. 'Ti scongiuro apri questa porta sono claustrofobica' mi hai fatto morire dalle risate giuro"

Mi avvicino a lui fino a ritrovarmi a poco più di 5 centimetri dalla sua faccia a schiaffi.

"Io ti odio e ti auguro tutti i mali di questo mondo, avvicinati un'altra volta a me e grido finché non verrà qualcuno a portarti via"

Me ne vado senza lasciarli il tempo di spiegare, ma a quanto pare pensava scherzassi visto che ha continuato a ridere come un coglione.

Io lo odio.

Bad Reputation  (IN REVISIONE) Onde histórias criam vida. Descubra agora