You give me purpose

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You give me a purpose - the end.

Quello era un gran giorno. Forse uno dei più importanti. Il giorno che avrebbe segnato per sempre il cambiamento radicale della mia vita.

Continuavo a guardarmi allo specchio, in modo frenetico e nervoso. Anche se quello era soltanto un modo per non pensare.

La vecchia me mi diceva di rimanere a casa, mi diceva che facendo così avrei solo rovinato tutto, ancora.
Ma questa volta la ignorai, e lei scomparve dalla mia testa senza troppi giri di parole.

Sentii qualcuno dietro di me per poi essere avvolta da due braccia tatuate.
"Sei nervosa?" Mi chiese. Si notava talmente tanto?

Annuii.
"Non devi esserlo, non ne hai motivo"

In fondo era vero, perché dovevo essere sempre soppressa da quest'ansia soffocante?
Ormai avevo raggiunto la maggiore età e, non essendo più un 'caso disperato' ma essendo guarita, era un mio diritto scegliere di uscire da quell'ospedale. Non avevo di che preoccuparmi.

Sospirai e iniziai a rilassarmi.
Sentii Justin spostarmi i capelli di lato per poi mettermi la collana che mi aveva regalato. Mi lasciò un umido bacio sul collo per poi allontanarsi da me e uscire dalla stanza.
"Ormai il peggio è passato, non preoccuparti" lo sentii dire da fuori.

Stinsi la collana e chiudi gli occhi.
Andrà tutto bene.

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Il tragitto da casa di Justin fino all'ospedale fu regnato da un silenzio tombale. Continuavo a guardare fuori dalla finestra, pensando sempre di più che la mia sia stata la scelta giusta. Eppure c'era qualcosa che mi turbava.

Justin continuava a dirmi di stare tranquilla, continuava a dirmi che non dovevo preoccuparmi più di tanto e che dopo aver risolto questa faccenda sarammo andati a mangiarci un bel gelato.

Eppure quelcosa continuava a non andare.

Senza che nemmeno me ne accorgessi, arrivammo già all'estero dell'ospedale.
Justin fermò la macchina accanto al marciapiede oltre la strada che portava al vialetto per entrare nella clinica.

Feci un profondo respiro continuando a stringere la mia collana. Mi volta i versi di lui.

La vecchia me avrebbe voluto piangere, scappare via.
Ma questa volta non accadde.

Justin appoggiò le mani sulle mie gambe e continuò a guardarmi dritta negli occhi.
"Hei" mi sussurrò all'orecchio "so che puoi farcela. Hai superato cose molto più difficili e spaventose nella tua vita. Qui si tratta solo di mettere una firma su un fottutissimo foglio di carta, niente di più. Solo devi stare tranquilla. Andrà tutto bene, ormai niente può andare male, okay?"

I nostri volti erano talmente vicino che qualche ciocca di suo capelli mi accarezzava la fronte, facendomi il solletico.

"So che sei cambiata e lo sai anche tu. Adesso devi solo mostrarlo agli altri"

Lo guardai dritto negli occhi. Senza che potessi rendermene conto, l'agitazione era scomparsa del tutto.

"Okay" risposi annuendo con convinzione "lo farò"

Lo abbracciai. Lo abbracciai come non avevo mai fatto prima d'ora. Quell'abbraccio significò tanto per me, mi diede un enorme coraggio.
Prima di uscire dall'auto gli stamapai un morbido bacio sulle labbra.

"Ti aspetto qui, quando tornerai sarà tutto cambiato in meglio" mi disse. Ormai sei già fuori dall'auto.

Oh ma mio caro Justin, la mia vita è già cambiata. E non immagini nemmeno quanto.

Angel Guardian; jdbWhere stories live. Discover now