Capitolo dodici

4.9K 322 57
                                    

45,5kg.
No, non ci siamo.
Mi buttai sul letto.
Odiavo fare ginnastica con tutta me stessa, ma per dimagrire dovevo farlo.
In questi giorni stavo vivendo solo d'acqua e mi sentivo bene.

No, non stavo bene.
Il mio ormai non era uno stomaco, era un buco nero. Un enorme buco nero che prosciuga tutto.

Guardai cosa c'era sulla sedia: la felpa di Justin, era stato così carino a prestarmela.

A Justin:
Domani ricordami di darti la felpa, grazie mille ;)

Presi la felpa e me la misi.
Aveva un buonissimo odore. Profumava di lui.
Mi sentivo protetta in quella grande felpa grigia.
Era una cosa da nulla, però ne ero rimasta molto colpita. Nessuno aveva mai fatto una gentilezza per me.
Mi arrivò un messaggio.

Da Justin:
Tienila tu e considerala un mio piccolo regalo

A Justin:
Va bene grazie mille :D

Continuavo ad annusare la sua felpa nel frattempo. Era a droga più potente che avevo in quel momento.

Da Justin:
Niente piccola ;)

Sorrisi come una cogliona.

A Justin:
Piccola a chi??

Da Justin:
A te, intelligentona :D

A Justin:
Io non sono piccola.

Da Justin:
Hai ragione. Tu sei la mia piccola.

Non riuscii a trattenere un sorriso. Era così dolce.
Si era fatto tardi così spensi il cellulare e andai a dormire.
Mi addormentai con l'odore di Justin sotto il naso, che mi avvolgeva completamente. Quella notte non sentii freddo, non feci brutti incubi e dormii beatamente.

Quando mi svegliai, la luce del sole di aprile mi illuminava il viso. Era una luce calda all'apparenza, ma fredda. Mi stiracchiai e mi alzai.
Mi cambiai e uscii in corridoio. Cercai Justin prima con lo sguardo, poi con i fatti. Niente.
Di solito a quell'ora era sempre lì ad aspettarmi, perché quel giorno no?
Decisi di dargli del tempo e andai a fare colazione.
Era sbagliato dire 'fare' perché non mangiai nulla.

_____________

Stavo in camera con Sara ed erano quasi le 18:00. Di Justin neanche l'ombra. Se devo essere sincera, mi mancava. Mi ero accorta che i giorni senza di lui non passavano mai, e se passavano erano ancora più schifosi del solito.

"Sicura che vada tutto bene?" Chiese Sara.

Non realizzai immediatamente che mi stava facendo una domanda.

"Cosa? Uh, si si, tutto bene" sorrisi falsamente.

Fece una smorfia di disapprovo.
"Non credo. C'è qualcosa che ti turba, lo sai che puoi dirmelo Grace"

Dovevo dirglielo? No, non credo. O forse si.

"Grace?" Sara mi risvegliò dai miei pensieri.

"Bhe, vedi ti avevo detto che" poi, mi bloccai di colpo.

Mi bloccai perché qualcuno entrò nella stanza. Mi girai. Sorrisi e tirai un sospiro di sollievo.
Justin.

Riuscii a trattenere malamente la gioia che provavo nel vederlo.
"Oddio, per fortuna sei tornato"

Corsi ad abbracciarlo e mi sentii per la prima volta veramente al sicuro. Le sue grandi braccia tatuate circondavano il mio esile corpo. Ed eccolo di nuovo. Il suo buon odore.
Mi staccai e lo vidi sorridere dolcemente.

Mi voltai e vidi, seduta sul mio letto, Sara con un enorme sorriso nel vedere me e Justin abbracciarci, o forse solamente io che abbracciavo un ragazzo carino.

"Se volete me ne vado..." disse Sara sorridendo

"No no, resta anche tu" le dissi.

"Grace, dovresti presentarmi il tuo amico, non credi?" Disse sorridendo e fissando Justin. Faceva sempre così lei. Le bastava un ragazzo un po' più carino e chi la recuperava più dal suo mondo.

"Justin lei è Sara, la mia migliore amica" dissi indicandola "e Sara lui è Justin".

Si strinsero la mano.
Restammo ancora un'ora e mezza a parlare e poi Sara tornò a casa.
Mentre io e Justin andavamo a mangiare -''mangiare''- pensai ad una cosa che subito mi fece star meglio.
Avevo parlato con i miei amici. Ma nessuno aveva messo in ballo cose tristi. Per una volta mi sentii meglio, molto meglio.
Mangiai un quarto del piatto e poi tornai in camera.

Erano ormai le 2:00 di notte e non riuscivo a prendere sonno. Non avendo nulla di meglio da fare presi il mio diario -quello vero- e scrissi un po'.

Caro diario,
È da parecchio tempo che non mangio. Però mi sento bene, almeno credo. Sto dimagrendo parecchio e mi sto sfindendo di ginnastica.
Sono davvero stanca.
Perlopiù non riesco a dormire. La mia testa non mi lascia in pace nemmeno di notte.
Cambiando totalmente discorso, ho una strana sensazione. Non l'avevo mai provata in tutta la mia vita.
Mi sento vuota, come se mi mancasse qualcosa. Qualcosa che ti riempie il cuore. A volte mi chiedo se magari la parola giusta non è qualcosa ma qualcuno. Ma chi, caro diario, chi? Vorrei tanto saperlo, ma come faccio a scoprirlo?
Ho paura in questo periodo. Ho paura di perdere le persone che amo.
Ho paura che Sara si stanchi di me, che mi abbandoni.
Ho paura di non rivedere più la mamma prima di morire.
Ho paura di rimanere qui dentro per sempre. Non ce la farei.
Mi chiedo sempre se, quando morirò, qualcuno piangerà sulla mia tomba. Ma chi voglio prendere in giro, non mancherò a nessuno. Sono solo un peso.
Che vita di merda, davvero non ce la faccio più.
Prima lo sai come ero però?
Felice.
Si, proprio quello.
F-E-L-I-C-E.
Lo sai perché?  Perché ho passato un po' di tempo a chiacchierare con Sara e Justin.
Justin è proprio simpatico. Mi ascolta, mi aiuta, è sempre disponibile e non mi giudica. Mi piace stare in sua compagnia. È il ragazzo più simpatico e gentile che abbia mai conosciuto.
Ora sono esattamente le 2:24. La notte è sempre stata per me un momento di riflessione. Ho ripensato a tutto quello che è successo in quest'ultimo periodo e, mi dispiace ammetterlo ma... ho un presentimento che mi tormenta l'anima.
Penso di amare Justin.
Sono nella merda, aiutami ti prego. Io non voglio amarlo, non posso amarlo.
Primo, non accetterà mai una come me. Insomma. Mi taglio, non mangio, ho problemi psicologici, sono in una cazzo di clinica, sono stronza e acida. Mi incazzo per tutto, metto una bestemmia in ogni frase e sono brutta. Chi vorrebbe mai una come me?
Secondo, lui non lo saprà mai. Meglio. Molto meglio.
Ovviamente non mi dichiarerò, mi sembra logico.
Ma perché sono così complicata?
Ti prego Dio. Se esisti, fammi morire questa notte. Fammi morire per un infarto o cose simili. Ti prego. Io qui non ci voglio più stare.
Ti prego, non farmi aprire gli occhi più tardi. Fammi dormire. Per sempre. Mandami all'inferno, al paradiso, dove vuoi. Sarà sicuramente molto meglio che stare in questo posto.

Grace

Angel Guardian; jdbWhere stories live. Discover now