Capitolo quindici

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GRACE'S POV

"Grace Anderson?"

Un'infermira mi chiamò e mi fece entare nello studio della nutrizionista.

'Allison Minerva'

La targhetta fuori la porta mi indicò che quello era il nome della mia nutrizionista.

Quando varcai la porta, mi ritrovai in uno studio piuttosto piccolo. Una grande libreria con più di cento volumi sulla corretta alimentazione, sull'anoressia, sull'obesità e tutte le altre cazzate ricorrenti ai problemi alimentari.
Un paio di sedie rivolte verso la scrivania e lo studio era finito là.
Seduta alla scrivania però, c'era una donna sulla quarantina con una camicia e molto in forma.

"Salve Grace, accomodati" mi disse appena mi vide entrare.
Presi posto sulla sedia e notai che aveva gli occhi scurissimi. Non riuscivo a distinguere la pupilla dall'iride.

"Allora cara" scrisse qualcosa sul suo taccuino e poi lo lasciò "come stai?"

Sospirai.
"Bene, almeno credo"

"La tua psicologa ti ha mandata qui" continuò poi "perché crede che tu abbia un problema con il cibo. Che hai pensato quando te l'ha detto?"

"Niente, lei vede sempre i problemi dove non ci sono"

"È una psicologa ed evidentemente se vede un problema è perché c'è"

No.

"Allora Grace. Cos'è per te il cibo?"

Classica domanda da dietologi.
Il cibò è vita! Il cibo tutto ciò che ci serve. Ama il cibo, ti sentirai meglio. Avere un chilo in più è meglio che averne in meno.
Balle.

"Il cibo è semplicemente cibo" risposi seccamente

"Cosa ti piace mangiare di più?"

A questa domanda esitai, risposi poco dopo, ma non seriamente. Risposi la prima cosa che mi venne in mente.
"La pizza"

La dottoressa Minerva annuì.
"L'ultima volta che l'hai mangiata?"

Notai che sul muro era attaccato un poster di un uomo. Mostrava il suo apparato digerente.

"Non lo so, non me lo ricordo"

"Cosa provi dopo aver mangiato?"

Altra domanda classica da dietologi.

"Non ho capito, scusi"

Avevo capito perfettamente. Non vedevo l'ora che quella seduta finisse.

"A che pensi mentre e dopo aver mangiato?"

"Alle calorie" risposi di getto.

"Alle calorie?"

"Sì. Per esempio penso a quante calorie conteneva la pasta che avevo mangiato poco fa"

"E questo come ti fa sentire?"

Decisi di lasciarmi andare.

"Male. Molto male. Ho paura di essere grassa. Non voglio camminare per strada e sentire i passanti che ridono della mia pancia che va su e giù. Non potrei sopportarlo"

"Uh uh"
Continuava a scrivere sul suo taccuino. Aveva già riempito due pagine.

"Perciò ti senti in colpa quando mangi?"

La guardai per parecchi secondi in silenzio e lei faceva altrettanto.

"S, molto in colpa"

"E dimmi Grace" non la smetteva di scrivere "dopo aver mangiato e quando iniziano i sensi di colpa, hai mai vomitato o fatto uso di lassativi?"

Angel Guardian; jdbWhere stories live. Discover now